Una stretta di mano Iolanda Lo Monte
Una volta stavo camminando in un paese lontano, vidi una donna tutta rannicchiata, sembrava così sola, così abbandonata! Mi chiese di chinarmi, mi fermai, le presi la mano, gliela strinsi, le domandai come stava. La mia mano è sempre molto calda ed ella alzò lo sguardo e disse: “Oh, dopo tanto sento il calore di una mano umana, dopo tanto tempo!” I suoi occhi brillavano e si mise a sedere. Proprio quel po’ di calore di una mano umana aveva portato gioia nella sua vita.
E’ necessario soltanto che la sera, prima di coricarci ci chiediamo: “Cosa ho fatto oggi per Gesù? Ci basta guardare le nostre mani. Questo è il migliore esame di coscienza.
La preghiera Iolanda Lo Monte
Le occasioni di preghiera sono molte: la liturgia ci aiuta con temi profondi, con verità profonda che portano sapienza, portano chiarezza dentro di noi. Nella preghiera di questa sera verifico come ho vissuto quest’anno: se l’ho vissuto alla buona, se ho aperto il cuore di più al Signore, specialmente alla santa Parola, alla preghiera, alla Sua presenza nel quotidiano.
Nella preghiera riflettiamo se quest’anno la vita che è passata è stata di crescita, di maggiore luce, di maggiore sapienza o no. Al termine dell’anno chiediamo perdono al Signore delle nostre mancanze, dei tanti momenti che abbiamo perso, che abbiamo trascorso inutilmente e ringraziandolo dei molti doni che ci dà, della benevolenza che usa con noi, perché il Signore è presente nella nostra vita anche se noi non ce ne accorgiamo. Allora ringraziamolo, benediciamolo, lodiamolo sempre! Disponiamoci ad iniziare un anno nuovo con l’aiuto dello Spirito Santo con un cuore più aperto, in comunione con Dio, inizieremo a capire che i fatti di ogni giorno, tutti i fatti, anche i più dolorosi, i più difficili, hanno un senso perché Dio permette ogni cosa per un bene. Questa affermazione c’invita a fare una riflessione sul tempo: è iniziato un nuovo anno, è iniziato un nuovo pontificato: impariamo a scoprire sempre più il valore del tempo, non viviamo alla giornata, dobbiamo obbedire a Dio non agli uomini! Tempo di pace, tempo di grazia… siamo in pace con noi stessi e portiamo pace dove viviamo, disponiamoci alla preghiera con la mente, col cuore, con gli affetti. La Vergine santissima, Madre nostra, ci aiuti a guardare dentro di noi, nella nostra famiglia, perché Gesù risorto venga ad illuminare la nostra realtà.
Allora si pensava così Luciana Canepa 1950
Con la fioca luce del nuovo giorno, con il silenzio intorno, dopo una faticosa notte è nata Rosa.
La madre ascolta il pianto della creatura, adesso non ha più paura.
Nel bianco lettino dorme la bambina. Tra poco il seno prosperoso sazierà la piccina.
Il padre, stanco di quella notte travagliata dirà alla sua amata: “Adesso, con questa quinta femmina quando mi darai un maschietto?
Lei con la neonata al petto tace ma… con il suggere della bimba si sentono ancora i singhiozzi della madre.
Il pettirosso Luciana Canepa
Vecchia casa quasi rudere (Rapallo 1980)
Arrivammo io e il mio nonno sotto la vecchia casa, il cancelletto non c’era ancora. Tante cose non c’erano ancora. Tante cose, ma la purezza di quel sito vergine o quasi, c’era.
Un allegro pettirosso sbatteva le sue alette nella pozzanghera che l’acquazzone della notte aveva creato, per formare quella minuscola piscina che bastava a quel piccolo esserino che sembrava così felice.
L’asfalto ha coperto stradino e sentiero, il cemento è arrivato per allietare la vita dell’uomo, ma lui, il minuscolo pettirosso che allietava il cuore dell’uomo, dov’è finito?
Non ne ho più visto uno. Ed è allora che divento triste!