Tonno marinato al forno
Lasciate dissanguare le fette di tonno, non troppo spesse, facendole marinare per qualche ora in aceto o succo di limone, a vostro piacimento: scolatele bene e sistematele in una teglia condendole con capperi, olive verdi snocciolate, origano e qualche pezzetto di pomodoro pelato.
Spolverate con un po’ di pangrattato e inumiditele con un filo d’olio aromatizzato all’aglio, aggiustato di sale. Passate la teglia a forno moderato per una ventina di minuti, mezz’ora al massimo.
La pesca del tonno si rivela importante nell’economia alimentare fin dalle epoche più remote, dai fenici ai cartaginesi, dai celti ai romani. A Trapani, che vanta le più antiche e numerose “tonnare”, risalenti alcune all’epoca dei fenici, ma evidentemente incrementate dagli arabi a cui è legata la terminologia in uso, a cominciare dal nome del Capo supremo, il “Ràisi”. Ed è il “tonno rosso”, il più pregiato, che, migrando per esigenze genetiche, viene pescato nelle “mattanze” del trapanese, oggi in quantità enormemente ridotta con il rischio che scompaia questa pesca, fonte notevole di lavoro, apportatrice di una nota di suggestivo folklore. L’invasione di errate speculazioni regionali, avulse dalla natura dell’Isola, sta per sommergere agricoltura e pesca tra svettanti ciminiere distruttrici di ogni ecologia!
Rimedi della nonna
La pelle specchio della psiche
(continua l’intervista alla dottoressa Renèe Sybel sull’importanza della pelle)
I recettori cutanei rappresentano il punto di attacco di stimoli la cui espressione si concreta in fenomeni della sfera vegetativa.
Possiamo perciò considerare la pelle come un vero organo, e per di più neuro-sensoriale per eccellenza, quindi non secondo per importanza neppure al cervello.
Tutto quanto avviene a livello psichico e mentale, si riflette sulla pelle: le emozioni, la violenza, la rabbia, l’angoscia, tutte si manifestano con variazioni del suo colore. Orticarie, foruncoli, micosi, psoriasi sono i riflessi in senso centrifugo. Il tatto e la percezione esterna vanno invece nel senso centripeto. La manifestazione a livello epidermico è spesso il primo segno di una malattia (non parliamo naturalmente di malattie veneree) che all’inizio si situa proprio al limite estremo dell’organismo. Ciò allo scopo di aprirsi, attraverso la pelle un varco supplementare per l’eliminazione delle tossine. E’ quindi evidente il danno provocato da una cura esclusivamente locale delle dermatiti, senza l’eliminazione della causa. Portando alla cicatrizzazione cutanea, impedisce lo sfogo del male, il quale, fatto rientrare nella profondità dell’organismo, non mancherà di manifestarsi per altra via molto più pericolosa.
Come la notte succede al giorno e come le maree sono soggette a multiple variazioni cicliche, anche la pelle, come le pulsazioni cardiache ed i mestrui, è soggetta a ritmi lunari; così gli eritemi, le dermatosi e gli herpes zoster hanno una recrudescenza durante il plenilunio.
- Dottoressa, può suggerirci qualche tecnica spicciola da eseguirsi facilmente, stando a casa?
Il metodo Sybel mira alla coscienza delle ossa, così spesso soffocate e martirizzate dalle tensioni muscolari, al punto da modificarne la struttura. Un procedimento utile quindi anche a chi non pratichi il metodo Sybel può essere quello di sfiorare delicatamente la parte dolorante. Solo in un secondo tempo, dopo aver ben stabilito il contatto tra la mano e il punto prescelto, si stacca con estrema dolcezza la pelle in quel punto, e ciò perché lo strato superficiale della pelle corrisponde a quello profondo del periostio, irraggiungibile altrimenti. L’osso così liberato, ritroverà il suo metabolismo naturale.
- E per avere benefici anche sulla pelle stessa? Per esempio, per stirare una pelle rilassata, per prevenire o distendere le rughe, per dare tono al tessuto?
Non consiglio ai miei allievi ( di sesso femminile e maschile) alcuna operazione chirurgica estetica. La pelle, infatti, è come un elastico, ma ha un limite di elasticità, raggiunto il quale, soprattutto in casi di interventi sempre più precoci, si è daccapo e si moltiplicano i disastrosi effetti fisici e psicologici precedenti alla prima operazione. D’altra parte metto in guardia i miei allievi anche contro la pratica sempre più diffusa di interventi chimici ed elettronici in quanto non se ne conoscono sufficientemente gli effetti collaterali.
Possiamo benissimo modellare il nostro viso da soli e dall’interno e abbiamo alcuni facili sistemi a nostra disposizione. (continua al prossimo numero)