Insalata di carnevale
Pagliacci e coriandoli con uova ripiene
Eccovi un piatto molto divertente, particolarmente adatto nella sua presentazione per il periodo di Carnevale: può essere servito come antipasto o può arricchire una di quelle cene in piedi, tanto comode per la padrona di casa che riunisce un gruppo di amici, anche numeroso, preparando tutto prima, senza problemi di servizio.
Preparate le uova sode, passatele nell’acqua fresca, facendole raffreddare bene, e sgusciatele: tagliate le due calotte, superiore e inferiore, ed asportate, senza rompere i bianchi, i rossi dall’interno con la punta del coltello. Passate al setaccio o frullate i rossi con tonno sott’olio e un po’ di prezzemolo, ammorbidendoli con succo di limone, e riempite accuratamente il vuoto rimasto nei bianchi, mettendo da parte un po’ di questa farcia.
Preparate su un piatto di portata una base di striscioline variopinte, ottenute tagliando peperoni sott’aceto e foglie di lattuga, unitevi piccoli dadini bianchi e rossi ricavati da qualche barbabietola già cotta e dalle due calotte delle uova, e condite con sale e un filo d’olio.
Collocate su questo fraticello di “coriandoli” le uova ripiene diritte e trasformatele in pagliacci mettendo per cappello dei mezzi pomodori – scelti piccoli e tondi -, per occhi due capperi, per naso un pezzetto di cetriolo e per bocca un filetto di pomodoro a mezzaluna: li farete aderire con la farcia rimanente.
Occorre un po’ di pazienza, senza dubbio, ma è come un gioco…
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Rimedi della nonna
La pelle come organo neurosensoriale
La dottoressa Renée Sybel, creatrice del metodo Sybel di reintegrazione energetica-funzionale, illustra qui alcuni aspetti particolari della pelle che sicuramente apriranno nuovi orizzonti. A lei è affidata la sede italiana di Torino, che è anche l’unica autorizzata alla pratica e all’insegnamento del metodo Sybel nel nostro paese.
- Dottoressa, per quale motivo la pelle occupa un posto così importante nel suo metodo?
Il metodo Sybel è un metodo di reintegrazione energetico – funzionale e attraverso i suoi movimenti eucosmici si rivolge alla globalità del corpo. La pelle, che contiene quel “tutto” che siamo noi, è il simbolo di questa globalità, Mentre ci avvolge totalmente, proprio come il guscio contiene l’uovo, e ci protegge, essa limita il corpo fisico, e quindi le dobbiamo la nostra forma esterna: ci separa ma nel contempo ci unisce al mondo ed agli altri. La pelle, fra tutti gli organi, è il primo a formarsi nell’embrione. La prima comunicazione tra madre e figlio si stabilisce attraverso il contatto, e ciò non solo negli esseri umani. Direi anzi che questi dovrebbero prendere esempio dall’istinto degli animali, i quali si autoleccano a lungo i loro piccoli, non solo per pulirli, come ci hanno fatto credere, bensì, essendo privi di mani, per accarezzarli. Nella specie umana, due sole culture leccano i neonati: gli Esquimesi e i Tibetani.
Carezzare e massaggiare: un beneficio non solo per la pelle
La carezza è un atto d’amore e dà un’energia vibratoria positiva. Ai bambini piace praticare e ricevere il massaggio. Perciò consiglio alle mamme di accarezzare lungamente i neonati ogni giorno in ogni parte del corpo, anche le più recondite, sentendo bene sotto il palmo della mano il contatto con la soffice epidermide del bimbo, ed il beneficio sarà reciproco.
Soprattutto quando il bimbo è nervoso e stenta ad addormentarsi, un massaggio leggero, sotto forma di dolce sfioramento prolungato alla pianta dei piedini, accompagnato magari da una tenera ninna-nanna, è il migliore dei calmanti. Non solo, ma è un ottimo preventivo per la sua salute, in quanto ne affina ogni sera l’equilibrio energetico vitale.
In India si pratica un massaggio particolare per i neonati, ed io lo insegno, opportunamente modificato, alle future madri. (continua al numero successivo)