Zuppa di pesce alla pugliese
Da “Il grande ricettario” di Gualtiero Marchesi, ed. De Agostini
Tempo di preparazione: un'ora. Tempo di cottura: un'ora
Ingredienti. (dosi per quattro persone):
- 800 gr. di pesce assortito (scorfani, triglie, cernie, ecc.)
- mezzo chilo tra seppie, cozze e gamberi
- 400 gr. di pomodori, pelati e privati dei semi
- una cipolla – una costola di sedano – uno spicchio d'aglio
- un mazzetto di prezzemolo
- tre cucchiai di olio d'oliva – sale – pepe
Procedimento:
- Lavate e spazzolate con cura le cozze; fatele aprire al vapore e scartate la mezza valva senza mollusco. Pulite tutti gli altri pesci. Togliete gli occhi, la bocca e gli intestini alle seppie, staccate la testa, lavatele bene e tagliatele a listerelle.
- Affettate la cipolla e fatela rosolare nell'olio insieme all'aglio tritato. Aggiungete i pomodori, il sedano tagliato a pezzetti, le foglie di prezzemolo. Salate e pepate.
- Aggiungete un po' d'acqua calda quando le verdure saranno appassite e poi aggiungete le seppie, le cozze e i gamberi.
- Quando saranno cotti unite gli altri pesci e portate a termine la cottura a recipiente coperto.
- Servite la zuppa ben calda.
Rimedi della nonna
(da “Come fare se…” di Frate Indovino)
Acqua di Colonia
Piccola curiosità storica. Non sono del tutto chiare le vicende che legano Giovanni Paolo Feminis e Giovanni Maria Farina riguardo l’invenzione dell’acqua di Colonia, profumo tuttora molto apprezzato. Il primo era un mercante piemontese che alla fine del ‘600 conduceva la sua attività nella valle del Reno presso la città di Colonia, il quale, si dice, vendesse tra le sue mercanzie, un’acqua mirabilis (acqua delle meraviglie) fatta con vino distillato, oli essenziali di bergamotto, lavanda e rosmarino. Feminis affermava di aver acquistato la ricetta segreta della sua colonia da un monaco. La vendeva in particolare come panacea per i mal di stomaco e le gengive sanguinanti. Di certo l’acqua mirabilis gli diede fama, ma fu un suo parente, Giovanni Maria Farina (la madre del Feminis sarebbe stata cugina di una nonna di Farina), che, intorno alla prima metà del ‘700 gestì la commercializzazione dell’Acqua di Colonia e la sua diffusione.
Scelta di un profumo personale. Quando si sceglie un profumo è bene provarlo sulla pelle del polso. Al contatto con l’epidermide, infatti, esso può alterare la sua fragranza.
Come mettere un profumo. Il profumo vaporizzato abbondantemente sulla persona quasi mai è gradevole. Sarebbe consigliabile mettere solo alcune gocce in limitate zone del corpo come il retro delle orecchie, le spalle, l’incavo del gomito, i polsi e il retro delle ginocchia.
Perle e pellicce. Il profumo non va mai vaporizzato direttamente né su perle né su pellicce.
Conservazione. Una volta aperto il flacone, il profumo non si mantiene a lungo, ma evapora facilmente; vi consiglio perciò di acquistare boccette piccole. Il profumo si conserva meglio al riparo della luce e nei luoghi freschi ( il frigorifero sarebbe l’ideale)