PAOLO CI PARLA (Rm 15,1-6) Sergio
Agire per il bene degli altri
“ Noi che siamo forti nella fede, abbiamo il dovere di non pensare soltanto a noi stessi, ma di prendere sinceramente a cuore gli scrupoli di chi è debole nella fede. Ciascuno di noi cerchi di fare ciò che piace al prossimo ed è per il suo bene, per farlo progredire nella fede. Anche Cristo non ha cercato ciò che piaceva a Lui. Anzi, come dice la Bibbia : Le offese di quelli che ti insultano mi hanno colpito. Tutto quel che leggiamo nella Bibbia, è stato scritto nel passato per istruirci e tener viva la nostra speranza, con la costanza e l'incoraggiamento che da essa ci vengono. Dio, il quale soltanto può dare forza e incoraggiamento, vi dia la capacità di vivere d'accordo tra voi, come vuole Gesù Cristo. Allora, tutti d'accordo, ad una sola voce, loderete Dio, il Padre di Gesù Cristo, nostro Signore ….”
Le parole di S.Paolo sono più che mai attuali. Mi colpisce la frase: Dio, il quale soltanto può dare forza ed incoraggiamento …….Già 2000 anni fà il messaggio proto-evangelico rivelava che l'uomo da solo non può farcela, non può costruire sulla roccia se non chiede aiuto a Dio, il quale dà la forza e la capacità di vivere d'accordo. Altrimenti saremmo tutte isole, tutti re che mettono ai loro piedi tutti gli altri, meno forti/fortunati, più arrendevoli. Vivere d'accordo è molto difficile, anche se non ci sono interessi o beni materiali da spartire. Penso all'affetto e all'attenzione che ogni figlio cerca di accaparrare dai genitori, quasi fosse l'unico figlio; o la considerazione umana per i pensieri e i concetti, le parole dette. Vogliamo essere ben considerati, apprezzati, rispettati dagli altri: non vorremmo essere derisi, emarginati, scartati specialmente dai fratelli. Preferiremmo avere amici altolocati e santi in paradiso, a cui chiedere grazie e favori per poi contracambiare. Magari, non ci piace avere amicizie tra i poveri/bisognosi, tra chi sta peggio di noi. Potrebbe essere un ghetto da cui poi è difficile uscirne fuori; e poi che favori ci potrebbero fare?
Quindi cerchiamo di migliorare istintivamente la nostra posizione sociale, scalando le mete dell'avere e trascurando quelle dell'essere.
Poco importa se non riusciamo a vivere d'accordo con gli altri, e/o agire per il bene degli altri. Gli altri, in fin dei conti, chi sono? Forse gente che non ha voluto migliorare, che non ha mai fatto nulla per uscire dall'emarginazione. Forse, a volte, abbiamo anche cercato di agire per il bene degli altri. Forse non ci hanno ringraziato abbastanza e quindi abbiamo deciso di lasciarli perdere.
Oppure il bene che abbiamo creduto di fare è stato vano perché non lo abbiamo voluto fino in fondo. Oppure perché non abbiamo pregato il Signore di aiutarci a discernere il vero “bene”, l'interesse degli altri?
Solo Gesù dà la capacità di vivere d'accordo con gli altri. Io, i momenti più sublimi e di comunione con gli altri li ho raggiunti quando ero in comunione con il Signore che, sceso tra noi che eravamo due o più a pregare, ci guidava, ci distoglieva da ogni altro pensiero e ci faceva assaporare la gioia di stare con Lui.
Io chiedo al Signore di concedermi la grazia di una maggiore concentrazione ed ascesi quando sono in Sua presenza. Io chiedo che vengano cancellati tutti i pensieri che affollano la mente proprio in quei momenti; le angosce e le preoccupazioni inutili che emergono e non mi fanno godere in pieno la presenza del Signore.
Grazie Gesù di esistere, di esserci e di mostrarti sempre disponibile (come hai fatto ora suscitando in me queste riflessioni) e … verso questo povero peccatore, pieno di vanagloria e presunzione. Abbi pietà di me Signore e insegnami ad essere umile come Te. Io confido in Te e Ti voglio tanto bene. TVTB.