Perla di Langa
Dada Prunotto
Quando il tempo
trasforma la nostra eternità
in soffici orologi
bianchi di petali,
allora io ti cerco
nelle foglie mutevoli
sul prato ventoso,
e di notte
nel segreto umido
dell’erba scura.
E sento nella tua linfa dolce
lo scorrere del tuo esistere,
e nella conchiglia pietrosa di Langa
il suono della vita eterna.
Soffici sono le ore
quando corro con te
a moltiplicare i prati
di candide perle.
O margherita,
semplice margherita
seduzione degli innamorati,
dimmi ancora:
- Io mi occupo di eternità ! -
E noi
Bianche anime dell’etere
Voleremo ancora sul prato verde,
noi non andremo disperse!
Regressione
Gualtiero Giovando
Chi sei uomo stanco?
Scienziato, tecnico.
Filosofo, teologo?
Non so, ma vorrei essere
un uomo, solo un uomo.
Chi sei uomo confuso?
Povero, ricco,
malato, sano,
ignorante, colto?
Non so, ma vorrei essere
sereno, solo sereno.
Chi sei essere tormentato?
Uomo, animale,
vegetale, minerale?
Non so, ma vorrei essere
Un essere, solo un essere.
Chi sei Dio sfuggente?
Materia, energia,
vuoto, pieno?
Non so ma vorrei essere
Uno; solo uno.
Ponte dell’Angioli
da “Roma romantica, turistica e Panoramica” di Vincenzo Galli
Ecchici a Ponte. Mo che lo passamo
ce fa da scorta più d’un cherubino:
cor ciufolo, la tromba, er mandolino …
C’è da sta alegri mentre attraversamo!
Tra un piedistallo e l’antro c’è un ricamo
de note impresse sopra ar travertino,
scorpite da l’eterno concertino
che a Castello je serve da richiamo.
Quelli che dànno fiato a li strumenti
abbotteno er grugnetto a palloncino,
e l’antri stanno a fa li comprimenti:
chi se sbraccia a lancià le frecce in célo,
chi ce soride, chi ce fa l’inchino
e chi fa capoccella dietro un velo …
Angeli
Da “Magnificat” di Alda Merini
Angeli,
che chiudete le porte del sogno,
angeli,
che aprite le nostre speranza,
angeli,
che non avete terra né riposo mai
in quanto l’amore
è il lungo riposo del sogno.
Angeli,
che riposate in Dio
e siete la dinamica del suo pensiero,
ascoltate il sollievo della terra
e il respiro della materia,
l’ombra della luce,
il colpo della dura disperazione.
Angeli,
che portate ovunque il pane celeste
e le cui labbra non sono mai
state baciate
nemmeno dal pensiero.
Voi non avete labbra né cuore
eppure siete un sogno
di purissimo amore.
Il vostro mistero è nel volo.
Ogni volta che Dio pensa
crea un angelo e lo deforma
a secondo del suo pensiero.
Noi uomini della terra
siamo deformati da voi,
siamo gobbi, storpi, silenziosi amanti,
non avremo mai il vostro distacco
dalla terra e dal cielo.