Turbine
Maria Grazia Zagaria.
Come presi da turbine
Van,
fra polvere detriti
e petali di rose,
vorticosi s’agitano,
i pensieri.
Portan con sé
Fotografie di lontane sequenze.
Leggiadro,
il Cuore
cattura le emozioni
ed è tutto un magismo
di mille e mille bizzarrie.
Ricordo
Dominick Ferrante “Poesie”
Quel suono; profumo di sottofondo
origliava rigoglioso il bosco
e spiravano leggeri soffi di piacere.
Stelle estasiate e statiche,
meravigliose, come in posa
cullavano la luna. Il suo bello.
Ricordo
Tutto così:
perfetto e immensamente inutile,
sottile si abbassava intorno il volume
e dolciastra la malinconia nel suo dolore
pugnalava e carezzava pensieri sogni
disegnati dal vento.
(Bisogni solo ora così sconfinati
come giganti remoti, saggi e tristi
(dallo) sguardo simile a un gran cuore a pezzi)
Ricordo
E ancora assaporo il suo viaggio
come l’ultima ingenua foglia d’autunno,
illusa lì, di restare l’unica,
rallenta ancora dondolando gli occhi in su,
poi certa, li chiude come in sogno.
Ricordo. Piacevole.
Musica senza fondo
Ricordo fino in fondo.
Cucina casareccia
da “Roma romantica, turistica
e Panoramica” di Vincenzo Galli
Si vòi ce so’ li gnocchi a la romana
Acconniti cor sugo stretto stretto;
un bucatino, oppuro uno spaghetto,
fatti a la carbonara o matriciana…
C’è la lasagna ar forno, in parmiggiana,
er cannellone intinto ner sughetto,
o in besciamella; oppuro un ber mischietto
d’agnolotti, o ravioli a la paesana?
Sinnò se fanno fa du’ rigatoni
Co’ la pajata dorce de vitella
Quella da latte, saporiti e boni?...
Vài la polenta ar sugo de maiale!,
un minestrone d’erba tenerella,
o un past’e facioli cor guanciale?...
Che cos’è morire
K. Gibrab
Che cos’è morire
se non stare nudi nel vento
e disciogliersi al sole?
E che cos’è emettere l’ultimo respiro
se non liberarlo
dal suo flusso inquieto,
affinché possa finalmente involarsi
e spaziare disancorato
alla ricerca di Dio?
Quando avrete raggiunto
La vetta del monte,
allora incomincerete a salire.
Quando la terra
Esigerà il vostro corpo,
allora danzerete veramente.
Speranza
“Beati i costruttori di pace"
Il giardino, d’inverno,
nasconde germogli di vita,
al di là della siepe la guerra
distrugge, impietosa, la vita.