Droga Dominick Ferrante da “Poesie”
Danza,
danza ondulata di piacere,
goffa, stordita, monca;
ancora.
Danza, finché puoi,
resta, resisti il disperato ritorno
del mio corpo, conscio, cosmo.
Danza ora, più forte,
devasta, impazza, travolgi, danza!
Muori.
Come sole ancora spalma pallido giorno.
Come quando se ne andrà,
muori.
Stamani Elena Salvatori
Stamani, leggera la brezza
accarezza i pensieri,
bambagia di suoni sottili
frullo d'ali, di voci infantili
Note festose
si posano in volo
su fasci di luce ridente
a comporre nel sole melodie,
un tempo del cuore
Ora, echi da anfratti
di roccia sfaldata
dal filo di lama stridente,
sullo stelo del tempo.
Stamani,
voci argentine
riempiono il vuoto dell'ombra,
con magia di presenza
nel tumulto interiore
che scopre un richiamo d'amore.
"Mamma"
suona una voce vicina
nascosta tra voci piccine '
di bimbi gioiosi, in viali odorosi,
e il cuore ferma l'istante
sul battito mancato
per ascoltare ancora,
quel suono tanto cercato.
"Nel silenzio solo il cuore
sa dar voce ai richiami d'amore;
ferma il battito e ascolta, ascolta ancora"
L’arco de Tito Vincenzo Galli
Da “Roma romanesca, turistica e panoramica”
A fianco a la Basilica, de bòtto
trovi l’Arco de Tito, dove un giorno
le Leggioni trionfanti, de ritorno
da le guerre, passaveno qui sotto…
Se doveveno fa ‘sto… bocconotto
pe’ levasse da dosso quelo scorno
der sangue der nemico, sparzo attorno
co’ le frecce, la daga, er giavellotto…
Er passaggio dall’arco trionfale
purificava tutti li lupotti
che aveveno dovuto fà der male…
Così, doppo avè usato la violenza,
faceveno listesso a li bigotti:
se metteveno a posto la coscienza!
1948 Poesie d’amore Nazim Hikmet
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parola, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
Da “La voce del cuore” Gribaudi
Tu che leggi queste righe,
credi nella Mia promessa?
Il tuo cuore dice: “sì”.
Cosa aspetti a seguirMi?
Non senti che Io ti chiamo?
Ma chi è quell’Io
che mi chiama?
Te lo dirò:
quell’Io che ti chiama
sei tu stesso.
Allora io sono due persone?
No, figlio mio, tu sei uno.
Uno con Me,
che sono Cristo in te.