Bussano Jacques Prèvert
Chi è
Nessuno
E’ solo il mio cuore che batte
Che batte forte forte
Per te
Ma fuori
La manina di bronzo sulla porta di legno
Non si muove
Non si agita
Non muove nemmeno la punta del dito.
Tante foreste… Jacques Prèvert
Tante foreste strappate alla terra
massacrate
finite
rotativizzate
Tante foreste sacrificate per fornire la carta
ai miliardi di giornali che ogni anno attirano
l’attenzione dei lettori sui rischi del
disboscamento.
Il ruscelloJacques Prèvert
Tanta acqua è passata sotto i ponti
ed anche un grande fiume di sangue
Ma ai piedi dell’amore
scorre un bianco ruscello
E nei giardini della luna
dove ogni giorno si fa festa a te
questo ruscello canta addormentato
Quella luna è il mio capo
dentro cui gira un grande sole blu
E gli occhi tuoi sono questo sole.
Viaggi Jacques Prèvert
Anch’io
come i pittori
possiedo i miei modelli
Un giorno
ed è già ieri
dalla piattaforma di un autobus
guardavo le donne
scendere per via Amsterdam
D’improvviso attraverso il vetro del tram
ne scoprii una
che non avevo veduto salire
Seduta e sola pareva sorridere
E subito mi piacque moltissimo
ma subito
m’accorsi che era mia moglie
Ne fui felice.
Quando ti penso
ricordo quella notte.
Sempre.
Sicuro di essere amato.
Sicura di essere mia.
Cercavo nel cielo un motivo più bello,
una luce più audace,
una voce più pura.
Bambina.
E anch’io. Come te.
Cavalcavo sul mondo sogni incoscienti,
reggevo con te la mia sicurezza.
Felice di farlo. Senza toccarti.
Poiché troppo bella per essere colta,
troppo bianca per essere tinta.
Poi tu. Io e il mio vuoto.
E vederti ora,
non guardarti e far finta
che il vento soffi più forte,
per chiudere gli occhi
al tuo sguardo, al mio cuore
-ti amo!-
No. Non li ha chiusi.
Madonna Addolorata Giorgio Cerreti
“Poesie in dialetto romanesco dedicate alla madonna”
In d’un vicolo scuro,
attaccato sur muro,
c’è un quadro imporverato;
sotto ce sta ‘na scritta: “Ave Maria”
che guasi è annata via;
la lampada s’è storta, casca giù
e nun s’accenne più:
mò serve solo pe’ speculazione
a un ragno nero
ch’ha steso un ber telone
fra l’aste de la mensola de fero.
Madonna addolorata
come t’hanno scordata!
Matina, giorno e sera
passa la gente e forse nu’ lo sa
perché te trovi là;
s’è sbiadito er ricordo der colera!...
Ma fra tant’abbandono e indifferenza
un’anima te pensa:
è un’anima pietosa
che ‘gni tanto vié qui a portà ‘na rosa.