Radici a mia figlia
Possono le ruspe
sradicare l'albero
come talvolta i sentimenti
per un viaggio senza ritorno
orfani per sempre
di radici lasciate lontano?
Radici
con il terriccio del luogo
dove tua madre
ti ha portato alla luce
dove talvolta
ricordi il tuo sangue
altra volta
vorresti non esser mai nata.
Figlia mia
Il tuo viaggio
ti ha portata lontano
torna a quelle radici assetate
anche tu sei radice da amare.
Dada Prunotto 2005
Non torno più (Ciro Abate 4.8.2005)
Non c'è modo…
salpo
per mari inesplorati
oltre i miei limiti.
Amore
non piangere.
Ci incontreremo ancora!?
Il cuore
asssetato di Silenzio
sembra un cencio
abbandonato.
Non c'è tempo…
sprofondo
dentro al mare
…e non torno più
da laggiù.
E non torno più
da laggiù. |
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A mia madre di Dominick Ferrante
Un fiore muore nella nebbia serale.
Un fiore muore spezzato dal vento,
stroncato da chi è indifferente al suo pianto,
ghiacciato dal freddo, stanco del gelo.
Un fiore muore in silenzio.
Il suo stelo è in ginocchio,
bagnato dal sangue di bimbi già vecchi,
piegato dal tempo che frusta passando,
stancato dal peso dei petali grigi.
Un fiore muore e rimpiange la vita.
Muore piangendo ciò che ha perso per sempre,
muore piangendo ciò che mai e poi mai potrà avere.
Piange,
e le lacrime sono anche del cielo.
Un fiore muore affogato nella nebbia.
Lo stelo chino ormai è disteso,
e nessuno disturba la sua dolce quiete….
Solo il vento lo culla lontano
E volando in silenzio lungo il suo sonno,
cadono i petali e cadono i semi….
Dorme ora il fiore. E sogna…
Sogna i suoi semi che un giorno vivranno,
sogna i suoi semi forti e felici
sogna i suoi semi gioia del campo.
Dorme ora il seme. E sorride….
E i sorrisi sono anche del cielo
Nota: Dominick è morto il 15 agosto 2005, a Ostia, travolto da un'onda anomala. (La poesia era stata pubblicata non completa il mese scorso. Chiediamo scusa).
Caduti (Mariella Teti Roma, 17/11/2003)
(Nonna, i caduti sono morti?)
Bambini di pace,
figli di pace,
per voi la guerra
evoca un gioco,
i caduti un participio passato.
Snocciolavamo noi
a sera,
i nomi dei nostri caduti,
come un rosario,
nutrivamo i nostri cuori
coi colori della nostra bandiera,
e coi nomi dei
“presenti alle bandiere!”
ma
invocavamo la pace!
Chiedevamo ancora pace
In nome dei nuovi caduti.
“Sì, bambina, i caduti sono morti!”