RICORDO DI UNA PLACIDA NOTTE LUNARE
La notte era scesa lenta e misteriosa
stendendo il suo nero manto di velluto
sul mio bel paese,
che baciato dai perlacei raggi della luna,
riposava sereno
sul suo declivio dolce e verdeggiante,
tanto agognato dai soliti passanti.
Intorno era silenzio;
spirava soltanto un alito di vento
e si sentiva un torrentello
lì vicino,
che scorreva lento e chiacchierino.
Immersa in quella pace
riposava serena la mia mente
e il mio cuore palpitava dolcemente.
TRAGUARDO
Inediti Dino Campana A F. T. Marinetti
Dall'alta ripida china
Movente precipite turbine
Vivente nocchiero
Come grido del turbine.
Bolgia rocciosa di grida di turbe (Sosta)
Al traguardo dal turbine
Un bronzeo corpo nel lancio leggero.
Oscilla muto de la vertigine stretta tra rocce: la via
Bianco serpente calpesto dai piedi del turbine
S'annoda si snoda (tra fuga lenta di grida le rocce)
Rientran lo sguardo vertigine, brune.