Er ratto delle Sabine da “Roma
romantica, turistica e Panoramica” di Vincenzo Galli
Proclamatose Re, in quattr’e quattr’ottobre
fece rubbà le donne a li sabbini,
che je serviva più d’un aquilotto
pe’ fa le guere e faje piantà pini…
‘Ste donne sviluppareno er prodotto
scudellannoje tanti regazzini…
che Romolo, più tardi, fu ridotto
de dà un’llargatina a li confini…
Doppo de lui fu Re Numa Pompilio,
capato apposta tra li mejo fiji;
appresso venne er terzo: Tullo Ostilio.
Ma questo fu lo scorno de’ reame:
lo chiamareno er Re de li sbaviji
perché portò miseria e tanta fame!
Sogni da “Incompiutaggini” di Dominick Ferrante
Sogni di plastica affogati, sospesi
confusi fra suoni, di note confuse,
immersi fra mura incastrate di grigio
fra vetri illusori di vita
mille, duemila, brillanti e ammuffiti
nerei di aria. Anonimo oblò.
Quassù cade la pioggia.
Ipnotizza stabile gli orecchi,
gli occhi.
Fastidio supremo perfino ai motori.
Più cupo ancora del silenzio cittadino.
Ma ormai non resta che il gomito,
il volto proteso a annoiato
agganciato a un sacchetto di nailon numerato.
Misericordiae Mater
Da “Poesie a Maria” di Laura De Rosa Mochi
Tuo figlio
li ha detti
“beati”
e Tu sei
Madre di
Misericordia:
va
il Tuo cuore
a illuminarli
tutti riuniti
dietro l’altare
a sollevare
il loro forte canto,
invocazione di figli,
ma finiscono
con una esile
melodia
appagati
del Tuo
misericordioso
invisibile
ascolto
Per la Chiesa che è in Europa
A te, Dio Padre onnipotente,
Dio Figlio che hai redento il mondo,
Dio Spirito che sei sostegno
e maestro di ogni santità,
affido l'intera Chiesa
di ieri, di oggi e di domani,
la Chiesa che è in Europa
e che è diffusa su tutta la terra.
Nelle tue mani
consegno questa singolare ricchezza,
composta da tanti diversi doni,
antichi e nuovi,
immessi nel tesoro comune
da tanti figli diversi.
Così sia.
Là
Maria Grazia Zagaria da “Quando il cuore mi parla”
La dove non c’è vento
e l’aria profuma d’erica;
là, dove s’odono i canti dell’Anima
ondeggiare nell’etere,
dove si spande l’Amore
che palpita e scalda più del sole.
La, dove ci sono
gli occhi che sanno leggere
ed un sorriso
illumina l’emozione;
dove non servono parole
per dire “ti voglio bene”.
Là …
in quello spazio infinito
in fondo al Cuore.