Sogno proibito
Mi piace oggi
accarezzarti il viso,
baciarti all’improvviso
ed abbracciarti forte, forte, forte,
per poi sognare insieme
come sognammo ieri.
E’ bello ricordare
le mille cose di un passato amico,
ma è triste constatare
che tu
sei solo un sogno
ormai proibito.
O l'anima vivente delle cose
Inediti Dino Campana
O poesia deh baciala deh chiudila
come il sole di Maggio
Non vana come i sogni dei mattini
Torpidi.
Scintilli il tuo pensiero
Sulle forme molteplici
Che muovono cantano e stridono
Eletrizzate nel sole
Anima oscura del mondo
Son le tue forme molteplici
Che tratte dal sonno alla vita
Ora avviluppano il mondo
Io confitto nel masso
Ti guardo o dea forza
Tu mi sferzi e mi sciogli e mi lanci
Nel tuo fremente torbido mare
O poesia siimi tu faro
Siimi tu faro e porterò un voto laggiù
Sotto degli infrenati archi marini
Dell'alterna tua chiesa azzurra e bianca
Là dove aurora fiammea s'affranca
Da un arco eburneo, a magici confini
Genova Genova Genova
Via delle Quattro Fontane
da “Roma romantica, turistica e Panoramica”
di Vincenzo Galli
Poi c’è er Tritone co’ lo schizzo in mano …
er pennacchio d’argento, chen c’invita
a fassi locchi locchi, la salita
che ce porta un tantino fori mano …
Però vale la pena, chè l’arcano
che ciattira e ce fa da calamita
so’ le quattro fontane, una gradita
visione arcana su lo stesso piano …
Da ‘sto punto vedemo, arditi e pronti,
li tre obelischi: quello ar Quirinale,
a l’Esquilino e a Trinità de’ Monti …
Da st’antro lato, invece, Porta Pia
dove s’indirizzamo, in modo tale
de girà a destra a un punto de ‘sta via …
Ora
Angela Palmieri Beltrame V premio ex equo
Ora il mio domani, il mio altrove
è nell’ordinario del quotidiano.
Con forza d’Amore
rinnovo, spolvero, adorno
pongo in altra luce.
Nuovi, belli splendono
pezzi rotti d’antiquariato.
Slaccio briglie di fantasia.
Ogni cosa vedo in riflessi
di cristalli prismatici.
M’invento mari, laghi
monti
cime incontaminate
riverberi d’arcobalno.
Ogni stanza un continente
ogni sfavillio un’epoca.
Passaggio fra betulle
mattonelle sono prati.
Stipiti di porte
bifore di maniero.
Echeggiano galoppi di cavalli.
Tornano cavalieri con trofei.
Musici, menestrelli, danze.
Sono castellana oggi
domani eroina
suffragetta, missionaria, diva.
Sposo e figli paladini straordinari
di giustizia, verità ed arte.
Il mio altrove è qui
nel quotidiano.
Con forza d’Amore
vesto di bagliori e fasto
ciò che tempo ed eventi
hanno spento, smorzato.
Non prendete mio Figlio
Da “Magnificat” di Alda Merini
Non prendete mio figlio,
gente,
non rapitemi il cuore,
non è un bosco,
non è un abete,
è soltanto una rosa tenera.
Non toccategli il cuore:
io sono la madre,
per nove mesi
io l’ho costruito e amato.
Non straziatemi il grembo.
Torrenti di uomini soli,
non fate che il vostro odio
tocchi le sue laudi così alte.
Donne,
non portatemi sotto la croce,
lasciatemi qui
in un groviglio di lacrime,
lasciatemi in un deserto.
Mio figlio occupava
Tutti i deserti del mondo,
senza di lui non ci sarà più niente.
Mio figlio
Era l’intera popolazione,
mio figlio erano tutti gli ebrei.