Le mura aureliane da “Roma
romantica, turistica e Panoramica” di Vincenzo Galli
Aureliano, l’astuto imperatore,
per impedì a li barberi l’entrata
da ogni sito, fece la pensata
de costruì un ber muro protettore.
Una lunga muraja all’esteriore
de la Roma d’allora, carcolata
un diciotto chilometri, è restata
sur gozzo d’ogni tipo d’invasore!
Guidata da ‘sta cinta ancora intatta,
a mano a mano che scennemo abbasso
la trovamo più bella e più compatta…
Per ogni cento metri sei costretto
A dovette fermà, o a segnà er passo
Pe’ rimirà un portale o un angoletto!...
Incoscienza da “Incompiutaggini” di Dominick Ferrante
Ma io sono morto.
A vent’anni sono morto.
E più non ricordo i miei sogni.
Troppi promessi e miserabili pegni.
Non ricordo come sono morto.
Tutto quello che era e sarebbe stato
come lontano, perso, buttato.
E non sembra vero, e lo tocco con mano.
Ma io non ci penso. Eppure sono morto.
Sicuro aspettando ma solo distolto.
Tutto mutato, nel vuoto; per torto
estinta appendice o muffita cornice?
Mi volto e rivolto.
E’ certo.
Nell’arco di luce Elena Salvatori
(la mamma di Dominick)
Nell'arco di luce
di un tramonto sul mare
ti ho visto volare
Era un sogno,
un procedere rarefatto
di istanti immersi in sensi.
A colori, o forse no,
forse a bande bianche e nere.
Sognavo, sognavo te,
sospesa in te
in sospensione altalenante
su gocce di luce
al tramonto. Forse.
Forse non era un sogno,
forse era un attimo di tempo
scivolato sul ciglio
di un risveglio bagnato
senza memoria
senza fiato.
Poi, le lacrime
non hanno voce
per raccontare
di un tramonto sul mare.
La voce del cuore Pietro Gribaudi Editori
Impara a vivere il presente.
Sii presente a quella presenza
che è in te
e che sono Io.
Tu non puoi vivere
né ieri
né domani.
Vivi adesso.
Vivi qui, dove sei
ora,
qualunque sia l’attività
che svolgi,
e ricorda che Io sono in te.
Abbi sempre presente
l’idea che Io sono in te.
Così potrai sempre pensare:
Cristo vive in me,
qui, ora.
Discese lo Spirito Santo da “Poesie a Maria” di Laura De Rosa Mochi
Iniziaste a parlare
molteplici linguaggi
chiari e
illuminati:
la folla
era presa da
ironico stupore:
su di Te, Maria,
in comunione con gli Apostoli
si erano posate
lingue di fuoco,
sulle vostre teste
si aggirava
la colomba
a negare
la torre di Babele
a indicare
il Verbo
del Giusto.