Paranoia da “Poesie” di Dominick Ferrante

 

Chiediti

            Chiedi ora

La croce sotto un cassetto

Visibile alla polvere.

Gli occhi aperti a un libro chiuso.

Il silenzio chiarisce il tempo.

                                   Mente.

Una porta si apre e l’antifurto fa

                                   click.

Il ronzio delle mosche più assordante.

Entrato.

Tutto ciò che è nascosto si muove.

Seduto.

E intorno nulla respira.

                                   Raggi fermi.

Nulla.

            Forse dietro.

 

 

Silenzio di pietra

            Elena Salvatori Ferrante la mamma di Dominick

Silenzio di pietra

il tuo viso

se le rughe scolpite

in un istante

hanno smesso il lamento.

Solo un rivolo di sangue

a raccontare

di lotte fra giganti

e il coraggio di un uomo

plasmato nella compostezza

di un amore eterno.

 

 

Er Foro Trajano Vincenzo Galli da “Roma romanesca

                turistica e panoramica” Ed. Rugantino e Cassandrino

 

Finito de sgamatte er Campidojo

      scenni Monte Tarpeo. E te senti in core

      come quanno s’accellera un motore… :

      lo scenario s’allarga a macchia d’ojo…

 

C’è tutt’un panorama ch’è l’orgojo

      de la Roma passata, lo sprennore!...

      Ogni sassetto è un segno de valore,

      un libbrone de storia senza imbrojo…

 

A manomanca, ar Foro de Trajano

      c’è la colonna piena de scorture

      ch’è come un firme in faccia ar monno sano…

 

Illustra le battaje più gloriose

      de quell’imperatore, e l’avventure

      drammatiche, pe’ quanto ardimentose!

 

 

Al banchetto del re (da “Era una bianca vela”,

                Angelo Valenti, Guerra edizioni, Perugia, 1997)

 

Per le strade del mondo

Tante

Bandiere

Senza vento

 

Gli esuli

Accartocciati

Per terra

 

E’ proprio vero

 

Lungi da la Tua Parola

Siamo noi

Che ridiamo

 

Solo la Tua giustizia

Da la polvere

Il misero solleva

 

E lo fa sedere

Al banchetto del re

 

 

La Madonna der bon aiuto Taddeo Garbarino

 

Vicin’a la basilica romana

de Santa Croce in Gerusalemme

ce so’ tre archetti e nun è cosa strana

si, de ‘sti tempi, passi lemme lemme

perché la strada se la so’ fregata

l’auto, li busse e certi torpedoni

che cor traffico fanno ‘n’ammucchiata

pe’ fa’ mannà accidenti a li pedoni.

 

Da la parte der muro, più vicina

ar vecchio tempio de’ la Croce Santa

c’è ‘na chiesetta co’ ‘na Madonnina

ch’è guasi sempre chiusa, ma t’incanta

pe’ la facciata antica e ‘n’iscrizione:

Qua se prega pe’ libberà dar foco

in sempiterno l’anime purganti

e falle accoje in cielo fra li santi.

Fu Sisto quanrto a fa’ ingrannì ‘sto loco.

 

Puro si la Madonna nun se vede

Perché trovi la porta spesso chiusa,

basta un penziero e Lei vede e provede

senza mannà via ‘n’anima delusa.

Quanno passi dellà e dije ‘sta pregghiera:

“Stàteme sempre accosto ogni minuto

Vergine Santa mia der Bon Aiuto!”