Sotto il ciliegio La poesia e la matematica, la metrica e la geometria hanno un DNA in comune, fatta di serie armoniche e numeriche. La natura ne assomma i paradigmi, come intuito da Fibonacci, masticandole in forme meno prevedibile e massimamente armoniose. La natura è punto di arrivo di queste discipline, seppur nascendo come partenza, E così giochi di luce e di ombra, preziosi filamenti di ragnatele tese tra i vuoti dei rami di un albero, maieuticamente generano in una donna, capace ancora di osservare, conclusioni di serena solitudine. Niente ossimori, aspiriamo all'astra-zione successiva.
Sotto il ciliegio Dada
Rami e ragnetti
disegnano sull’ombra
tasselli di azzurro
e fili di sole.
L’ombra muove.
Cambiano le figure.
Una donna guarda
la solitudine farsi ombra.
Fili d’oro proteggono
il pomeriggio
e geometrie di cielo
ne danno il carattere.
Il ciliegio suona
i suoi colori.
La sera avanza
e l’albero ora
è un’idea scura.
Quest’anno da “Poesie” di Dominick Ferrante
Ho visto la gente camminare per strada.
Li ho visti:
tronchi senza radici, senza volto.
Ho visto quel fango, tutto quel fango.
Ho udito gli spari dentro la Chiesa.
Ho udito le urla, tanta speranza, ma ora niente.
Ho visto popoli darsi la mano
capire solo ora…
(ma) quanto tempo è passato (?)
ho ascoltato parlare i capi di stato,
li ho visti decisi, in piedi, uccisi.
Ho sentito chi in piazza ha alzato la voce
ha alzato le mani, ho alzato la testa.
Ho visto bandiere bagnate di sangue
ho visto macerie
dove nasce e muore la fede.
Ho visto le braccia di tanti colori
scaldarsi cantando tenendosi in cerchio,
le braccia di un solo colore
gelarsi sparando da dietro un viso.
senza tremare.
Scorre caldo
Elena Salvatori Ferrante la mamma di Dominick
Scorre caldo
nel turgido seno
il canto, dolce
a nutrire le tue carni
nella culla dei ricordi.
Impalpabile,
tenero accosti
le morbide labbra
a succhiare
dai capezzoli sanguinanti
il vigore dei tuoi anni.
Pizzicano languide
mani di seta
le fibre del cuore
a racchiudere
nei sorrisi del cielo
l'amplesso di sguardi
che si perde
nell'estasi dell'anima.
Una falce di luna
incantata,
riflette i sospiri
nei colori dell'arcobaleno.
L’episodio de l’oche
Vincenzo Galli da “Roma romanesca turistica e panoramica”
Ed. Rugantino e Cassandrino
Una vociaccia nella notte fonna,
invitava li Galli a quell’impresa
d’assalì Campidojo de sorpresa…
Ma poi la cosa nun je venne tonna:
de botto cominciò una baraonda,
chè l’oche a guardia, cor qua-qua d’intesa
svejorno li sordati; e la difesa
li sterminò a sassate co’ la fionna!...
Adesso c’è chi marcia a la conquista
de le portrone de ‘sto Colle ardito,
co’ la sporca politica arrivista…
E mentre er poveraccio va pe’ marva,
a Campidojo nun se smuove un dito…
nun ce sta manco un’oca che lo sarva!