Mi è stato regalato per Natale un bel libro di poesie
dalla mia amica Emilia Ferrari, editrice in Imperia. Le sono molto
riconoscente per questo dono tanto gradito quanto inatteso. Lei,
da vera amica, conosce il mio cuore ed io appago, nella lettura
poetica, la mia ansia di eternità.
Il libro si intitola "L'apprendista - prove di versificazione"
Centro Editoriale Imperiose. L'autrice è Nila De Giorgi,
vissuta a Oneglia fino ai vent'anni. Poi ha lavorato a Milano
e a Roma, presso le redazioni di "Vie nuove" e "Paese
Sera".
Della stessa autrice:
"La barca del vichingo" (finalista al Premio Assisi,
1996) - CEI, 1997.
"Presagi" - CEI, 1997
"Lo schedario della misantropa" - CEI, 1998
"Le intelligenze della domenica" - CEI, 1999
Eccovi alcune poesie tratte da "L'apprendista - prove di
versificazione".
Né tu né io sapevamo
dove la pazienza abitasse,
o donna.
Nei litigi barocchi,
quanti strilli, quanti cavilli
sciocchi, quante sboccate
ripicche, quante secche
stonate.
E ti ricordo vecchietta,
uccelletta nervosa,
debilitata, morente:
quanto vorremmo entrambe
litigare per niente,
tuttora.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Piccola Oneglia mia, vasta d'azzurro
Fra terrazze ventose affaccendate,
non importa a nessuno, e a te neppure,
ch'io mi ricordi un padre ed una madre
venirmi incontro per la via Bonfante,
in Piazza Dante, ai portici, sul molo,
o indicarmi una luce, là sul mare.
Ma io, nel ritrovare le tue strade,
mi ridomando adesso se nei luoghi,
sull'albero, il pilastro o la collina,
resti la traccia di chi li ha guardati,
o l'eco d'una gola ch'ebbe voce,
o se aderisca ancora ai tuoi selciati,
dei tanti nostri passi, un'orma sola.
°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ce n'andavamo a spasso,
Anna, Carmelo, Antonio,
in un'età di mezzo:
avevamo il buon vezzo,
se il cielo confortava,
d'ammirare le cose:
un sabato il roseto
municipale, l'altro
una personale a via Margutta,
o Carrà, non so dove.
Quanti anni fa?
Ci piaceva mangiare:
il risotto a Venezia,
lo ricordo,
e al Miramare, cosa?
Progetti ne avevamo:
L'auto la comprerete?
Arrederete in chiaro
la stanza? Pianterete
di nuovo ortensie blu?
Se acerbi no, non eravamo più
nemmeno allora, almeno
dicevamo al futuro
alcuni verbi, ancora.
°°°°°°°°°°°°
Era gracile e minuta,
senza soldi e senza scuole,
quella nonna piccolina,
ma da figlia del Creatore
lei teneva alta la testa:
e sebbene la sua schiena
qualche poco, verso un lato,
si piegasse, come in pena,
officiava in bella grazia
i suoi riti di pazienza:
col giornale arrotolato
e fuscelli stretti e secchi
sotto i ceppi dell'ulivo,
era lei, mattina e sera,
a innalzare, sacro, il fuoco
sull'altare, là in cucina.
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