Ricorre il 2 febbraio il 19° anniversario della morte di Leonardo, perciò nella pagina della poesia sono riportate alcune mie liriche che parlano di lui. Descrivono il mio dolore, il mio smarrimento e la consapevolezza di quanto questo doloroso avvenimento ha agito sulla mia persona aiutandomi a divenire migliore.
Tutta la Comunità d'Amore è stata partecipe di ciò, è stata il nostro sostegno e, dopo la Fede e il reciproco amore tra me ed Egidio, la nostra forza, il pozzo cui attingere nei momenti di sconforto, perciò credo che voglia comprendere l'invadenza di questa pagina.
Voglio accomunare a Leonardo anche Bruno e Marco e i loro genitori con i quali abbiamo condiviso l'abbraccio comunitario, ma anche tutti gli altri figli (e spero siano pochi) di cui non sono a conoscenza e che ci hanno preceduto in Paradiso. Vi abbraccio tutti. Mariella
TRIGESIMO Roma 2 marzo 1987
Un mese, è già trascorso un mese
da quando ci hai lasciati,
figlio mio!
Figlio,
Ma sei mai stato mio?
Stavi tra le mie braccia
ma non mi appartenevi,
appartenevi all'Eterno
da sempre.
Lì sei tornato.
Hai speso rapidamente i talenti
che ti avevano affidato,
e sei tornato là, con le braccia
piene di cocci delle speranze distrutte,
con la testa piena
di sogni non realizzati
ma vissuti come realtà
con gli occhi pieni di orizzonti
intravisti e mai raggiunti.
Te lo sei ripreso, Padre mio, questo figlio,
perché a te solo era noto il senso della sua vita,
i suoi disagi, il suo star male.
Lo hai ripreso
questo tuo figlio
perché la tua pace, Padre,
fosse la sua pace
NOVE MESI Roma 2 novembre 1987
Se quella sera fossi stato concepito
oggi, forse, già saresti nato,
e gioia e letizia intorno.
Mesi di attesa questi,
mesi trepidanti,
col pensiero fisso a te:
come sarai?
Cosa diverrai?
E sono le medesime domande!
Tu, dentro di me a reclamare la tua presenza.
Nove mesi di attesa
poi ecco la festa!
Non si gioisce mai abbastanza
per un figlio che nasce,
paragonato al dolore
per un figlio che muore!
UN RICORDO Roma 5 settembre 2000
D'un tratto un ricordo ferisce,
improvviso, come un coltello,
ti prende, ti scuote e finisce
col rubarti, vivo, un brandello
di cuore.
QUATTORDICI ANNI DOPO Roma 2 / 2 / 2001
Come una lama,
ancora, ancora, ancora
portano gli anni
nostalgia cocente:
occhi incantati
di bambino attento,
insofferenza cruda
d'acerbo adolescente,
giovane adulto
scontento ed impegnato:
e poi, e poi, e poi….
solo il ricordo
UN DONO: IL DOLORE Roma 6/10/2001
Come dono accettar posso il dolore
se da questo so trarre la sapienza
che con gli altri è partecipazione,
è comprensione ed anche compassione.
Esperienze vissute con pienezza
senza fuggire da quello che la vita
ti propone e sempre ripresenta:
anche il dolore, maestro assai esigente,
che, mentre ti bacchetta fino a terra,
ti regala impensabili ricchezze.
CARO LEONARDO Roma 18/11/ 2001
Caro Leonardo, ti scrivo volentieri
per raccontarti della mia serata:
sapevi di tua madre poetessa?
Poesie commentate e declamate,
dopo, coro affettuoso di giudizi,
strette di mano, abbracci e di nascosto,
furtiva, pure qualche lacrimuccia.
Metti via, beffardo, il tuo sorriso,
consapevole sono al par di te
quanto ha giocato lì la tua figura,
quanto pathos ha creato la tua morte!
Una volta di più mi hai messo in crisi,
ché mi domando se sarei rimasta
a guardare le naiadi spogliate,
a bearmi di Fori e di Vangelo
senza cercare, complice il dolore,
di diventar la donna che son ora.
DOLOROSI RICORDI Roma 2/2/2003
Sembra il cuore
non reggere
al peso dell'angoscia,
e sorrisi a simular la pena.