Cavajeri de Malta da “Roma
romantica, turistica e Panoramica” di Vincenzo Galli
Appena terminata la salita
T’aspetta una veduta d’eccezione:
tra mortella e olenadri in successione
‘sto Colle e tutta quanta una fiorita.
Da qui vedi la cosa più gradita:
mettenno l’occhio ar buco d’un portone,
in quer buco s’inquadra er Cuppolone
che nun te scorderai tutta la vita.
Si pensi che San Pietro, in linea d’aria,
sta parecchi chilometri lontano,
già te pare una cosa lapidaria…
Provi come un effetto arquanto strano:
de fronte a ‘sta veduta straordinaria,
te pare de toccallo co’ le mano!...
Lasso da “Poesie” di Dominick Ferrante
Fragile vento fragili sogni insegue
e sinapsi sibilano, suoi sonagli increspati;
dorato sale spargono sull’onda e
il muto orizzonte denuda vana la corsa.
Forse.
Conchigliesco l’eco incastrata alle antiche catene
spezzerà sprezzante la quiete d’ipnosi,
sfarzosa compagna dei frugali sassi,
nell’assolo assordante che molle
arpeggia a distorcere il tempo.
Ora il tempo Elena Salvatori
(la mamma di Dominick)
Ora il tempo
non si concede più alle parole.
La tua estate
si è fermata
all'ombra di un miraggio,
quiete di lanterna
in un deserto d'abbandono.
A noi, tocca ancora
il mutar delle stagioni,
e se il gelo dell'inverno
non spoglia la memoria,
gli altri giorni
si schiuderanno
in ventagli di ricordi.
E la chiave nella toppa,
confonderà ancora,
il gran silenzio
col profumo di un ritorno.
La voce del cuore Pietro Gribaudi Editori
Posso istruirti
In molti modi.
Sia facendoti sentire
la Mia voce,
sia rispondendo alle tue domande
attraverso un libro
aperto “a caso”.
Potrà anche accadere
che una persona o un evento
ti diano l’attesa risposta.
In qualunque modo
otterrai la risposta,
sappi che sono Io
a dartela.
Per chi sa guardare,
tutto è segno,
tutto è risposta.
Allora, sii attento.
La notte oscura (San Giovanni della Croce)
1. In una notte oscura,
con ansie, dal mio amor tutta infiammata,
oh, sorte fortunata!,
uscii, né fui notata,
stando la mia casa al sonno abbandonata.
2. Al buio e più sicura,
per la segreta scala, travestita,
oh, sorte fortunata!,
al buio e ben celata,
stando la mia casa al sonno abbandonata.
3. Nella gioiosa notte,
in segreto, senza esser veduta,
senza veder cosa,
né altra luce o guida avea
fuor quella che in cuor mi ardea.
4. E questa mi guidava,
più sicura del sole a mezzogiorno,
là dove mi aspettava
chi ben io conoscea,
in un luogo ove nessuno si vedea.
5. Notte che mi guidasti,
oh, notte più dell’alba compiacente!
Oh, notte che riunisti
l’Amato con l’amata,
amata nell’Amato trasformata!
6. Sul mio petto fiorito,
che intatto sol per lui tenea serbato,
là si posò addormentato
ed io lo accarezzavo,
e la chioma dei cedri ei ventilava.
7. La brezza d’alte cime,
allor che i suoi capelli discioglievo,
con la sua mano leggera
il collo mio feriva
e tutti i sensi miei in estasi rapiva.
8. Là giacqui, mi dimenticai,
il volto sull’Amato reclinai,
tutto finì e posai,
lasciando ogni pensier
tra i gigli perdersi obliato.