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GIUGNO 2008

     

 

LA VERA EMERGENZA SIAMO NOI Dada

 

            Le emergenze planetarie non possono non farci riflettere con grande senso di responsabilità e tanti “mea culpa” sul futuro della nostra terra e delle generazioni future. Si è accennato in questa rubrica ad alcune emergenze, che veramente sconvolgono le nostre coscienze. Ciascuno di noi può fare di più per porre rimedio, o almeno arginare, i danni che sono stati fatti a questo nostro pianeta; ce ne rendiamo conto, talvolta inorriditi, ma è fatica. A volte pare di andare contro i mulini a vento, come Don Chisciotte, e allora la tentazione a subire gli eventi assopisce le nostre coscienze.

            Di recente si è formato finalmente un movimento contro l’aborto, in favore della vita. La persona che lo ha fondato e promosso, con encomiabile coraggio e onestà intellettuale, è un giornalista colto e intelligente: un “laico ateo” ama definirsi sulle piazze d’Italia dove andava a parlare di gioia e di vita, contro la cultura abortista di morte, qualche volta ha anche subito lazzi, improperi, lancio di verdure ed oggetti vari: questa è la nostra democrazia! Ma lui andò avanti coraggiosamente e fermo sulle sue convinzioni.

            Certa stampa ne parlò molto male; amici giornalisti non lo aiutarono, anzi. Altri, al contrario, lo incoraggiarono ed appoggiarono quella “lista pazza” che si presentò alle elezioni politiche dello scorso maggio. Mi piace ricordare che uno che lo votò fu Vittorio Feltri, stimato direttore del quotidiano “Libero”.

            Venne il giorno delle elezioni; gli italiani andarono alle urne in alta percentuale, e questo fu un bene. La “lista pazza” ottenne una percentuale irrisoria.

            Come possiamo dunque ancora scandalizzarci della “emergenza aborto”, indire la giornata del “Family Day” in favore delle vita e delle famiglia, proclamarci cristiani, quando all’atto pratico non abbiamo il coraggio di rompere le convenzioni e “rischiare” un voto, perché abbiamo temuto che andasse perso? A questa perdita hanno contribuito i tanti sedicenti cattolici, compresi coloro che parlano con autorevolezza dai pulpiti, pronti a scandalizzarsi, giustamente, per le tante nefandezze che la nostra società è capace di partorire.

            Ma io chiedo: mai sentito parlare di voto di coscienza? Mai provato a rischiare non dico la vita, ma qualcosa della nostra esistenza, in favore di un principio sacrosanto quale è la difesa della vita degli innocenti?

            Allora la vera emergenza siamo noi. Noi, che siamo così abili a cambiare colore della pelle, come i camaleonti, noi che parliamo troppo e non facciamo seguire i fatti alle parole. Noi siamo il problema.

            Non laviamoci il cervello e la coscienza, ponendoci dalla parte di chi “ama il suo prossimo come se stesso”, perché noi non amiamo noi stessi, non ne siamo capaci. E così facendo noi abbiamo torto, vergognosamente torto. Diamo invece voce a chi ha il coraggio di andare controcorrente, per principi giusti e per il bene di chi non può difendersi ed urlare la propria innocenza!

            Sappiamo che Gesù fu un rivoluzionario per il suo tempo, nessuno ne dubita. Fu uno che non esitò ad andare controcorrente, contro l’ipocrisia dilagante proprio di coloro, che dovevano svolgere il ruolo di garanti della fede. Allora facciamola anche noi la nostra rivoluzione, quando ci viene data la possibilità di avere voce in capitolo, sulla scelta fra l’assassinio e la vita!

            E’ bello parlare di Provvidenza, di Spirito che illumina, di ispirazione mistica; i santi tutti conoscono il significato profondo di questi termini, perché ne hanno vissuto l’azione sulla propria persona. Ma i santi hanno fatto anch’essi la loro rivoluzione e sono andati controcorrente, quando lo hanno ritenuto giusto e sempre per amore del prossimo; e mai hanno pensato né temuto, neanche un attimo, che certe loro scelte coraggiose avrebbero potuto influire negativamente sulla loro vita, perché se c’era un prezzo da pagare, in favore della giustizia e dell’amore, questo prezzo andava pagato. E così hanno fatto sempre.

 

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“Noi cristiani e l’emergenza globalizzazione”

 

            Vivere la realtà di un mondo globalizzato è anche un rischio per una società che cambia velocemente, generando insicurezza, instabilità e timore per il domani.

            La globalizzazione genera disuguaglianze e nel contempo urgenza di dialogo costruttivo con culture diverse, le quali hanno ormai consolidato un rapporto di stretta convivenza sociale.

            Le nostre relazioni interpersonali, in un mondo che cambia così vertiginosamente, grazie anche all’informazione in tempo reale, diffusa dalle reti telematiche, vengono rapidamente modificate da una serie di fattori, economici, culturali e massmediatici appunto. Abbiamo la sensazione (o è una realtà?) di essere in balia di forze incontrollabili.

            Noi, come credenti ci domandiamo, un po’ smarriti, se il cristianesimo potrà, ancora con una certa pregnanza, essere significativo, in un mondo sempre più variegato. Sicuramente la nostra fede di sempre dovrà essere vissuta con una dinamica mentale e spirituale nuove, con modalità di comunicazione al passo con i tempi, ma sempre radicata nella nostra identità di cristiani, al fine di dare un contributo importante in questo mondo. Si fa forte l’imperativo di “sperare oltre la speranza”, per un futuro più umano e più giusto.

 

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Desidero augurare, anche a nome della Redazione,

una buona estate a tutti i lettori de “L’Incontro”,

con il desiderio che il periodo di vacanza sia rigenerante

 per il corpo e per lo spirito.

Anche se distanti geograficamente,

sentiamoci sempre uniti nella preghiera.

Un abbraccio a tutti. Dada

 

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Invito alla solidarietà

IN QUESTI MOMENTI UN PO’ DIFFICILI,

MOLTE FAMIGLIE NON RIESCONO ECONOMICAMENTE

AD ARRIVARE ALLA FINE DEL MESE.

La Nostra Comunità ha pensato di raccogliere

viveri non deteriorabili,

secondo la propria disponibilità e la propria generosità,

semplicemente mettendo in una busta

ciò che può offrire e portarla in comunità.

Suor rifugio saprà a chi farla recapitare.

grazie.

dio saprà ricompensare

con la benedizione che riserva a chi

s’impegna nella carità fraterna.

 

 

 

 

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email: s.rifugio@tiscali.it
Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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