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DICEMBRE 2006

 

 

TEMPO PER L'ANIMA (Gennaro Lista Comunità di Succivo)

 

  Durante questo campo scuola famiglie spero di poter rivisitare la mia anima, con un po' di calma in più.

  La situazione in cui mi trovo ora è molto diversa da quella in cui mi trovavo prima di iniziare questo cammino di fede; certo, non posso dire di aver raggiunto il massimo, ma qualche piccolo passo penso di averlo fatto.

  Io non credo che Dio scelga i singoli per simpatia, sicuramente sceglie tutti, poi siamo noi a decidere, essendo liberi, di accogliere o no la Parola di Dio.

  Io nel mio piccolo voglio impegnarmi a vivere come sale della terra e luce del mondo: lodo e cerco Dio tutti i giorni, iniziando dal mattino e, pur restando un peccatore, lo ringrazio sempre per il bene che mi ha dato, per quello che ancora vorrà darmi e per la famiglia che mi ha donato.

  Ho imparato a mie spese che le tribolazioni sono la risposta negativa all'invito di Dio, ma santificandole, cioè accogliendole in riparazione e offrendole insieme a quelle di Gesù, s'impara a conoscere Dio e ad instaurare con Lui un bel rapporto comunicativo.

  Spesso invoco la grazia di Dio per me e per gli altri. Non so se posso dirmi fortunato o no, forse questo lo scoprirò quando verrà il momento. Certamente mi sento più fortunato degli Angeli, perché posso unirmi a Gesù nell'Eucaristia, ma nello stesso tempo provo un po' d'invidia nei loro riguardi, perché loro sono sicuri di non perderlo più. Io sento il desiderio di ubbidire a Dio, ma mi ci vuole una bella benedizione da parte Sua, per capire il Suo volere. Per me non è facile sfuggire a quello che il mondo, così come l'abbiamo ridotto noi, mi può offrire.

  Cerco di essere grato a Dio amando i fratelli. Descrivere ciò che faccio per loro non mi sembra opportuno, ma durante il giorno penso spesso che c'è chi vive molto peggio di me e questo mi dà la forza per non creare problemi agli altri.

  Questo campo scuola, che ci fa riflettere sulla prima lettera di S. Pietro, mi ha fatto capire che dovrei essere una pietra viva nel tempio del Signore; io non so se posso giudicarmi tale, posso solo dire che durante il giorno m'impegno un po', volgendo il mio pensiero al Signore.

  Non mi ritengo pietra dura e compatta, perché la mia fede non è granitica, però non mi sento neanche una pietra tanto friabile, che si sgretola al minimo tocco; ci sono dei soffi che mi portano via i propositi che vado facendo, ma mi aiuto con la preghiera. Non sono del tutto saldo, perché nella mia anima ci sono alcune zone deboli, che attendono ancora di essere redente. Io cerco di lasciarmi lavorare dalla grazia di Dio ma devo riconoscere che sono un po' duro e do lavoro pesante a Dio, ma non mi ribello alla Sua volontà, analizzo bene gli eventi inattesi e mi do spiegazioni riflettendo a lungo. Le imposizioni non fanno parte di me. Anche se mi capita di dover insegnare qualcosa a qualcuno, lo faccio sempre con benevolenza, mai per cattiveria; forse a volte sono superficiale, ma non mi rendo conto di poter provocare del male. Il mio pensiero è quello di fare sempre meglio, anche perché il fare meglio mi dona la più bella sensazione della vita terrena: la serenità spirituale.

  Io credo che queste virtù non hanno limiti per Dio, né possono essere valutate come un compito scritto; bisogna che m'impegni a fare sempre meglio, cercando davvero di diventare “pietra viva” e sono sicuro c he se lo farò, sarò ricompensato anche in questa terra.

 

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  Anch'io sono venuta a questo campo scuola per riflettere sui miei errori commessi, che mi turbano dentro l'anima. Voglio riflettere bene e chiedere aiuto alla Spirito Santo per capire la situazione in cui mi trovo. Sento che se sto qui non è per mia volontà, ma per la grazia di Dio, che mi ha chiamata al suo Amore Misericordioso.

  Anche se so che con le mie forze non potrei mai essere sale della terra e luce del mondo, voglio impegnarmi con tutto il cuore ad essere luce per gli altri, facendo trasparire in me l'amore di cui Dio mi ha colmata.

  Io lodo e benedico Dio tutti i giorni, lo ringrazio per i doni che mi offre e cerco di testimoniarlo. Quando mi sento triste, chiedo aiuto a Dio e lo supplico di starmi vicino, di darmi la forza per affrontare la tribolazione.

  Mi sento fortunata di essere come i profeti, perché posso trasmettere la Parola di Dio ai fratelli e più fortunata degli angeli, perché posso ricevere Gesù in me, mentre loro possono solo adorarlo e servirlo.

  Oggi sento di amare mio marito secondo il piano di Dio; viviamo nel volere di Dio anche riguardo ai figli, m'impegno come moglie e come madre affinché la mia famiglia sia una piccola Chiesa di accoglienza e d'amore verso di loro. Il dono più grande che chiedo a Gesù tutti i giorni, quando lo prego e lo ringrazio per il marito che mi ha messo accanto e i figli che mi ha donato, è quello di aiutarmi a praticare la virtù della Pazienza tutti i giorni.

  Quando mi sento male, cerco di non far pesare su di loro i problemi di casa, mi affido a Dio e gli chiedo che mi dia la forza di affrontare le giornate, santificando le sofferenze che sto vivendo.

  Il momento di preghiera più forte è la preghiera di adorazione silenziosa del giovedì, in cui chiedo di fortificare sempre più il nostro amore con il suo aiuto, anche se poche volte ce lo diciamo. In questo periodo sto più in pace con la famiglia che con i parenti.

  S. Pietro ci chiede di essere pietre vive. Io, nella mia vita quotidiana a volte mi sento pietra viva ma poi bastano alcune circostanze problematiche per sentire che dentro di me la fede si sgretola e non mi lascio modellare dalle mani di Dio, perché mi sottraggo alla Sua grazia.

  Pietra viva mi sento quando non mi ribello a Dio, ma chiedo aiuto nelle situazioni in cui mi trovo. Devo lavorare molto perché tante volte mi sento come una pietra indurita dalla rabbia. So che questo non piace al Signore, perciò mi voglio impegnare per eliminare dal mio cuore questo aspetto e mi auguro di cuore, che il Signore mi aiuti a trovare quella pace interiore di cui ho bisogno.

                 (Giuseppina Lista Comunità di Succivo)

 

 

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AMICIZIA

 

Credo che un'amicizia ben vissuta,

con quei pochi con cui è possibile,

sia un'esperienza importante per tutti.

Per chi non è sposato, perché aiuta a superare situazioni di solitudine

tipiche di chi non ha una famiglia propria,

e spesso, per carenze affettive, rischia di accettare situazioni

che non vanno d'accordo con la legge di Dio.

Ma anche per chi è sposato;

avere un amico che, nel Signore ti sia davvero vicino,

che ti ascolta nelle tue difficoltà

è davvero bello ed importante.

L'amico potrà darti una mano

per riprendere con coraggio a vivere la fedeltà,

anche nei momenti più ardui.

 

Questo che ho scritto lo dedico ai miei amici.

 

Iolanda Lo Monte

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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