UN ALLEATO INDISPENSABILE: IL DISCERNIMENTO Pina e Gaetano La Vaccara
L‘espressione «discernimento degli spiriti» indica la capacità, per dono di Dio, di distinguere ciò che lo Spirito Santo suggerisce al cuore del cristiano, per capire e scegliere ciò che è bene da ciò che è male in ogni situazione. Il discernimento spirituale è un esercizio di attenzione e di ascolto dello Spirito Santo che entra ed agisce attraverso l’ascolto della Parola di Dio e la preghiera costante. Un serio discernimento avviene durante le occasioni di incontro con il Signore e richiede tempi adeguati di raccoglimento, sia nella quotidianità della vita, sia in momenti privilegiati, come ritiri, esercizi spirituali, attraverso l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio.
A volte mi domando quale è il criterio di discernimento che mi può aiutare a capire, per fare le scelte giuste, o anche solo respingere o accogliere un’idea, un pensiero, un sentimento. Non è sempre facile conoscere la volontà di Dio, spesso sembra di vivere nell’oscurità e di brancolare nel buio, non sapendo se si sta seguendo la giusta via. Con l’adorazione mensile ho scoperto di poter fare discernimento, chiedendomi cosa vuole il Signore da me; in quei momenti di silenzio dove siamo da soli, io e Lui, sento che parla al mio cuore suggerendomi la strada giusta da percorrere attraverso la fede, la speranza e l’amore. Quindi la preghiera non è altro che la porta all’incontro e al dialogo con Gesù. Durante la preghiera Dio ci chiama ad agire, ad ascoltare la sua Parola con fede, per evitare che questa diventi un’abitudine quotidiana e non un momento d’incontro col Signore che bussa alla porta dei nostri cuori per ascoltare i nostri problemi.
Prima di frequentare l’Amore Misericordioso, nei momenti di sconforto non pregavo perché ritenevo fosse inutile. Oggi, la preghiera fatta con il cuore mi tranquillizza, più prego più cresce la calma, più la mente si libera dalle sue paure, diventando lucida e propositiva. È come se tutto tornasse magicamente in equilibrio: gli eventi imprevisti e non graditi, quelli che qualche giorno prima mi avrebbero fatto rattristare o demoralizzare al solo pensiero, passano in secondo piano, riuscendo a rimanere concentrata solo sulle cose davvero importanti della vita. Grazie alla preghiera i miei problemi trovano una soluzione. Questo dimostra che non dobbiamo mai dubitare di Lui! Lui aspetta solo il momento giusto, che non è il nostro, per dimostrarci quanto ci ama. Dio è presente in noi e lo possiamo riconoscere anche nelle situazioni di disperazione o di angoscia. Riconoscere questa Sua presenza ci dona la certezza che Lui saprà come intervenire anche quando avremo esaurito la nostra umana speranza. La preghiera è l'arma più potente per combattere le difficoltà della vita, la Madonna, infatti, nei suoi messaggi ci chiede di pregare Gesù e di abbandonarci alla sua Divina Volontà, perché Dio è buono e grande nell'amore. Attraverso la preghiera quotidiana Gesù illumina le mie giornate di sorrisi e di serenità che trasmetto nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Grazie alla preghiera costante, ho rafforzato la mia volontà e la mia capacità di far fronte a situazioni nuove, sopportare il peso di alcuni giorni difficili e mi ha permesso di tracciare nuove strade che prima mai avrei pensato possibili, la preghiera trasforma la vita. Non bisogna credere che Dio non ci ascolta e che non sa cosa sia giusto per noi! Lui lo sa e come! Aspetta solo il momento giusto per dimostrarci quanto ci ama! Nella presenza di Dio, ho trovato il coraggio di testimoniare la mia fede invitando le persone a pregare e a fidarsi di Dio e soprattutto della grandezza dell’Amore Misericordioso. Eppure, carissimi fratelli, nonostante so quanto è grande l’amore di Dio per ognuno di noi, a volte mi lascio sopraffare dalla tristezza, dai perché e dalle difficoltà della vita e abbandono la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio, ma per fortuna ci sono sempre occasioni come (la seconda domenica del mese) che mi fanno riflettere e riprendere la strada giusta, quella della preghiera e dell’ascolto quotidiano della Parola.
Dio è un Padre Buono e Misericordioso che non ci abbandona mai.
LA DIGNITA’ DEL MATRIMONIO Teresa Ciardiello - comunità di Succivo
Sant’Agostino ci parla del valore della fedeltà nel matrimonio, riferendosi alla relazione sessuale. La fedeltà deve essere già nelle intenzioni della coppia durante il fidanzamento, così anche l’accettazione dei figli, altrimenti non ci sono i presupposti per il matrimonio stesso.. Ribadisce che nelle coppie di sposi ci possono essere uomini e donne che, pur desiderosi di astenersi, hanno il coniuge che li vuole costringere ad assolvere il “debito coniugale”, cioè il rapporto sessuale non solo per la procreazione dei figli ma anche per soddisfare la loro concupiscenza del piacere. Ciò non dovrebbe accadere perché dovrebbe esserci un punto d’incontro tra i due, tuttavia, sia i mariti che le mogli che sono più esigenti, sono giustificati dal vincolo matrimoniale, cioè dal fatto che si sono sposati e mantengono indissolubile la loro fedeltà. Sant’Agostino dice che nel caso in cui si uniscono senza il desiderio di procreare, commettono un peccato veniale proprio grazie al matrimonio. E inoltre l’astenersi dall’unione sessuale deve essere di comune accordo. Se uno dei coniugi non è d’accordo non bisogna astenersi ma rendere il debito coniugale.
La fedeltà è una qualità dell’amore. Il matrimonio esige la fedeltà. La fedeltà fa parte del bagaglio di valori che dovremmo aver ricevuto: è la nostra dignità personale che lo richiede, è la nostra coscienza che lo esige. L’esserci consacrati davanti a Dio e il nostro cammino di fede mettono un freno alle nostre passioni disordinate e con l’aiuto di Dio possiamo superare le nostre debolezze. La fedeltà è la parola data ai figli, oltre che a Dio, e dobbiamo pensarci quando siamo in crisi col nostro coniuge, fidarci dell’aiuto di Dio non delle nostre capacità; solo Lui può darci questa forza d’animo necessaria per camminare coerenti alla voce della nostra coscienza. Si sa che l’amore è fatica, è conquista, è difficile amare sul serio perché il nostro amore è difettoso, tarato anche in base a quello che ognuno ha ricevuto, ma è pur sempre amore: amiamo da creature umane. L’amore coniugale include anche l’aspetto spirituale, l’intesa, la complicità, il capirsi a vicenda, l’uniformità di pensiero; è l’unico amore che include anche il corpo come completamento di tutto l’essere.
L’amore coniugale include Dio, perché è stato consacrato davanti a Lui. Non fa parte, invece, dell’amore coniugale l’egoismo, il pensare di avere maggiori meriti rispetto al coniuge, il confondere l’amore con il piacere. Nessuno dei coniugi deve avere la supremazia sull’altro ma devono andarsi incontro a vicenda, anche nella relazione sessuale, perché si presuppone che ci sia rispetto, fiducia, comprensione, tolleranza, considerazione e non per ultimo proprio l’amore che induce ognuno dei coniugi ad essere ad avere il solo desiderio di far felice l’altro, tutti i giorni, anteponendo alla relazione fisica quella dello spirito, dei cuori, desiderando il bene l’uno dell’altro.
Naturalmente solo il rapporto con Dio, cioè la preghiera, l’impegno nel nostro cammino di fede ci possono aiutare a custodire la nostra fedeltà e quella del nostro coniuge.
OPERATORI DI PACE Bruno e Roberta Salerno
Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio (Mt 5,9) Questa è l’unica beatitudine che non dice come bisogna essere (poveri, afflitti, miti, puri di cuore), quanto e cosa si deve fare. Il termine greco significa coloro che lavorano per la pace, che fanno pace. Non tanto però nel senso che si riconciliano con i propri nemici, quanto nel senso che aiutano i nemici a riconciliarsi. Si tratta di persone che amano molto la pace, tanto da non temere di compromettere la propria pace personale intervenendo in un conflitto, al fine di procurare la pace tra quanti sono divisi.. Il termine più giusto per definirli è “Pacificatori”.
Nelle Bibbia “Shalon” – pace dice più della semplice tranquillità dell’ordine, indica l’armonia con Dio, con le cose e con se stessi. Ma anche benessere, riposo, sicurezza, gloria. La Nuova Alleanza p chiamata “Alleanza di pace” (Ez 37,26) come se nella parola pace si riassumesse tutto il contenuto dell’alleanza e del Vangelo. Pace non indica ciò che Dio dà, ma anche ciò che Dio è. L’imperatore Augusto fece erigere la famosa “Ara pacis”. In Palestina la parola pace risuonava di un significato diverso: “Pace in terra agli uomini amati da Dio” (Lc 2,14)”Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt5,9) “Entrando nella casa augurate la pace”(Mt, 10,12). Questa pace non si ferma al cuore del singolo cristiano, da essa nasce una comunità di pace che è la Chiesa. Chi ha il dono della pace assapora la sensazione di essere a casa con Dio, ma anche essere a casa con gli altri. La pace è un atteggiamento che definisce il nostro modo di vivere la casa, la famiglia, la parrocchia, la comunità, la società che fa superare le paure e le diffidenze reciproche: è una virtù sociale: “Vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà in voi (2Col, 13,11)
Ma che cosa significa essere operatori di pace nella vita quotidiana? Questa beatitudine non riguarda tanto, come le altre, la disposizione dell’animo, ma un certo modo di agire, mira meno all’essere che al fare. E’ la beatitudine dell’amore del prossimo. Si parla di operatori di pace. di un’opera di misericordia verso gli altri. Riportare la pace tra le persone, aiutarsi a riconciliarsi, a vivere di buon accordo è veramente rendere loro un grande servizio. Essere operatori di pace vuol dire saper mitigare i conflitti. Non c’è bisogno di essere grandi politici per operare in favore della pace, ogni giorno ciascuno di noi può lavorare per semplificare la vita, le cose, sminuzzare gli spigoli, cioè può appunto placare i conflitti i diverbi. Costruire la pace è lavorare con lena con la forza concreta dell’amore, e tale lavoro richiede coraggio anche di fare scelte controcorrente, coraggio di fare scelte giuste, che questo richiede costanza e perseveranza nel bene che significa lotta aperta contro lo spirito maligno.