La Pazienza
Il fico sterile
Al giorno d'oggi le famiglie in generale hanno benessere, la povertà ci sembra lontana, quando eravamo piccoli si aveva poco o niente, la ricchezza erano i valori, l'amore, l'amicizia, l'andare d'accordo cercando di aiutare chi era nel bisogno, ed una grande pazienza nel sopportare quello che accadeva.
La vita frenetica di oggi ha un po' messo in disparte la pazienza, si vuol avere tutto e subito, raggiungere i traguardi senza fare la gavetta, primeggiare senza averne il merito. Si è persa la pazienza di ascoltare prima di parlare, di pensare prima di decidere. Al semaforo se l'auto che ci sta davanti non riparte subito si sbuffa quando non si suona il clacson, se c'è un ingorgo si diventa nervosi, se il tempo non è bello si brontola, d'estate c'è troppo caldo e d'inverno troppo freddo, si è sempre pronti a criticare i vicini di casa o il collega di lavoro, sempre in ritardo ad apprezzarne le qualità o i meriti. Si vorrebbero i figli perfetti dimenticando quanto lo eravamo noi alla loro età.
Quanta pazienza ci vorrebbe nelle nostre giornate: la pazienza di fermarci un attimo a riflettere sulla nostra vita quotidiana. Come ci relazioniamo con gli altri, come ci vedono i figli o i fratelli? Quanta pazienza avevano le mamme di una volta per tenere unita la famiglia, per cercare di far quadrare il misero bilancio familiare, nel cercare di smorzare discussioni, a volte accese, tra padri e figli, nell'accudire gli anziani. E quanta ne hanno avuta nell'insegnarci a camminare e nel proteggerci dai pericoli. Quanto hanno sofferto in silenzio, sopportando e tacendo, consolando e piangendo solo nel cuore per non farlo vedere ai figli!
Al giorno d'oggi dovremmo andare a scuola per reimparare cosa sono Pazienza, Sopportazione, Tolleranza, Costanza, Mitezza, Indulgenza, Comprensione, Misericordia, Clemenza, Moderazione, Tranquillità, Mansuetudine, Sofferenza, Docilità, materie che purtroppo non vengono insegnate, e troppe volte sono dimenticate anche in famiglia. Bisognerebbe tenere sempre presente la pazienza di Gesù che ci attende instancabilmente e della Vergine Maria sempre pronta ad intercedere presso il Figlio per le nostre mancanze e le nostre richieste.
Maria (Comunità di Pozzo – Verona)
PREMURA
Dare un'altra possi-bilità è dare speranza ed è anch'essa premura, perché ci fa porre attenzione all'altra persona. Premura è anche avere misericordia, attenzione affettuosa, pre-occupazione, cortesia, sol-lecitudine, interessamento, cura. Premura è assistere un familiare malato, ascol-tare un vicino che ha bisogno di una parola, chiamare un parente lontano che vive da solo, è dare conforto nelle contra-rietà della vita, come pure dare assistenza nel lavoro senza farlo pesare e senza pretendere qualcosa in cambio. Premura è avere cura dell'ambiente che Dio ci ha donato raccogliendo un animale ferito, cercando di non inquinare l'ambiente con un uso eccessivo di detergenti e prodotti chimici anche all'interno delle nostre abitazioni, è far comprendere la bellezza ad un bambino ed insegnargli i veri valori della vita, è non far pesare agli altri le preoccupazioni per non farli stare in pensiero, far entrare il sole dalle finestre per rendere più accogliente l'ambiente familiare, è soprattutto riscaldare la famiglia con l'amore che abbiamo in cuore e far sì che ognuno sia capace un giorno di trasmetterlo a chi incontra.
Premura è ascoltare prima di giudicare, saper tacere per non causare dispiacere, un gesto premuroso, una piccola attenzione possono riempire di gioia il cuore e di speranza la giornata. Nella parabola del Buon Samaritano Gesù ci fa riflettere sui nostri comportamenti e dunque anche sulla premura che dimostriamo nei confronti di chi ci sta accanto. Nel sacerdote della parabola del Buon Samaritano, si riconosce il comportamento di chi non vuole coinvolgimenti con persone non alla sua altezza, c'è dunque mancanza di affetto e comprensione verso l'altro, il levita sembra prendere una decisione affrettata e senza fondamento e passa senza fermarsi per non avere responsabilità, il samaritano prova compassione e cerca in ogni modo di alleviare il malcapitato, percorre assieme la strada fino alla locanda e si adopera per assisterlo e per far sì che anche l'oste lo curi impegnandosi a pagare l'opera dell'albergatore. Ecco che nel Buon Samaritano possiamo riconoscere Gesù che ha premura di ciascuno di noi, ci raccoglie quando cadiamo, lenisce le nostre ferite e ci riporta a nuova vita, questa premura che il Padre ci dimostra attraverso il Figlio dobbiamo adottarla noi stessi verso il prossimo, iniziando dagli affetti familiari, evitando insensibilità e preconcetti. Ricordiamo anche la parabola del Buon Pastore che ci insegna l'attenzione al bisogno di chi ci circonda, come il buon pastore che attende alle pecore, l'amore disinteressato nel ricercare il bene del prossimo, la premura del pastore preoccupato che la pecorella smarrita venga sbranata dal lupo ci ricorda che dobbiamo avere la premura specialmente nei confronti dei bambini, affinché non cadano nelle trappole della società odierna: internet, videogiochi, gruppi pseudo religiosi ma anche bullismo ed indifferenza nei confronti di chi è colpito da queste "calamità". Dio ci ha dato la libertà ma ci ha insegnato con il Figlio l'amore per il prossimo e dunque misericordia e premura per chi si smarrisce lungo la strada, senza avere la presunzione solamente di giudicare e criticare anche se ci costa fatica.
Maria (Comunità di Pozzo)