Rimane da chiedere come il singolo possa contribuire alla pace. La questione è tanto più urgente giacché il singolo tende a sottovalutare l’importanza che gli è conferita.
La furia degli elementi fa sì che egli disperi della sua forza; di fronte all’immane rogo lascia cadere le braccia. Rinunciando alla propria volontà rende se stesso inerme e perciò succube di demoni potenti, la cui forza si fonda sull’alternanza di odio e terrore. Pensano di fare dell’uomo il loro strumento e si attendono che egli rinunci alla propria responsabilità con una sorta di giubilo selvaggio. Con ciò egli finisce per perdere il senso della differenza tra giusto e ingiusto, e divenire strumento inconsapevole del gioco delle passioni.
A questo bisogna controbattere: il singolo è investito di una responsabilità enorme e nessuno può sottrargliela. Il mondo deve comparire dinanzi al foro della sua persona ed egli è giudice delle azioni giuste e ingiuste.
Oggi, dunque, egli è in grado più che mai di operare per il bene. Il mondo è colmo di violenza, di perseguitati, prigionieri e sofferenti. E’ facile confortare, lenire, offrire protezione e bastano pochi mezzi. Anche la persona più semplice ne ha l’opportunità, e il merito cresce in rapporto all’autorità accordatagli dalla propria posizione. Il vero potente lo si riconosce dalla facoltà di proteggere che conferisce.
Il singolo deve soprattutto comprendere che la pace non può nascere dalla stanchezza e la paura contribuisce alla guerra, e al prolungamento della guerra. Solo in questo modo si spiega lo scoppio della Seconda guerra mondiale dopo un così breve intervallo. Per mantenere la pace non basta non volere la guerra. La vera pace presuppone un coraggio superiore a quello necessario per la guerra; è una manifestazione di travaglio spirituale, di forza spirituale. Verrà conquistata quando saremo capaci di estinguere il rosso fuoco che arde in noi stessi e sapremo affrancarci dall’odio e dalle sue scissioni. Il singolo è simile alla luce che, divampando, costringe le tenebre ad arretrare. Una fievole luce è più grande, più coercitiva di molto buio.
Ciò vale anche per chi è destinato a cadere. Incede verso l’eternità con portamento fiero. La vera lotta che ci troviamo a combattere si rivela sempre più in conflitto tra le forze della distruzione e le forze della vita. In questa lotta i guerrieri di retto sentire stanno a fianco a fianco, come gli antichi cavalieri.
Quando ciò accadrà, la pace diventerà duratura.
Ernst Junger