LA ZIA Anna
Tutte sappiamo che gli zii sono, seppur tacitamente, delegati dai genitori a svolgere un ruolo di primaria importanza nella vita dei piccini. Ognuno di noi ne ha avuti e li ricorda con affetto e forse con nostalgia se non sono più fra noi.
Io ho un bellissimo ricordo della zia paterna, quando nacqui lei viveva in casa insieme ai miei genitori, essendo l'ultima nata della famiglia e non avendo formato ancora la sua famiglia.
Purtroppo la zia era invalida ad una gamba e zoppicava vistosamente; questo difetto non le permetteva di lavorare come tutti i componenti della famiglia. In cambio era proprio lei ad occuparsi di me quando la mia mamma era al lavoro fra i campi.
Mi rivedo bambina sensibile ed insicura, ma lei aveva per me tenerezze e delicatezze di cui io ero sempre tanto desiderosa, anzi affamata; le passeggiate spensierate insieme a lei erano improntate sempre all'educazione e al rispetto per la natura ed erano per me salutari. Sapeva inventare sempre nuovi giochi per potermi distrarre dalle paure che io, purtroppo provavo. Quando andavo a letto, lei si adagiava al mio fianco fino a quando non mi addormentavo e, con il contatto con il suo corpo, io mi sentivo sicura e protetta. Ancora oggi ho la sensazione di sentirla vicino a me.
Il giorno in cui si sposò e andò a vivere lontano, provai un grande dolore, la separazione mi fece soffrire terribilmente, mi veniva a mancare un'amica ed una protettrice in seno alla famiglia.
Poi gli anni sono trascorsi, sono diventata adulta e a mia volta zia. Memore dei suoi insegnamenti li ho messi in atto, instaurando con la mia unica nipote un rapporto amichevole che tanto ci univa: lei mi considerava un'amica ed aveva per me stima, amore e rispetto. Questo fino a quando il destino non ci ha allontanate. Ma mi consola il pensiero che io sono stata per lei una figura importante nella sua infanzia. Di questa bella soddisfazione debbo dare un affettuoso ringraziamento a chi, in precedenza, mi aveva dato questo bellissimo esempio.
IL ROSARIO (Anna)
Nonna!
A quel Rosario che stringevi fra le mani….
sommessamente, le tue pene confidavi.
Intense erano le tue preghiere
nelle lunghe solitarie sere.
Pensasti un dì di farmene tua erede,
per tramandarmi la tua immensa fede.
Con tanta cura a me lo affidasti,
io, confusa, non capivo il gesto.
Ma con il tempo io l'ho apprezzato,
è lì, a ricordarmi quanto m'hai amato.
Nei momenti di disperazione,
solo lui allevia il mio dolore.
La mia casa, la mia persona,
saranno stati degni di tanta icona?
Nonna, l'esempio della tua retta vita,
ricordo ancora con tanta nostalgia.
Spero di aver operato con amore e bene,
lasciando un buon ricordo a chi mi segue.
Il dì che io verrò in mezzo a voi,
non so chi pregherà per tutti noi.
Questo Rosario avvolgerà le mie mani,
e un cantico di gloria a Lui tu intonerai.