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DICEMBRE 2004

     

Carissimo nonno Peu,
non avrei mai pensato un giorno di scrivere una lettera tutta per te! Noi non ci siamo conosciuti, perché tu sei vissuto e morto tanti anni prima che io nascessi. Tu eri uomo dell'800: sei nato infatti alla metà del secolo, quando la storia del nostro Paese stava volgendo a quella famosa Unità d'Italia, che ci ha tutti affratellati, dalle Alpi alla Sicilia. Tu, uomo mite dal fare un poco burbero, avrai commentato con poche benevole parole quella svolta epocale del nostro Paese. Mi sarebbe piaciuto esserti vicina, nonno caro; ma fisicamente; perché nel mio cuore ci sei ogni giorno nel ricordo sempre vivo dei racconti sulla tua vita, che qualche volta mia madre, o la zia Giuly mi fanno.
Quando ero piccola, già tua moglie Santina mi raccontava di te sempre con grande commozione. Fosti un marito e un padre affettuoso, giusto, tenero e di grande fede in Dio.
Ricordi quando nonna ti diceva: "Sai, sono di nuovo incinta!" e tu: "E allora? I figli sono una benedizione di Dio! Lode al Signore!".
Ne avesti sei di figli, ma quattro, ancora piccoli, tornarono al Creatore, come spesso succedeva ai tempi.
E tu, nonno, intanto lavoravi sodo perché dovevi comprare una casa per la tua Regina, la tua diletta sposa che amasti tanto, tanto, tanto. Poi c'erano i due figli Saverio e Giuseppina da allevare.
La tua attività di venditore di polli all'ingrosso rendeva bene (allora era merce di lusso!), ma quanta fatica, vero? La mattina partivi col carro ed i tuoi cavalli conoscevano la strada ormai, sicché tu potevi addormentarti un poco mentre loro andavano lenti sulle strade dei Giovi, verso la Liguria. La sveglia per te suonava al mattino molto presto, ma quanto mai qualcuno ha sentito lamentarti?
La tua Regina stava a casa, coi bambini e si occupava di quella bella casa che tu finalmente acquistasti dai preti. E' grande la tua antica dimora, nonno caro; ora ci abita tua nipote e forse sarà destinata a me un giorno.
Nonno, io non voglio venderla quella casa, mi sembrerebbe un tradimento. Fai in modo che possa averla, per farne un uso caritatevole, te lo chiedo con tutto il cuore, nonno Peu!
Dunque: partivi al mattino presto da Novi Ligure alla volta di Genova, dove la ricca clientela aspettava proprio te, fornitore puntuale e di fiducia.
Durante uno di questi viaggi, ti trovasti a passare nei pressi di una povera casa, dove una vedova, madre di sei figli, stava per gettarsi nel pozzo. Il Signore volle che tu vedessi questa scena e provvedessi a salvare quella povera creatura tanto provata dalla vita. Ti facesti raccontare le ragioni di quel gesto e venisti a sapere che le condizioni di estrema povertà non consentivano alla vedova di allevare le sue povere creature; ecco la ragione della sua disperazione. Avrei voluto esserci, nonno, ad ascoltare ciò che le dicesti per convincerla a desistere, perché tu fosti sempre di poche parole, ma quando era necessario, esponevi il tuo pensiero in termini giusti ed inequivocabili. Già, lo Spirito Santo era ospite dolce della tua anima.
La tua promessa alla donna fu questa: "Io passo di qui due volte la settimana; voi non vi dovete più preoccupare di nulla, perché provvederò a non farvi mai mancare il cibo, fino a quando anche l'ultimo dei vostri figli non sarà sistemato con un buon lavoro!". E così fu, per anni e anni; nonna Santina consenziente.
Pur pensandoci sempre con grande commozione, solo ultimamente ho versato calde lacrime, nonno; te le ho dedicate tutte con grande amore, quando la zia mi ha raccontato un fatto della tua vita di cui nessuno aveva saputo mai niente, fino a pochi anni fa.
La zia Giuly trovò in cantina, ben nascosto in un vecchio mobile, un documento notarile in cui si dichiarava che Giuseppe F. (Sei tu, nonno) è padre di Giovanni F.
Confrontando le date abbiamo capito, carissimo nonno, che questo tuo gesto era da parte tua l'ennesima dimostrazione dell'Amore Misericordioso, che hai sempre portato come vessillo nella tua vita.
Quella mamma che tu aiutasti, riconoscendole un figlio avuto fuori del matrimonio, era ragazza madre. A quel tempo un figlio avuto fuori dal matrimonio portava spesso le infelici alla prostituzione per vivere; e tu hai, con animo nobile, provveduto affinché ciò non succedesse!
Carissimo nonno Peu, ti voglio tanto, tanto, tanto bene.
Assistimi dal cielo. Un abbraccio.
La tua pronipote Dada

A nonna Maria

Tenace, caparbia, dedita completamente agli altri,
umile, credente nelle parole e nei fatti,
lavoratrice instancabile, amante della vita e della compagnia,
energica, vitale, acuta , curiosa, ironica, gioiosa,
affettuosa, sorridente….
COSI' TI RICORDIAMO.
Grazie per l'affetto che ci hai dato,
per i tuoi consigli e la tua allegria,
grazie per il senso di fraternità e di pace che ci hai comunicato;
grazie per averci insegnato a vivere pienamente la vita,
a non cedere davanti alle difficoltà
e a credere che Qualcuno lassù ci assiste e ci protegge sempre.

MARIA, Tu che hai ricevuto, quotidianamente le sue preghiere,
veglia su di lei ora e per l'eternità.
E a tutti noi concedi di far vivere dentro di noi
la dignità, il rispetto e l'amore per la vita e per gli altri,
che ci ha insegnato la tua fedelissima Maria.
Nonna Maria, riposa in pace
Tra le tue amate montagne.
Turi Patrizia

Come l'acqua del fiume Iolanda Lo Monte

Come l'acqua del fiume
che nel letto scorre ondeggiando,
così io scorro sulla strada
della vita, peregrinando.
Quante chimere rincorse inutilmente,
quanti sogni svaniti nel niente!
Molte cicatrici lasciate dal tempo,
sono ferite chiuse
ma danno ancora tormento.
Mi fermo in un angolo di paradiso,
mi sento quasi felice
e dolcemente mi spunta un sorriso.

 

 


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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