A proposito della 'festa del papà'
In questo mese di marzo si usa festeggiare i papà. Forse sarebbe più esatto dire: "Fino a qualche tempo fa si usava festeggiare i papà". Infatti, da qualche anno a questa parte, mi è parso di notare un certo affievolimento di questa abitudine che - se è vero che aveva un lato consumistico molto evidente (tutti a comprare cioccolatini e liquori!) - è anche vero che per qualche giorno accendeva i riflettori su una figura genitoriale a volte surclassata dall'altra figura, quella materna. A dire il vero, anche la figura materna non è più così di moda e, per dirla tutta, ai nostri giorni si tende a svalutare tout court la famiglia stessa, - quella naturale intendo, formata da un uomo e una donna che, generando, diventano rispettivamente padre e madre - e a non voler riconoscere l'importanza per un bambino di poter crescere e sviluppare la propria personalità accanto alle persone da cui è stato generato. Ma questo è un discorso che ci porterebbe lontano e che eventualmente potremo riprendere in un'altra occasione.
L'articolo di questo mese è proprio dedicato ai papà: come sempre ci lasceremo guidare dalle parole di papa Francesco. il quale ha recentemente dedicato ben due catechesi ai papà, quelle delle udienze del 28 gennaio e del 4 febbraio scorsi.
Una società senza padri
Nella prima catechesi, il Papa ha voluto sottolineare con forza il pericolo derivante da una scarsa presenza dei padri nella società moderna. Dopo aver sottolineato che la parola PADRE "indica una relazione fondamentale la cui realtà è antica quanto la storia dell’uomo", il Pontefice fa notare che molti oggi parlano di una "società senza padri", volendo intendere che nella cultura occidentale la figura del padre oggi viene percepita come "simbolicamente assente, svanita, rimossa".
- Padri assenti - Il pensiero del Papa si è poi rivolto alle numerosissime famiglie nelle quali, in seguito a separazioni e divorzi, il padre è assente, e anche a quelle nelle quali il papà, pur essendo presente, in realtà è come se non ci fosse. Dice infatti papa Francesco: "I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani" E aggiunge "l’assenza della figura paterna nella vita dei piccoli e dei giovani produce lacune e ferite che possono essere anche molto gravi. E in effetti le devianze dei bambini e degli adolescenti si possono in buona parte ricondurre a questa mancanza, alla carenza di esempi e di guide autorevoli nella loro vita di ogni giorno, alla carenza di vicinanza, alla carenza di amore da parte dei padri. E’ più profondo di quel che pensiamo il senso di orfanezza che vivono tanti giovani."
Sono 'assenti' -prosegue papa Francesco- quei papà che "non si comportano da padri, non dialogano coni loro figli, non adempiono il loro compito educativo, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane." Infatti quando è poco il tempo che i papà trascorrono con i figli, allora quello che conta è "la qualità educativa della presenza paterna". E ancora: "A volte sembra che i papà non sappiano bene quale posto occupare in famiglia e come educare i figli. E allora, nel dubbio, si astengono, si ritirano e trascurano le loro responsabilità, magari rifugiandosi in un improbabile rapporto “alla pari” con i figli. E’ vero che tu devi essere “compagno” di tuo figlio, ma senza dimenticare che tu sei il padre! Se tu ti comporti soltanto come un compagno alla pari del figlio, questo non farà bene al ragazzo".
Anche la società ha un ruolo 'paterno' - A questo punto il Papa estende la sua analisi all'intera società. Dice infatti: "La comunità civile con le sue istituzioni, ha una certa responsabilità – possiamo dire paterna - verso i giovani, una responsabilità che a volte trascura o esercita male. Anch’essa spesso li lascia orfani e non propone loro una verità di prospettiva. I giovani rimangono, così, orfani di strade sicure da percorrere, orfani di maestri di cui fidarsi, orfani di ideali che riscaldino il cuore, orfani di valori e di speranze che li sostengano quotidianamente. Vengono riempiti magari di idoli ma si ruba loro il cuore; sono spinti a sognare divertimenti e piaceri, ma non si dà loro il lavoro; vengono illusi col dio denaro, e negate loro le vere ricchezze."
La bellezza della paternità
- Trasmettere la saggezza del cuore- Nell'udienza del successivo mercoledì, il Papa ha invece voluto mettere in evidenza la bellezza della paternità. Lo spunto è dato da alcune frasi tratte dal libro dei Proverbi: «Figlio mio, se il tuo cuore sarà saggio, anche il mio sarà colmo di gioia. Esulterò dentro di me, quando le tue labbra diranno parole rette» ( Pr 23,15-16). Queste frasi esprimono la gioia di un padre che vede che suo figlio ha tratto profitto dai suoi insegnamenti, "riconosce di avere trasmesso al figlio quel che conta davvero nella vita, ossia un cuore saggio. Questo padre non dice: “Sono fiero di te perché sei proprio uguale a me, perché ripeti le cose che dico e che faccio io”. No...gli dice qualcosa di ben più importante. ..“Sarò felice ogni volta che ti vedrò agire con saggezza, e sarò commosso ogni volta che ti sentirò parlare con rettitudine. Questo è ciò che ho voluto lasciarti, perché diventasse una cosa tua: l’attitudine a sentire e agire, a parlare e giudicare con saggezza e rettitudine. E perché tu potessi essere così, ti ho insegnato cose che non sapevi, ho corretto errori che non vedevi. Ti ho fatto sentire un affetto profondo e insieme discreto,che forse non hai riconosciuto pienamente quando eri giovane e incerto. Ti ho dato una testimonianza di rigore e di fermezza che forse non capivi, quando avresti voluto soltanto complicità e protezione. Ho dovuto io stesso, per primo, mettermi alla prova della saggezza del cuore, e vigilare sugli eccessi del sentimento e del risentimento, per portare il peso delle inevitabili incomprensioni e trovare le parole giuste per farmi capire. Adesso – continua il padre -, quando vedo che tu cerchi di essere così con i tuoi figli, e con tutti, mi commuovo. Sono felice di essere tuo padre”. Così dice un padre saggio, un padre maturo."
- Padri presenti non controllori - Segue una esortazione: è necessario anzitutto "che il padre sia presente nella famiglia. Che sia vicino alla moglie, per condividere tutto, gioie e dolori, fatiche e speranze. E che sia vicino ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada; padre presente, sempre. Dire presente non è lo stesso che dire controllore! Perché i padri troppo controllori annullano i figli, non li lasciano crescere."
Dopo aver poi ricordato la parabola del figliol prodigo, il Papa commenta: "Un buon padre sa attendere e sa perdonare, dal profondo del cuore. Certo, sa anche correggere con fermezza: non è un padre debole, arrendevole, sentimentale. Il padre che sa correggere senza avvilire è lo stesso che sa proteggere senza risparmiarsi."
- Il 'Padre nostro'E conclude: "Se dunque c’è qualcuno che può spiegare fino in fondo la preghiera del “Padre nostro”, insegnata da Gesù, questi è proprio chi vive in prima persona la paternità. Senza la grazia che viene dal Padre che sta nei cieli, i padri perdono coraggio, e abbandonano il campo. Ma i figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti. Faranno di tutto per non ammetterlo, per non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno; e il non trovarlo apre in loro ferite difficili da rimarginare.
La Chiesa, nostra madre, è impegnata a sostenere con tutte le sue forze la presenza buona e generosa dei padri nelle famiglie, perché essi sono per le nuove generazioni custodi e mediatori insostituibili della fede nella bontà, della fede nella giustizia e nella protezione di Dio, come san Giuseppe."
Fin qui le parole dal Papa. Da parte nostra solo un invito: continuiamo a festeggiare i papà e facciamolo con amore consapevole.
A cura di Antonella