IL MATRIMONIO CRISTIANO
Nelle udienze del mercoledì, il Papa continua ad occuparsi della famiglia: lo fa con il suo solito stile, semplice e piano, ma ciò non gli impedisce di affrontare problemi anche particolarmente seri e fondamentali per la vita delle famiglie.
Questo mese mi soffermerò in particolare sui discorsi pronunciati dal Papa nei giorni 29 aprile e 6 maggio.
Il capolavoro di Dio creatore: l'uomo e la donna che si amano
Nell'udienza del 29 aprile il Papa prende le mosse dall'episodio evangelico delle nozze di Cana e ci ricorda che Gesù
il primo dei suoi segni prodigiosi, con cui Egli rivela la sua gloria, lo compì nel contesto di un matrimonio, e fu un gesto di grande simpatia per quella nascente famiglia, sollecitato dalla premura materna di Maria. Questo ci fa ricordare il libro della Genesi, quando Dio finisce l’opera della creazione e fa il suo capolavoro; il capolavoro è l’uomo e la donna. E qui Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio, in una festa di nozze: un uomo e una donna. Così Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia: l’uomo e la donna che si amano! Questo è il capolavoro!
I giovani e il matrimonio
Il Papa poi riflette sul fatto che oggi i giovani sembra non vogliano sposarsi e si chiede:
perché i giovani non si sposano?; perché spesso preferiscono una convivenza, e tante volte “a responsabilità limitata”?; perché molti – anche fra i battezzati – hanno poca fiducia nel matrimonio e nella famiglia?... Perché non hanno fiducia nella famiglia?
Il Papa individua la ragione di questo rifiuto del matrimonio nella 'paura di fallire': i giovani non si sposano perché temono di sbagliare, temono che il legame non duri nel tempo. Eppure noi sappiamo che Cristo ha promesso la sua grazia all’unione coniugale e alla famiglia Ciò richiama la nostra responsabilità: forse noi adulti non sempre sappiamo testimoniare in modo credibile il sacramento del matrimonio; dice infatti il Papa che
La testimonianza più persuasiva della benedizione del matrimonio cristiano è la vita buona degli sposi cristiani e della famiglia. Non c’è modo migliore per dire la bellezza del sacramento!
Come dire: se vogliamo che i giovani siano più disposti ad accogliere anch'essi il sacramento del matrimonio, cerchiamo anzitutto di viverlo noi, questo sacramento, in maniera credibile. Non ci mancherà l'aiuto della grazia divina, perché
il matrimonio consacrato da Dio custodisce quel legame tra l’uomo e la donna che Dio ha benedetto fin dalla creazione del mondo; ed è fonte di pace e di bene per l’intera vita coniugale e familiare.
La testimonianza del matrimonio cristiano può cambiare il mondo
Se il legame coniugale viene vissuto cristianamente così come Gesù ha indicato finirà con l'incidere anche sulla società, riuscirà in qualche modo a cambiare il mondo: è già accaduto. Dice papa Francesco:
nei primi tempi del Cristianesimo, questa grande dignità del legame tra l’uomo e la donna sconfisse un abuso ritenuto allora del tutto normale, ossia il diritto dei mariti di ripudiare le mogli, anche con i motivi più pretestuosi e umilianti. Il Vangelo della famiglia, il Vangelo che annuncia proprio questo Sacramento ha sconfitto questa cultura di ripudio abituale. Anche oggi quindi il seme cristiano della radicale uguaglianza tra i coniugi deve portare nuovi frutti. La testimonianza della dignità sociale del matrimonio diventerà persuasiva proprio per questa via, la via della testimonianza che attrae, la via della reciprocità fra i coniugi, della complementarietà fra loro. Ci ricorda ancora il Papa:I cristiani, quando si sposano “nel Signore”, vengono trasformati in un segno efficace dell’amore di Dio. I cristiani non si sposano solo per sé stessi: si sposano nel Signore in favore di tutta la comunità, dell’intera società.
L'amore tra i coniugi è immagine dell'amore tra Cristo e la Chiesa
Nell'udienza successiva, quella del 6 maggio, il Papa riflette sulla bellezza del matrimonio cristiano e subito ci ricorda che
Il matrimonio cristiano è un sacramento che avviene nella Chiesa, e che anche fa la Chiesa, dando inizio ad una nuova comunità familiare. Per spiegare questo concetto il Papa cita San Paolo e, in particolare, la lettera agli Efesini nella quale al capitolo 5,21 l'Apostolo afferma che
i cristiani – tutti – sono chiamati ad amarsi come Cristo li ha amati, cioè «sottomessi gli uni agli altri» (Ef 5,21), che significa al servizio gli uni degli altri .E' a questo punto che San Paolo introduce l’analogia tra la coppia marito-moglie e quella Cristo-Chiesa, spiegando che l’amore tra i coniugi è immagine dell’amore tra Cristo e la Chiesa... Il marito – dice Paolo – deve amare la moglie come Cristo «ha amato la Chiesa e ha dato sé stesso per lei» (Ef. 5, 25).
Il coraggio di amare senza riserve e senza misura
Ci vuole evidentemente un grande amore per poter vivere il matrimonio così, un amore illuminato dalla luce di una fede altrettanto grande. Nella Genesi leggiamo che l'atto con cui Dio ha creato l'uomo e la donna è stato “cosa molto buona”: ecco, bisogna crederci, bisogna avere il coraggio di essere convinti che la coppia umana formata dall'uomo e dalla donna è quanto di più bello ci possa essere e che vale la pena di amare così tanto e così pienamente e fedelmente da riuscire a non offuscare quella bellezza. Questo credo che intenda il Papa quando dice:
Il sacramento del matrimonio è un grande atto di fede e di amore: testimonia il coraggio di credere alla bellezza dell’atto creatore di Dio e di vivere quell’amore che spinge ad andare sempre oltre, oltre sé stessi e anche oltre la stessa famiglia. La vocazione cristiana ad amare senza riserve e senza misura è quanto, con la grazia di Cristo, sta alla base anche del libero consenso che costituisce il matrimonio-
L'amore tra Cristo e la Chiesa è indissolubile ed eterno: gli sposi cristiani devono nel matrimonio percorrere questa strada e testimoniare e annunciare questo rapporto di amore indissolubile tra Cristo e la Chiesa. E' un'impresa grande e difficile (Paolo dice: E' un mistero grande!), ma con la grazia di Cristo innumerevoli coppie cristiane, pur con i loro limiti, i loro peccati, l’hanno realizzata!
La dimensione missionaria del matrimonio
Il Papa delinea ora un altro aspetto fondamentale, che riguarda la partecipazione degli sposi alla missione della Chiesa, riprendendo il concetto espresso all'inizio, quando aveva detto che il matrimonio cristiano “fa” la Chiesa. Dice infatti il Pontefice:
La decisione di “sposarsi nel Signore” contiene anche una dimensione missionaria, che significa avere nel cuore la disponibilità a farsi tramite della benedizione di Dio e della grazia del Signore “per tutti”. Infatti gli sposi cristiani partecipano “in quanto sposi”alla missione della Chiesa...
La celebrazione del sacramento non può lasciar fuori questa corresponsabilità della vita familiare nei confronti della grande missione di amore della Chiesa. E così la vita della Chiesa si arricchisce ogni volta della bellezza di questa alleanza sponsale, come pure si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata. La Chiesa, per offrire a tutti i doni della fede, dell’amore e della speranza, ha bisogno anche della coraggiosa fedeltà degli sposi alla grazia del loro sacramento! Il popolo di Dio ha bisogno del loro quotidiano cammino nella fede, nell’amore e nella speranza, con tutte le gioie e le fatiche che questo cammino comporta in un matrimonio e in una famiglia.
La rotta è così segnata per sempre, è la rotta dell’amore: si ama come ama Dio, per sempre. Cristo non cessa di prendersi cura della Chiesa: la ama sempre, la custodisce sempre, come se stesso.
E conclude: Ha ragione san Paolo: questo è proprio un “mistero grande”! Uomini e donne, coraggiosi abbastanza per portare questo tesoro nei “vasi di creta” della nostra umanità, sono - questi uomini e queste donne così coraggiosi - sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo! Dio li benedica mille volte per questo!
A cura di Antonella