MOMENTI VISSUTI:
Aprile è stato contrassegnato completamente dal coronavirus! Questo minuscolo esserino, nonostante la sua letalità, ci ha offerto tempo di riflessione, di preghiera, di revisione di vita. Anche chi non aveva nessuna intenzione di familiarizzare con gli strumenti informatici ha dovuto addomesticarsi con essi.
Ci siamo visti non una volta al mese o una volta alla settimana ma addirittura tutte le sere: un appuntamento fisso ci rendeva presenti sullo schermo del computer e abbiamo pregato insieme, abbiamo riflettuto insieme, ci siamo confrontati, ci siamo comunicati le nostre angosce, le nostre paure, il nostro sentirci come sospesi, sprogrammati, in balia di chi decideva di noi giorno dopo giorno. E quello che decideva era il piccolo virus!!!
Ma guarda un po’, noi così orgogliosi, così liberi, così indipendenti dovevamo sottostare ai suoi capricci! Il silenzio strano delle strade era rotto solo dalle sirene spiegate delle ambulanze e il cuore tornava a stringersi ancora, nonostante l’impegno a sostenere con la preghiera la fede e la speranza. Però intanto Dio prendeva un posto sempre più grande dentro di noi.
Lo schermo ci faceva vedere Piazza San Pietro vuota! le strade di Roma senza la fila interminabile delle macchine, i monumenti splendevano in tutta la loro maestosità, ma chissà perché? Le lacrime si affacciavano al ciglio dell’occhio. Abbiamo cercato di sdrammatizzare la paura di chi non riusciva a nasconderla, ma in fondo era tutta una recitazione pietosa, perché tutti avevamo gli stessi sentimenti, tutti vivevamo come sospesi…. Agganciati gli uni agli altri come per farci coraggio.
Abbiamo pregato. Sì, abbiamo pregato perché abbiamo capito che la scienza ha il suo limite, le previsioni erano inattendibili, venivano smentite sera dopo sera, fino a quando gli stessi addetti alla comunicazione non hanno deciso di non dirci più niente e di cominciare a parlare di graduale ritorno alla normalità. Crederci? Non crederci? Le ambulanze continuavano a passare velocemente a sirena spiegata … chissà perché!, Chissà dove andavano …
Avremmo voluto un appiglio a cui aggrapparci ma anche le chiese erano chiuse, anche Gesù era in quarantena, in quarantena era la Messa, in quarantena era l’Eucaristia! E allora abbiamo ripensato a tutte quelle volte che abbiamo rimandato appuntamenti importanti, sicuri che ci sarebbe stata un’altra volta … ed ora restava solo il rimpianto di aver sciupato un invito.
Il positivo di tutto questo? Ogni casa ha avuto il suo altare e anche chi in famiglia non aveva mai fatto un segno di croce, di fronte a quelle immaginette chinava il capo vergognoso. La mensa familiare ci ha visti tutti riuniti: colazione, pranzo e cena e il giorno di Pasqua qualche pater familias ha riscoperto il suo ruolo di benedire la mensa e ringraziare Dio per il cibo.
E i programmi comunitari? Tutto è stato fatto regolarmente e c’è stato anche qualche recupero, perché il motivo del tempo non c’era più, non dovevamo viaggiare per giungere in Istituto, non dovevamo vestirci e prepararci, non dovevamo prendere la macchina, non c’era più il motivo del traffico … ma guarda un po’ cosa è stato capace di fare questo piccolo virus! Ma chi ce l’ha mandato? Il diavolo? Dio? Gli uomini? E’ poco importante saperlo, invece sicuramente Dio lo ha utilizzato, approfittando del silenzio, per farsi sentire e per farci accorgere che Lui è stato, sta e starà sempre vicino a noi, qualunque cosa ci accada. Molti non hanno potuto assistere i loro ammalati e seppellire i loro morti, ma Lui è stato vicino a tutti i suoi figli e li ha accompagnati nell’ora del dolore e nell’ora in cui la speranza della guarigione si è riaccesa.
Abbiamo capito che Dio è il punto di appoggio sicuro e ora non vogliamo più dimenticarlo.
A TUTTI BUONE E SANTE VACANZE.