MOMENTI VISSUTI:
Di vissuto nel dicembre del 2020 credo che ci sia stato solo tanto dolore per alcune situazioni di sofferenza soprattutto per le famiglia con figli adolescenti. Al travaglio dell’adolescenza che impone un ritmo di crescita a volte accelerato a cui i ragazzi spesso non sanno stare dietro, si è aggiungo il covid con i suoi DPCM che hanno interrotto il ritmo scuola – casa – sport –festa che, pur essendo noioso, comunque segnavano l’andare del tempo e dava un senso alle giornate. Ora: casa, casa e ancora casa, lezioni sul PC che fino a poco tempo prima era servito solo come riempitivo di tempi vuoti, ora, invece del fumetto preferito, dovevi vedere la faccia della prof. non certo affascinante …
Tutta questa monotonia scialba ha inciso sulla psiche giovanile, alle prese con la crescita, con l’apertura all’immaginazione che vuole inventarsi il futuro, con la ricerca del senso del proprio vivere ecc … E per alcuni è stata crisi seria: insofferenza, desiderio di finirla di questa agonia continua. Momento pericoloso, lo sappiamo dalle cronache giornaliere, e i genitori si sono allertati.
Ma come è difficile aiutare chi magari pensa che sei proprio tu la causa del suo soffrire, perché l’istinto a cercare il capro espiatorio dei propri problemi è radicato in noi fin dalla nascita!
E allora lacrime asciugate col dorso della mano, silenzio opprimente anche per i genitori, senso di colpa, senso di impotenza, solitudine, dolore che non può cercare neanche confronto e consolazione nell’amicizia, per timore che il proprio figlio/a sia etichettato/a. A tutto questo si aggiunga anche la privazione della riunione comunitaria, che comunque dava una boccata di ossigeno settimanale alla nostra anima stanca.
Da qui la preghiera angosciosa: “Perché, Signore, perché? Perché questo problema proprio a mio figlio, a mia figlia? Dalle a me le sofferenze, che sono abituato a viverle ma a lui, lei ancora piccolo, risparmia questa angoscia!”
MOMENTI DA VIVERE:
Chissà perché, il cielo sembra restare sordo a questo richiamo angoscioso, ma la risposta l’abbiamo rileggendo la nostra vita: anche noi, alla loro età, abbiamo avuto momenti di crisi, momenti di angoscia ingiustificata, momenti di ribellione e di disperazione … eravamo malati? No, era un passaggio critico della nostra crescita: la scuola non c’interessava più, le amicizie ci deludevano, il futuro era chiuso davanti a noi, la famiglia non ci capiva né volevamo che ci capisse, Dio? Ma dove stava? Ma era poi vero che esisteva? E se esisteva, poteva pensare a me? Pregare? Perché? Con quale risultato? Avevamo pregato altre volte ma non era cambiato niente, tutto era rimasto pesante e senza soluzione … Quindi depressione profonda … Ma poi, piano piano, quasi senza farsi accorgere qualcosa era cambiato. Avevamo scoperto l’amore?
Forse sì, un amore giovanile, platonico, sognatore che aveva riaperto i giochi della progettualità. Era bastato solo questo perché tutto tornasse nella normalità, ma una normalità nuova, sorridente, gioiosa, perché la gioia ci fioriva dall’intimo segreto della scoperta dell’amore.
Ricordiamolo anche ora, che la crisi la vediamo subire dalle creature a noi più care: Ogni crisi è foriera dell’apertura a nuove possibilità di crescita. Ogni crisi è motivata dall’esigenza della vita che pulsa dentro di noi. La Madre Speranza dà questa definizione della vita; “Figlie mie, vivere è possedere in sé un’attività propria, proveniente da un principio intimo, che ha il potere di svilupparsi nella sua azione e di possedere il suo sviluppo” Forse non abbiamo capito ancora niente perché la vita, come l’amore sono realtà prime che ci sono state donate ma che non sappiamo definire, perché sono doni superiori che nobilitano la nostra natura, ma siamo incapaci di coglierne l’essenza. Ma grazie a Dio, possiamo godere di questi beni, con semplicità e riconoscenza, perché sono in noi un anticipo della vita che vivremo eternamente in Dio. E’ faticoso questo sviluppo, ma è necessario