MOMENTI VISSUTI
In tempo di covid i momenti comunitari si vivono in maniera strana. Abbiamo cercato di riproporci il programma ormai standardizzato dall’esperienza, ma la serie ininterrotta dei D.P,C,M. ha ostacolato le riunioni in presenza. Nel tentativo di ubbidire a Dio e agli uomini ci siamo addestrati a usare i mezzi tecnici che il nostro tempo mette a nostra disposizione. Questa modalità non soddisfa l’esigenza di incontrarsi nel Signore sia per la riflessione comunitaria che per la liturgia, ma è quanto oggi ci è permesso e ringraziamo Dio anche di questo.
In questo modo sono state fatte le riunioni formative e la preghiera del cuore. In presenza si è fatta anche la Giornata Eucaristia Sacerdotale.
La prudenza consiglia di non correre rischi, ma la prudenza non è l’unica virtù, anche la carità, il coraggio, la fedeltà a Dio sono virtù. Ognuno si regola secondo l’ispirazione che sente nell’intimo. Se l’ispirazione viene da Dio, Egli ci libererà anche dai pericoli. L’unico giudice è Lui e voglio sperare che Lui abbia approvato tutte le decisioni prese da ognuno. Ma sarebbe veramente deludente se il covid fosse un pretesto per rallentare l’impegno di vivere l’Associazione a cui abbiamo dato libera adesione. Ricordiamo che il demonio approfitta di tutto per scoraggiarci dal fare il bene ed è convincente perché è il padre della menzogna. Magari ci persuade che sia la stessa cosa fare preghiere scelte da noi, nei tempi stabiliti da noi, mentre la proposta comunitaria ci potrebbe sembrare una violenza alla nostra libertà e magari un attentato alla nostra salute. Stiamo attenti. Il demonio è un grande persuasore occulto.
MOMENTI DA VIVERE
Il programma comunitario è sempre lo stesso e, sicuramente potrebbe essere vissuto, sia pure con igienizzanti, mascherine e distanziamento, ma se il timore del virus ci convince alla prudenza, continueremo a vederci in video e forse neanche in video. Ricordiamo però la parola di Gesù: “Molti sono i chiamati, pochi gli eletti!” Speriamo non sia il covid a farci uscire dagli eletti.
In altre situazioni di disagio i cristiani si dissero: “Questa è la nostra ora, questa è l’ora di dare ragione della nostra fede”. Oggi il covid è un’occasione per noi. Proprio per noi chiamati a testimoniare al mondo l’Amore Misericordioso.
Cosa stiamo facendo? Cosa possiamo fare? Se riteniamo che la situazione sia grave, forse dovremmo impegnarci a qualcosa di eccezionale. Raccogliamoci nell’intimo per capire cosa il Signore ci chiede. La Madonna ha detto: “Chi prega non ha paura del futuro” Giovanni Paolo II ci ha detto: “La preghiera cambia la storia”.
Qualche laico ha pensato che la preghiera più efficace sia l’Eucaristia e allora si è proposto di trovare nella giornata una mezz’ora per partecipare alla S. Messa.
La Messa, partecipata con costanza, con impegno, ci cambia senza avvedercene. Il potere della grazia è tale che anche a nostra insaputa, ci comunica i tratti di Gesù.
Sarebbe bello che alla fine del covid uno potesse dire: “Il covid mi ha fatto trovare la perla preziosa e per essa sono disposto a vendere ogni cosa”. Staremmo vivendo una pagina di Vangelo e sarebbe un ottimo risultato. Qualcuno potrebbe pensare che la Messa non risolve il problema del covid, ma possiamo mettere dei limiti al sacrificio di Cristo?
Tutti vogliamo che questo momento di incertezza e di angoscia passi, vogliamo essere liberati da questo peso, ma … se il covid è un’occasione che la Provvidenza mi offre per contribuire alla salvezza del mondo, non posso non chiedermi: Io cosa faccio? Come prego? La mia preghiera è tale da oltrepassare i limiti umani? Non sarà forse necessario che io la inserisca nella preghiera di Gesù? Se molti laici trovassero la Perla preziosa, potremmo dire che il covid è stato un nostro grande benefattore.