MOMENTI VISSUTI
Novembre è iniziato nella visione beatifica del Paradiso, che ha caricato il nostro desiderio di cielo, di pace, di gioia, di affetti ritrovati.
E poi la mesta considerazione del Purgatorio, luogo di attesa, di purificazione, di ardente desiderio di Dio, perfezione infinita, di fronte alla quale stride la nostra pochezza, la nostra opacità, e scatta la necessità di lubrificarsi per poter entrare nella piena comunione..
Noi possiamo aiutare i nostri cari che si trovassero in questo stato di purificazione, immergendo, nella celebrazione eucaristica, le anime dei nostri cari nel Sangue di Cristo, unico lavacro che può anticipare il loro ingresso nella gloria e, se è necessario, diamo loro il nostro perdono, per ciò che abbiamo visto di scorretto nella loro vita. Speriamo che il due novembre, giorno di preghiera di tutta la Chiesa per le anime purganti, ci sia stata una grossa amnistia in Purgatorio e tante anime siano entrate nella gioia eterna, ma tutti i giorni sono buoni per aiutare le anime più abbandonate, le anime dei sacerdoti, le anime dei suicidi… E’ una grande opera di carità.
Gli impegni che ci eravamo prefissati per questo mese sono stati rispettati, a cominciare dalla giornata di Formazione umana tenuta da Cesare, per passare alla Giornata Eucaristica Sacerdotale e alla Preghiera del cuore, per poi passare alla bella iniziativa di celebrare la Festa di Cristo Re con i nostri fratelli LAM delle altre comunità romane e rinnovare insieme la promessa di adesione all’ALAM.
Sono stati momenti arricchenti per tutti e ci siamo ripromessi di ripeterli con una certa regolarità, sicuri che la frequentazione ci può permettere di conoscerci meglio, di volerci più bene, di unire le forze e stimolare la nostra missionarietà. La nostra bella città attende veri evangelizzatori del quotidiano, per non smentire la su vocazione di città posta sulla cima, come faro.
MOMENTI DA VIVERE
Oltre alle iniziative di formazione e di preghiera, ormai consacrate dall’uso, questo mese di dicembre ci immergerà nel dolce clima natalizio, sicuramente il più bello e il più sentito dell’anno. L’Incarnazione del Figlio di Dio merita un rinnovato e generalizzato desiderio di luce, di novità, di gioia. E’ bello che le case si ornino di fili dorati, che ricordano le ragnatele della grotta di Betlemme, che, illuminate dalla luce divina, divennero le prime curiosità che allietarono gli occhi del Bambino divino; è bello che si ornino le strade, anche questo può essere una piccola testimonianza di fede, sia pure nascosta dietro l’interesse dei negozianti di attirare l’attenzione dei clienti. L’uomo difficilmente è capace di atti puri, bisogna che lavoriamo molto per purificare i nostri cuori.
Per onorare il Bimbo divino, la comunità, come da tradizione, il giorno 26 organizza “Il prenzo dei poveri”, nel desiderio di imitare la nostra cara Madre Speranza che sentiva l’esigenza di permettere anche ai poveri di festeggiare con un buon pranzo un giorno così grande come la nascita del Figlio di Dio. Poi abbiamo anche la bella iniziativa della tombolata di beneficenza, che ci permette di trovarci insieme in un momento ludico e nello stesso tempo di garantire l’assistenza a due bambini che vivono con le nostre suore in terra di missione.
Piccoli gesti, ma Gesù a cui non sfuggono neanche i più piccoli atti d’amore ci dirà: “L’hai fatto a me”. Viviamo dicembre in un vero clima di attesa, come lo viveva la nostra cara Madre Speranza, che tornava lei stessa bambina, nel tentativo di dare a Gesù Bambino tante piccole soddisfazioni. Infatti gli rinnovava il vestitino e le scarpette e gli cantava tante stornellate; si può proprio dire che lo coccolava per farlo felice. Viviamo anche noi questa fede semplice ed essenziale. Dio si fa Bambino e noi avremo paura di farci bambini?