MOMENTI VISSUTI:
Marzo è trascorso nel risveglio primaverile, sempre auspicio di speranza, e speriamo anche nel risveglio delle coscienze intorpidite dal freddo invernale. La Quaresima ci ha responsabilizzati nell’impegno a pregare con maggior fervore, a rivedere la nostra vita alla luce della Parola, a confrontarci comunitariamente e a sostenerci nel cammino di rinnovamento, a volte pesante, ma sempre necessario.
L’Incontro Coniugale ha portato una ventata di novità nella comunità, altrettanto si dica per la Via crucis delle famiglie e della Cena pasquale, che ci hanno immerso nel cuore della riflessione quaresimale, costringendoci a guardare in faccia il nostro peccato, stampato nel volto sfigurato e nel corpo martoriato del Figlio di Dio. Il Signore ci tenga sempre davanti agli occhi quel volto santo, per non tornare ancora ad aggiungere altro dolore.
Il primo Convegno Nazionale sulla Misericordia, tenutosi a Collevalenza, ci ha davvero confortato, ripresentandoci il Cuore di Cristo sempre pronto a riaccogliere la pecorella smarrita che si lascia ritrovare, il figlio che torna, logorato dalla fame spirituale, alla casa del Padre, che lo accoglie come una tenera Madre accoglie il figlio dopo un lungo traviare. Non finiremo mai di stupirci per la bontà misericordiosa di Dio, che ci insegue e ci cerca come se non potesse essere felice senza di noi. La confessione pasquale ce ne ha dato una prova tangibile, accordandoci un perdono che forse si è rinnovato tante e tante volte, senza che noi decidessimo davvero di tagliate definitivamente con il peccato. Lui si fida di noi più di quanto noi ci fidiamo di Lui… Che mistero d’amore!
La Pasqua è tornata ancora con tutto il suo carico di speranza a rinverdire i nostri cuori aridi e a riaccendere le speranze che il pessimismo aveva spento. Il nostro lamento è sempre lo stesso: Non ci piace il nostro mondo, ci sono troppe insicurezze, troppi egoismi, troppa oppressione, troppe schiavitù… E pensiamo che il Signore non senta il grido dei poveri, come fece al tempo di Mosè, e non s’interessi del nostro soffrire. Ma Dio vede, sente e manda i suoi messaggeri a dirci di liberarci dalla schiavitù. Questa volta il Faraone si chiama “Mondo, Peccato, Sfiducia”, e il suo palazzo sta dentro di noi, basta intimargli di lasciarci con volontà ferma e canteremo la nostra liberazione, come la cantano tutti quelli che hanno avuto il coraggio di aprire il loro cuore e di mandarlo via, perché la luce dello Spirito tornasse ad illuminare le macerie, a prosciugare le paludi fangose e a far germogliare la vita nuova. E noi vogliamo far festa per tutti questi figli che tornano.
MOMENTI DA VIVERE:
Per celebrare questa festa ci riuniremo in preghiera ogni mercoledì alle 18,30 nella stanza di Madre Speranza, perché sia lei a suggerirci i sentimenti giusti di lode e di ringraziamento; chiederemo, il giorno 24 aprile, alle ore 19,30, con la Preghiera del cuore, un colloquio privato a Gesù stesso, per rallegrarci con Lui, come le amiche si rallegrarono con la donna che aveva ritrovato la dramma perduta, come gli amici del Pastore si rallegrarono per la pecorella che era scampata alla morte. Pregheremo per i nostri pastori, come ci raccomanda la Madonna, il giorno 27 aprile con la Giornata di santificazione sacerdotale.
Avremo anche dal 27 al 29 aprile un Incontro per fidanzati, sperando che le giovani coppie che il Signore ci manderà, possano impostare il loro matrimonio come il Signore vuole le coppie e le famiglie nei tempi nuovi che Maria sta preparando.
Poi inizierà il Mese di Maria con il Rosario nelle famiglie che desiderano accogliere nelle proprie case la preghiera comunitaria, che sicuramente ha un valore diverso dalla preghiera familiare che speriamo sia abituale in tutte le nostre case. Apriamo tutto ciò che si può aprire: cuori, case, comunità alla luce di Maria Mediatrice, che sta preparando l’avvento del Regno del suo Figlio Gesù.