STILE VI VITA Franca Martinelli
Non ho avuto la possibilità di conoscere Madre Speranza,
ma sono grata allo Spirito Santo di avermi scelta e fatto conoscere
il Carisma di Dio Amore Misericordioso.
Alcuni anni fa, spaventata da un lungo momento di crisi spirituale,
dove niente e nessuno mi sembrava importante o che avesse senso
o che valesse la pena di vivere, provai a volgere lo sguardo intorno
per capire e cercare disperatamente aiuto. Ero così triste
e delusa che partecipavo alla S. Messa con il cuore immerso nel
silenzio e questo mi faceva star male.
Per puro caso ebbi la possibilità di comprare il libro
"Pregate, pregate" e lì trovai alcune pagine
su Madre Speranza. Non sapevo nulla di questa "persona"
e in quel momento non potevo sapere quanto sarebbe diventata importante
nella mia vita. Non ricordo quante volte lessi e rilessi quelle
pagine: il Testamento, la vita, la Novena di Madre Speranza, so
però che ogni volta si accendeva sempre più in me
la speranza. Soprattutto ricordo di essermi soffermata a lungo
sulla fotografia di Madre Speranza: quel sorriso appena accennato,
il suo viso tranquillo, sereno, le braccia aperte, un invito esplicito
all'accoglienza, mentre provavo un sentimento di appartenenza
e la certezza che potevo uscire dal buio, potevo farcela.
Mi decisi a scrivere all'indirizzo pubblicato sul libro, senza
nessuna pretesa di ricevere risposta.
Dopo circa dieci giorni, una sera, arrivò una telefonata
da parte di una certa Suor Rifugio che m'invitava, un pomeriggio
all'Istituto di V. Casilina.
Ho commoventi ricordi di quel pomeriggio, non so se Suor Rifugio,
che con tanta dolcezza continuava a parlarmi del Carisma, se ne
accorse, ma una cosa era tangibile: che bevevo le sue parole e
più bevevo e più avevo sete, tanto che, tornata
a casa, sentii il bisogno di scrivere una lettera di ringraziamento
a Suor Rifugio, dichiarandole senza "pudore", di aver
finalmente trovato quello che cercavo.
E così cominciò l'avventura divina di Dio Amore
Misericordioso nella mia vita.
In tutti questi anni sono successe tante cose. Alcune belle, come
l'adesione all'Associazione Laici dell'Amore Misericordioso, l'Incontro
Coniugale
, altre meno belle, ma mai sono rimasta delusa
o non mi sono sentita amata; e quella sete ancora c'è,
ringraziando Dio.
Madre Speranza, un'apostola di Dio, capace di coinvolgere tutti
in Dio, aiutandoci ad avere una visione più consapevole
e concreta dei rapporti tra Dio e noi.
Questa persona umile, accettò volentieri di mettersi al
servizio di Dio e degli uomini, allestendo, nel dopo guerra, una
mensa per i più poveri e passava ore, giorno dopo giorno,
a ricevere, ascoltare i tanti "poveri" per dire a ognuno
una parola buona di fede, di fiducia, di carità. Tutti
ripartivano "carichi" e nessuno di loro sapeva che la
Madre si offriva vittima per la salute delle loro anime. Accettò
la sua partecipazione alla Passione con la sofferenza delle stimmate,
ma poi ottenne dal Signore che gliene lasciasse la sofferenza
ma non i segni visibili; gelosamente nascondeva le pratiche di
penitenza e di privazioni eroiche.
Uno scritto di Madre Speranza è motivo per me di profonda
meditazione in ogni momento:
"Siamo fatti per gli altri; c'è in ognuno di noi qualcosa
degli altri; c'è negli altri qualcosa di nostro. Questo
qualcosa degli altri che c'è in noi è la loro vita.
Le nostre vite si compenetrano e si identificano più o
meno in proporzione di quanto ognuno riceve e di quanto ognuno
dà".
Questo è stato il suo stile di vita.
Auguro a tutti un Anno Santo in unità con Gesù e
Maria. Franca