VELEGGIARE CONTROCORRENTE Dada Prunotto
Noi cristiani abbiamo la grazia di avere un modello di coraggio
che supera ogni limite comprensibile dall'animo umano: il Cristo,
l'Unto di Dio, il Sole entrato nella storia e subito riconosciuto
dai semplici e dagli eletti. I santi hanno saputo rispondere senza
riserve a questa Luce; alcuni sono arrivati alle alte vette della
perfezione, croci viventi, assimilate alla Croce di Cristo; così
è stata la vita di Madre Speranza.
Il desiderio di essere amati in modo totalizzante e infine il
desiderio più forte di ogni essere umano. Sarebbe bello
poter dire al fratello: "Voglio amarti infinitamente";
i santi dicono così a Dio e si abbandonano con totale fiducia
nelle Sue braccia. Noi non ne siamo capaci e ci tocca accontentarci
di accettare la nostra pochezza.
La Madre diceva: "Dio è un Padre e una tenera Madre";
molti di noi LAM sono papà e mamme e perciò possono
comprendere meglio di altri il valore profondo di questa affermazione,
quando guardano agli errori dei figli con sofferenza e tanta compassione.
Gli occhi di una mamma e di un papà, che volgono lo sguardo
a un figlio che sbaglia, che non ce la fa ad evitare certi cedimenti,
assomiglia all'occhio col quale Dio guarda noi: è un occhio
benevolo che, per amore, ci dona la Sua misericordia.
L'icona del Cristo, Amore Misericordioso è l'immagine a
cui facciamo riferimento per attingere forza ed esempio: Gesù
è per noi modello di virtù perfetta, al quale dovremo
guardare in totale e fiducioso abbandono, per lasciarci serenamente
illuminare dalla Sua luce, che scalda e governa la nostra vela.
Ecco che il nostro veleggiare, spesso controcorrente, può
contare su un Maestro autorevole e benevolo, ma vuole la nostra
solidale collaborazione, vuole fiducia nella Sua Parola, vuole
attenzione, ascolto e rispetto verso chi collabora con noi, vuole
l'esercizio costante dei nostri talenti "di grazia e di natura
che abbiamo ricevuto da Dio con tutto ciò che siamo e possediamo".
Mollare gli ormeggi significa osare oltre il pensabile per noi
LAM: ci vuole molto coraggio.
Questa navigazione, è evidente, scioglie gli ormeggi da
un porto interiore, che ha bisogno di silenzio e di contemplazione
talvolta, per sentire risuonare la vela; così fede, speranza
e carità possono entrare in contatto con la parte migliore
di noi, per orientarci e sostenerci anche in un mare avverso.
Certamente c'è sulla barca chi è più abile
ad orientarla, dando al vento il suo ruolo fondamentale: Suor
Rifugio ci insegna. La Madre ha lavorato molto in cantiere per
costruire con perizia la sua barca ed ha chiamato i suoi figli
e le sue figlie a partecipare con amore e per amore alla nuova
avventura, li ha fatti entrare in un universo pieno di fascino
ma denso di impegni e di responsabilità.
Intanto, riprendendo quanto il nostro Papa va ripetendo sempre
con forza, la "nuova evangelizzazione" ha bisogno di
operatori credibili a cui fare riferimento, che conducano una
vita "pervasa di una spiritualità concreta, una vita
di fede resa viva dalle opere". Nel progetto ci siamo anche
noi LAM. Noi abbiamo in Gesù, insieme Timone e Albero Maestro
della nostra barca, Colui che viveva ed operava nella Madre, la
quale svolgeva la sua missione con eroica tensione alla santità.
Ella ha creato una stretta intercomunicazione con coloro che sono
stati i suoi figli e le sue figlie. Noi LAM siamo gli ultimi nati
dal cuore della Madre e, come tali, altrettanto coinvolti nell'aspirazione
alla santità. Questa dinamica di interscambio d'intenti
e di Amore Misericordioso è quanto la Madre voleva fortemente
fosse realizzato nel "roccolo" di Collevalenza ed ovunque
i suoi figli andassero a prestare opera di apostolato.
Anche la nostra barca è un "roccolo" in missione
apostolica, un roccolo itinerante.
Le sue virtù teologali sono il punto focale a cui affidare
la nostra navigazione, mentre la fiducia nella Parola poggia sull'ancora
della Speranza. "Sperare oltre la speranza" è
una corrente contraria, è una sfida, è l'assurdo
e il paradosso che si rifà alle beatitudini: la Madre ci
ha insegnato con la sua vita che si può andare controcorrente.
L'esercizio dei nostri talenti intanto agevola anche una navigazione
non facile di per sé, perché aiuta a governare,
con competenza, abilità, coraggio e comunione d'intenti,
questa barca dove i nostri Religiosi ci attendono per darci una
mano.
(1) Noi siamo, unitamente alla Congregazione dei nostri religiosi,
anche una chiesa della solidarietà. "La coscienza
di essere debitori gli uni degli altri va di pari passo con la
chiamata alla solidarietà fraterna, che S. Paolo ha espresso
nel conciso invito a sopportarsi "a vicenda con amore"
.
"Se disattendessimo questa lezione, che cosa rimarrebbe di
qualsiasi programma "umanistico" della vita e dell'educazione?"
(DM 14). Forse nell'oggi della storia, è proprio su questa
via che la Chiesa è chiamata a realizzare il suo compito
tipico e qualificante di servizio e di promozione dell'uomo. Ed
è di questo Amore Misericordioso che il nostro oggi ha
bisogno.
Un mondo senza misericordia è sulla via di essere disumano.
Con tutte le forze bisogna muovere verso la "civiltà
dell'amore". E il credente sa che nulla è impossibile
a Dio e che bisogna coltivare la speranza altre la speranza".
Dada (continua al prossimo numero)
(1) Omelia di Monsignor Lorenzo Chiarelli, vescovo di Viterbo,
presso la basilica dell'Amore Misericordioso a Collevalenza (vedi
settembre 2002; vedi"L'Amore Misericordioso" di ottobre
2002)
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IL CALENDARIO Iolanda Lo Monte
Calendario che segni
il tempo della nostra vita,
appeso alla parete tutto l'anno,
con pazienza infinita.
A nessuno passi inosservato,
sovente ti sfiora il nostro sguardo,
sembri quasi animato.
A tutti i nostri appuntamenti
sei sempre presente.
Segni la misura del tempo
costantemente.
Porti gioia nelle ricorrenze
in cui si accendono tante fiammelle,
e si brinda felici in allegria.
Ma come scorri veloce, HO SOLTANTO UN AMICO Iolanda Lo Monte
Calendario mio!
Ci rubi gli anni più belli, Ho soltanto un Amico, sta in
cielo,
gli anni del desio. è un Amico senza interessi, un Amico
vero.
Frequento tante persone,
ma non scaldano il cuore,
sono sorelle davanti al Signore,
con loro passo un'ora in compagnia,
ma con Lui resto felice in casa mia.