'IXOYE! 'IXOYE! Dada Battaglia
La ricerca nel logo del mio immaginario continua e guardo ancora
al mio logo con grande curiosità.
La Croce del Risorto si erge salda ed è luce confortante
e irradiante, che attraversa la nostra vita e ci guida nel cammino
verso una terra nuova, oltre le acque della morte; essa si alimenta
del dolore di Dio e ne assume tutta l'energia, per diffonderla
sul mondo intero.
A noi naviganti tocca veleggiare con fiducia, speranza e comunione
di intenti, mentre il nostro pellegrinare in questo mare vuole
il conforto della presenza reale ed insieme misteriosa di Dio,
nostro Signore, e si nutre della Sua Parola.
Sulla barca, alla luce di Dio, ci sarà accoglienza fraterna
e caritatevole, che ci farà sentire veramente membra e
corpo di Cristo, con sentimenti di conversione continua e di reciproca
carità. In questo navigare vedo la Chiesa pellegrina, il
popolo di Dio che va verso il nuovo Tempio, seguendo le orme di
Gesù; ci vedo un esodo con a capo il Cristo, nuovo Mosè.
La commozione è profonda: si arriva, oltre il tempo e lo
spazio, nella Gerusalemme Celeste.
Cari fratelli, teniamoci stretti: si sta per salpare.
Dal mare sono saltata sull'onda che mi ha spinto dentro la barca
e guardo in alto. Qualche movimento ondulatorio mi fa aggrappare
all'albero e subito ne sono confortata. Ormai non temo più
di cadere ed i miei piedi stanno ben saldi.
Un rumore mi fa guardare la vela: è lei che risuona, vibrando
all'azione del vento. Risuona ma può tacere. Essa è
collocata tra cielo e terra; traspare, lasciandosi attraversare
dai colori, ma anche dalla luce e dal calore; è fragile
e superba insieme; può essere impermeabile all'acqua ed
al vento e brillare di fine seta impalpabile. Che fascino questa
vela! Appare fragile ed è tenace; non la si può
ignorare mai: c'è.
Mi sento audace in questa atmosfera rarefatta, i rumori e le preoccupazioni
materiali mi appaiono lontani; guardo il sole e non mi fanno male
gli occhi.
Mi accorgo finalmente che la Croce è diventata per me sorgente
di vita, albero seminato da Dio a sostegno della mia coscienza;
che la vela è parte di me e che il Sole non mi abbaglia,
ma dall'alto guarda e protegge, riscalda e ristora la mia anima
ancora un po' smarrita.
Mi sento partecipe della vita, morte e risurrezione di Gesù!
La linfa dell'albero è il mio alimento e così cresco
nell'Amore di Dio.
Dio è il nostro Sole; a Lui ci porta chi ci nutre e ci
ha redento; chi attraversa terra, acqua, tomba, barca, vela, aria
e culmina nel Sole per tornare a "dare" con la potenza
dello Spirito.
Cari compagni di viaggio, abbiamo una missione da compiere ed
il respiro dello Spirito è il nostro ossigeno e la nostra
forza. Dio ci chiama!
'IXOYE! 'IXOYE! (1) è un grido che arriva dal mare. Sempre
aggrappata all'albero, tendo una mano ed aiuto a salire: Gesù
Cristo Figlio di Dio Salvatore è l'immagine che si rivela
sul viso di chi mi chiede aiuto. Coraggio, sali anche tu! (segue
al numero prossimo)
(1) "Il pesce appare come simbolo dei cristiani fin dalle
origini. I padri latini ne spiegano l'uso collegandolo con il
termine greco che lo designa, ICHTHYS ('IXOYE), le cui lettere
corrispondono alle iniziali dell'espressione Jesous Christos Theou
(H9yios Soter (Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore)"
Da "I simboli nella storia dell'uomo" ed. Joca Book
Natale Spineto
ELEVAZIONE
In alto, sugli stagni, sulle valli,
sopra i boschi, oltre i monti, sulle nubi
e sui mari, oltre il sole e oltre l'etere,
al di là dei confini delle sfere
stellate, tu, mio spirito, ti muovi
agilmente: dividi la profonda
immensità, come un buon nuotatore
che gode in mezzo alle onde, gaiamente,
con virile indicibile piacere.
Fuggi lontano da questi miasmi
ammorbanti, e nell'aria superiore
vola a purificarti e bevi come
un liquido divino e puro il fuoco
che colma, chiaro, le regioni limpide.
Fortunato colui che può con ala
vigorosa slanciarsi verso campi
sereni e luminosi, abbandonando
i vasti affanni ed i dolori, peso
gravante sopra la nebbiosa vita;
colui che lascia andare i suoi pensieri
come le lodolette verso i cieli,
nel mattino; colui che sulla vita
plana e, sicuro, intende la segreta
lingua dei fiori e delle cose mute.
Charles Baudelaire da "I fiori del male"
Ed. Universale Economica Feltrinelli. I classici
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Anima mia
Cuore mio, non dire: se tu corri, essi volano;
"Sono troppo povero", se porgi la mano,
donati coraggiosamente. Essi ti aiutano e ti sostengono;
Non dire: "Sono troppo debole", se ti prendi cura di
loro,
lanciati in avanti. Essi ti amano.
Non dire: "Sono troppo piccolo",
erigiti in tutta la tua splendente statura. Anima mia,
prega per tutte le anime
Anima mia, che ti circondano,
se il fardello è troppo grande, prega per loro e in nome
loro,
pensa agli altri; rischia la tua vita e mangia la tua morte,
se tu rallenti, essi si fermano; essi vivranno e tu rivivrai!
se tu ti siedi, essi si coricano; P. Monier
se tu dubiti, essi disperano;
se tu critichi, essi demoliscono.
Ma
.
Anima mia,
se tu cammini, essi corrono;