La misericordia nel Vangelo secondo Luca
La misericordia è il cuore del Vangelo secondo Luca, a tal punto che possiamo chiamare Luca “l’evangelista della misericordia” ed il suo racconto “il vangelo della misericordia”.
Con riferimento alla Bibbia Cei 2007, cinque volte troviamo in Luca la parola “misericordia”; in Matteo ricorre 3 volte (Mt 5,7; 9,13; 23,23) ed in Marco una sola volta (Mc 5,19).
Quando e dove Luca parla di misericordia? Non possiamo che sorprenderci nel vedere che per tutte le 5 volte ne parla nel “Vangelo dell’infanzia” in brani che non hanno paralleli in Marco ed in Matteo (che pur ha narrato l’infanzia di Gesù):
♦ due volte sulla bocca di Maria nel canto del Magnificat:
- “…di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,50);
- “Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia” (Lc 1,54).
♦ una volta sulla bocca di Elisabetta che esalta la misericordia di Dio nei suoi confronti:
- “I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e
si rallegravano con lei” (Lc 1,58).
♦ due volte nel cantico di Zaccaria, il Benedictus :
- “Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza” (Lc1,72);
- “Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto” (Lc1,78).
Maria, Elisabetta, Zaccaria (come Simeone ed Anna), pur testimoniando il passaggio “dall’uno all’altro testamento”, appartengono certo all’Antico Testamento. I due cantici e le parole di Elisabetta testimoniano così tutta la misericordia di Dio Padre.
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♥ La misericordia di Dio Padre attraversa l’intera storia della salvezza, dalla creazione del mondo ai suoi interventi per la salvezza del suo popolo. I Salmi sono una miniera per comprendere come Dio è buono e misericordioso, il suo amore è per sempre e non respinge le nostre invocazioni:
“Rendete grazia al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre (perché eterna è la sua misericordia)” (Salmo 136).
“Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode, perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre” (Salmo 117).
“Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia” (Salmo 117).
“Misericordioso e pietoso è il Signore” (Salmo 111).
“Misericordioso e pietoso” è il nome col quale Dio un giorno si rivelò a Mosè:
“Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà” (Es 34,6).
Alcune immagini bellissime, lasciataci dai profeti, ci dicono come Dio manifesta la misericordia nel suo agire, come l’immagine:
- del padre che ci accoglie tra le sue braccia:
“Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare” (Os 11,4).
- dello sposo che non abbandona la donna amata, nonostante le sue infedeltà:
“Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore” (Is 54,7).
- del pastore che si prende cura delle sue pecore una ad una: “Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna” (Ez 34,11).
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♥ E’ Luca che presenta, in particolar modo, Gesù, come “il volto della misericordia del Padre”. Il primo atto pubblico che Gesù fa è mettersi in una fila di peccatori e va a ricevere il battesimo e, nella sua prima predicazione pubblica, nella sinagoga di Nàzaret, annuncia la sua misericordia:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore (Lc 4,18-19).
Il tema della misericordia è presente, in particolar modo, nei tanti racconti delle “guarigioni” operate da Gesù, segni del suo amore verso chi soffre e lo invoca - “Pietà di me, Signore”, “Pietà di noi”:
- Lc 17,13 (Gesù guarisce i dieci lebbrosi): …e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!»
- Lc 18,38 (Il cieco di Gerico): Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!
Lc 18,13 (Il fariseo ed il pubblicano): non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore».
Di fronte alle “grida di misericordia”, il Signore Gesù è mosso a compassione, “toccato fino alle viscere”, come quando: incontra alla porta di Nain la vedova che accompagna al sepolcro il suo unico figlio: Lc 7,13: Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!».
- descrive i sentimenti del buon samaritano nei confronti di colui che cadde nelle mani dei briganti: Lc 10,33 : Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.
- traccia i sentimenti del padre quando vede tornare suo figlio; Lc 15,20: Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Ancora compassione Gesù prova quando:
- guarisce la suocera di Pietro: Lc 4,39: Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò
- guarisce un lebbroso: Lc 5,13: Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!».
- guarisce l’uomo dalla mano inaridita:Lc 6,9: Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?».
- tocca e guarisce l’orecchio del servo del sommo sacerdote: Lc 22,51: Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l'orecchio, lo guarì.
Le folle accorrono “per ascoltarlo e per essere guariti dalle loro malattie” (Lc 6,18).
Oggetto della misericordia di Gesù non sono solamente gli ammalati, ma anche e di più i peccatori (pubblicani e prostitute). Gesù li avvicina e mangia e beve con loro…
Lc 5,8 (Chiamata di Pietro): Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore - Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini.
Lc 5,20 (Perdona un paralitico): Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati.
Lc 5,31-32 (Chiamata di Levi): “Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Lc 7,36-50 (Gesù perdona una peccatrice): sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Lc 19,5 (l’incontro con Zaccheo): Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua - Oggi per questa casa è venuta la salvezza.
Lc 19,41 (Ingresso a Gerusalemme): Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa.
Lc 22,61(Pietro rinnega Gesù): Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro.
Lc 23,34 (Crocifissione di Gesù): Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Lc 23,43 (Il buon ladrone che si riconosce peccatore): Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi
con me sarai nel paradiso».
Lc 24,15 (Emmaus): Gesù Risorto in persona si avvicinò e camminava con loro.
La pagina del Vangelo secondo Luca che però più ritrae il cuore misericordioso di Gesù è il capitolo 15 dove troviamo le tre meravigliose “parabole della misericordia”: la pecora smarrita, la moneta perduta e il Padre misericordioso.
Scribi e farisei rimproverano Gesù, perché accoglie i peccatori pubblici e mangia e beve con loro. Per scribi e farisei questo significava condividere la loro vita…ai loro occhi Gesù scandalizzava.
Gesù non si lascia intimidire e racconta tre parabole per convincerci che Lui è la misericordia senza confini e limiti; è il Padre che si commuove quando vede il figlio minore: non fa calcoli, ma accoglie con gioia. La misericordia non è forse questo?
Certamente…ma a volte le parole di Gesù “mite e umile di cuore” (Mt 11,29) ci sorprendono per la loro durezza: Lc 6,24-26 (Il discorso della pianura): Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Lc 19,45 (Gesù a Gerusalemme): Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano.
Anche queste parole e questi gesti di Gesù sono dei segni del suo volerci bene.
Egli vuole la nostra conversione. E’ venuto infatti, come un “medico misericordioso”, per i peccatori “perché si convertano” (“Chiamata di Levi” in Lc 5,27-32).
Ma non tutti accolgono la sua grazia: Lc 17,11-19 (Gesù guarisce i dieci lebbrosi): Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?
Il racconto lucano insiste tanto sul tema della conversione. Molti sono i “convertiti”, in particolare Zaccheo (Lc 19,1-10) che, avendo incontrato la misericordia, dà la metà di ciò che possiede ai poveri.
Bisogna darsi da fare ad accogliere Dio, non aspettare troppo perché prima o poi sarà tardi, come ci raccontano le due parabole del capitolo 16. (“La parabola dell’amministratore disonesto” in Lc 16,1-9 e “La parabola del ricco e del povero” in Luca 16,19-31). Anche questi ammonimenti sono misericordia. Tra le opere di misericordia spirituale, nella tradizione cristiana, non c’è proprio: ammonire i peccatori?
Ricordiamoci però sempre che Gesù ha una pazienza infinita con ciascuno di noi: Lc 13,6-9 (Parabola del fico sterile): Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai.
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♥ Noi siamo raggiunti, soccorsi dall’amore misericordioso di Dio attraverso Gesù. E’ tutto finito? No, tutto comincia. Ora tocca a noi essere misericordiosi, come ci dice Gesù:
“Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36).
E’ quanto suggerisce la parabola del “Buon samaritano” (Lc 10,30-37) Non il sacerdote, non il levita, ma uno straniero, disprezzato dai primi, vede l’uomo ferito, ne ha compassione, lo soccorre e a proprie spese lo salva. Ogni uomo è chiamato a farsi prossimo di ogni altro uomo: “Và e anche tu fa così”. Questa è la conclusione della parabola, la quale non dà certo una risposta teorica alla domanda: “E chi è il mio prossimo?
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Ricordiamo ancora le “Opere di Misericordia”?
Corporale: Spirituale:
Dar da mangiare agli affamati Consigliare i dubbiosi
Dar da bere agli assetati Insegnare a chi non sa
Vestire gli ignudi Ammonire i peccatori
Alloggiare i pellegrini Consolare gli afflitti
Visitare gli infermi Perdonare le offese
Visitare i carcerati Sopportare pazientemente le persone moleste Seppellire i morti Pregare Dio per i vivi e i morti
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Preghiamo con i sette salmi penitenziali?
Potremmo pregare, nel nostro cammino di conversione con i sette salmi cosiddetti “penitenziali”, che ci insegnano che “la prima cosa da capire è riconoscersi peccatori”:
6 ; 32; 38; 51; 102; 130; 143
“Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa…e tu hai tolto la colpa del mio peccato” (Sl 32).
“Pietà di me, o Dio, nel tuo amore, nell’abbondanza della tua misericordia cancella le mie ribellioni” (Sl 51).
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AVVISO PER IL CAMPOSCUOLA
QUEST’ANNO, A DIO PIACENDO, IL CAMPOSCUOLA SI FARA’
A NOCERA UMBRA
NEL CENTRO SOGGIORNO “LA SALETTE”.
DAL 25 AL 31 AGOSTO.
IL PREZZO GIORNALIERO PRO CAPITE E’ DI € 30,00.
L’IMPORTO PER L’INTERO CAMPOSCUOLA E’ DI € 180,00 A PERSONA.
PER AVERE QUESTO PREZZO BISOGNA PORTARE LENZUOLA E ASCIUGAMANI.
CELEBRANDO QUEST’ANNO IL 40° ANNIVERSARIO
DELL’INCONTRO CONIUGALE
IL TEMA SARA’ UN REVIVAL DELLE 4 ESPERIENZE PIU’ IMPORTANTI
DEL CAMMINO DELLA COMUNITA’ D’AMORE:
INCONTRO CONIUGALE,
REINCONTRO CONIUGALE,
RITORNO CONIUGALE,
RILANCIO CONIUGALE.
PENSO CHE NON SIA CONVENIENTE INVITARE PERSONE CHE NON HANNO FATTO L’INCONTRO CONIUGALE.
VENGANO QUELLI CHE HANNO INTENZIONE DI VIVERE UNA BELLA ESPERIENZA SPIRITUALE.