Una generazione di iperpersone Dada
Già da tempo abbiamo potuto constatare che Internet sta superando la TV, e forse non possiamo ancora immaginare del tutto come e quanto questa trasformazione cambierà la società.
Sicuramente l’avvento della cibernetica e della tecnologia legata a Internet ha segnato una trasformazione radicale nella vita, in particolare in quella delle ultime generazioni. Basti pensare come già dalle Scuole Elementari si è reso necessario l’uso del computer, ad integrare ed approfondire alcune materie di studio. Nel contempo la TV cerca di adeguarsi a questa trasformazione, introducendo, ad esempio, il Digitale Terrestre che, con i suoi 12 programmi della TV di Stato, introduce un notevole arricchimento, in particolare relativamente ai programmi d’informazione. Questo può giocare a vantaggio della qualità, evidentemente, dei prodotti che la nostra TV ci offre. C’è una maggiore possibilità di approfondimento sia sui fatti di cronaca, che in questioni scientifiche, per esempio.
E’ un passo avanti nella consapevolezza e nel buon gusto.
Dunque la nostra TV, con l’avvento del digitale terrestre, starebbe cambiando in meglio, e non possiamo che essere soddisfatti e speranzosi in un futuro sempre più qualificante.
Tuttavia purtroppo abbiamo ancora occasioni di indignarci di fronte ai vari “Grande fratello” e affini oppure di fronte a trasmissioni, anche di informazione, dove la volgarità e gli eccessi sembrano essere indispensabili per fare ascolto.
Ci preoccupiamo per la cattiva qualità di certe trasmissioni che offrono esempi negativi per i nostri figli e nipoti!
Non abbiamo noi, i teleutenti paganti il canone, diritto di conoscere una TV dignitosa e rispettosa della nostra sensibilità? Gli autori devono sentire forte il senso di responsabilità per il lavoro che svolgono. Essi devono rendersi conto che un pubblico complesso ed eterogeneo come quello del nostro tempo va rispettato. Dunque bisogna fare un discorso etico, sì, ma anche un discorso di responsabilità, la quale non deve mai abbandonare progetti ed intenzioni degli addetti ai lavori in TV.
Oggi possiamo usufruire di una TV pletorica, esagerata, che ci offre purtroppo di tutto! L’eccesso, si sa, è un male: purtroppo c’è ancora un sovraccarico d’informazioni che “passano” e inviano messaggi anche subliminari, intaccando il gusto e l’etica della società.
C’è stato in questi ultimi vent’anni, in crescendo, un abuso di volgarità fine a se stessa, come è sempre la volgarità, e ora s’impone fortemente un freno. E’ necessario fermarsi a riflettere.
Ci sono tante menti eccellenti le cui esperienze autentiche e appassionanti potrebbero portare in TV trasmissioni di qualità: l’avventura delle eccellenze è sempre affascinante!
Speriamo dunque che prima o poi la qualità e il buon gusto, il bello e il buono vincano su tutto.
Dice l’esperto di cyberspazio e dei new media:
“I bambini di oggi stanno diventando la prima generazione di “hyperpeople” (= iperpersone). Le iperpersone sono inserite in social network molto attivi sostenuti da un ampio ventaglio di tecniche di comunicazione dalla voce alle microonde. Esistono in una nuova forma di comunità, o meglio, in un ampio spettro ci comunità, in alcune delle quali sono coinvolte solo marginalmente, mentre in altre rivestono un ruolo centrale. Questi bambini sono già a proprio agio nello svolgere una dozzina di azioni e compiti contemporaneamente (multitasking); e questa stessa sensibilità si estenderà progressivamen-te anche a tutte le loro relazioni sociali. Già oggi guardano la televisione, redigono il blog personale e inviano SMS ai loro amici in un atto simultaneo. Per loro non sono tre attività diverse ma un’unica azione: la totale immersione nell’umana sfera delle comunicazioni.”
(Fonte: “L’Espresso” 14 aprile 2005, p.174)