“L’amore vincerà l’odio” Dada
Sto scrivendo il mio articoletto nella settimana che precede il voto degli Italiani, per le “amministrative”.
Accendo la TV: un po’su tutti i canali sono presenti i politici, che dicono la loro in un’atmosfera sempre più di odio e di veleni. Intanto nelle piazze c’è chi “dimostra”, sotto bandiere le più variegate, tutto e il contrario di tutto. Ma come facciamo ad avere le idee chiare, dopo tutto questo mercato delle idee?
La TV ci guarda, e i politici lo sanno bene e le strizzano l’occhio, presentandosi in veste camaleontica, secondo le occasioni, per blandire e compiacerci.
Faccio “zapping” per vedere se da qualche parte c’è qualcosa di serio: niente. In alternativa mi fermo davanti a “L’isola dei famosi” e metto il cervello in vacanza.
Amorazzi improvvisati, litigi, vendette, pianti, come da copione. Chi si autoproclama essere il più serio, l’integerrimo, colui che ha esaurito il suo “compito” sull’Isola, questa sorta di profeta, se ne va, pieno della sua cultura, pieno di sé. Se ne va in modo squallido, il “benefattore”, offendendo in modo molto volgare una conduttrice, ospite in studio. Grande scandalo! Il naufrago in questione, l’uomo di cultura se ne va (lui e la sua scienza infusa) in un alone di squallore e di disperata solitudine.
E tutti tirano un sospiro di sollievo: I suoi compagni di sventura avevano raccolto tutte le sue provocazioni, prendendolo sul serio e non avevano capito che andava ignorato, semplicemente. Ma nessuno era stato disposto a specchiarsi sullo di lui squallore. No: tutti, sentendosi migliori, s’erano indignati. Ma l’audience è andata alle stelle, l’Italia del qualunquismo, del disimpegno, dell’omologazione, l’Italia circense ha votato sì per l’Isola dei famosi.
Non mi stupirei se alle prossime elezioni, sull’Isola vi trovassimo i politici con gli omosessuali, i trans, i donnaioli, insieme alle veline, le escort e i sedicenti intellettuali; uomini di cultura e saltimbanchi della finanza e dell’economia. Oramai siamo tutti uguali in questo grande Circo mediatico: leggeri e disperati, soli e confusi tra immagine e realtà. Confusi tra valori proclamati e sentimenti virtuali.
Lunga vita all’isola! Tanto “l’amore vincerà sull’odio”. L’ha detto qualcuno, che ci guarda e ci rassicura, come un fratello più grande. L’ha detto in TV, allora vuol dire che è vero.
“Nessuno”
Andiamo
andiamo gente
per le città
che ci dimenticano
tra struggimenti di sirene
e sussulti di fontane
e noi intorno ad esse
per il piacere di sguardi
distratti
e il fresco dell’acqua
che lava il dolore
o la gioia di esserci
Guardàti e subito fagocitati
dal gigante
siamo tanti Ulisse
a fuggire ancora
nel ventre dei metrò
e per le strade
fra le insegne
che dicono parole al neon
Vite nascoste in cammino
nelle auto
e nei parchi
tra siringhe fetide
e fiori a primavera
Andiamo
andiamo gente
per le città
che ci dimenticano
L’occhio ebbro
e stupido
del gigante più non ci vede:
siamo tanti Nessuno
nel viaggio che continua
Tra struggimenti di sirene
suonano gli ottoni
di bandisti nelle vie