Testimonianza di Antonella Nappolini (Comunità di Longiano)
Sono passati 19 anni dalla mia conversione, cioè da quando Dio mi inviò la sua grazia e mi fece aprire gli occhi sulla mia miseria.
Fu nel primo anno che io sentii parlare per la prima volta di Madre Speranza, ma mi fu raccontata un’esperienza da con lei vissuta da una mia amica e quindi me la immaginavo come una specie di Mary Poppins e non ne fui particolarmente devota, anzi per niente.
Poi la Grazia di Dio mi fece attraversare piano piano tutte le tappe che ho letto oggi come consigli della Madre per ricevere degnamente l’Eucaristia. Ma la prima fu un desiderio ardente e giornaliero di nutrirmi dell’Eucaristia come cibo dell’anima indispensabile per potermi reggere in piedi nel cammino della vita che mi rimaneva.
Solo oggi mi rendo conto che Madre Speranza mi ha sempre accompagnato in tutti questi anni, (nonostante io la ignorassi come Santa a cui rivolgermi per aiutarmi nel mio cammino., mentre io chiedevo l’aiuto, invece a Padre Pio e a Don Bosco).
Piccoli segnali … come quelli di 5 o 6 anni fa, quando vidi un cartello appeso in una chiesa per un pellegrinaggio a Collevalenza di un colo giorno. Vi andai con il seno gonfio e dolente e l’appuntamento per una biopsia per sospetto carcinoma … e dopo tre giorni mi trovai inspiegabilmente guarita ed i medici mi annullarono la biopsia, ormai inutile.
Oppure come l’altro segno di due anni fa circa, quando ancora un cartello appeso in una chiesa invitava ed una riunione in parrocchia per creare la possibile nascita di un nuovo gruppo di preghiera di Madre Speranza: il giorno fissato era il giorno del mio compleanno ed io lo vidi come un regalo di Dio per me, visto che in tanti anni Lui mi aveva fatto passare e soltanto sostare in vari gruppi laici di fratelli (Ordine Francescano, Rinnovamento Spirito Santo).
Le circostanze infine mi portano tra pochi mesi a partire per andare a vivere quello che resta della mia vita proprio in Spagna, la patria di Madre Speranza.
Sarà l’ultimo salto nel buio, ma con la fiducia che le braccia di Dio ci sono e ci saranno sempre a sostenermi. Ed ora sono cosciente che ci sarà (come c’è stata sempre) anche Madre Speranza ad accompagnarmi, messami accanto da Dio, Padre Buono e Misericordioso.
Testimonianza di Francesca Cappadonna e di Paola sua figlia (Comunità di Catania)
Ho amato sempre viaggiare e sempre in gruppo perché più piacevole.
Così quando nel 2014 mi hanno proposto di andare a Collevalenza ho accettato volentieri, ma non pensavo che sarebbe stato un altro tipo di viaggio.
E’ iniziato così il mio cammino spirituale in un luogo che coinvolge intensamente e che mi ha arricchito ogni giorno, ponendo l’Amore Misericordioso al centro della mia vita.
Paola Trovato
Andare a Collevalenza è stata un’esperienza particolare. Non pensavo che mi sarei sentita accolta così bene, come essere a casa. Ho provato delle emozioni nuove e tanta pace al di sopra di tutto. Il pensiero di tornare mi riscalda il cuore.