Unificare i talenti della coppia
Impegno a creare la coniugalità
La coppia che tende alla comunione autentica ha bisogno di sottoporsi ad un cammino progressivo di liberazione dai propri egoismi, di apertura all’altro anche nella parte di esplorazione nell’amore di tutte le positività dell’altro/a, per goderne il centuplo anche in questa vita. Il progresso della coppia è come la famosa scoperta del “Tesoro nascosto” nel campo.
Il campo è il proprio cuore e il cuore del coniuge, l’intimo santuario, dove Dio ha lasciato l’impronta di sé, che è bellezza, saggezza, purezza, intelligenza, bontà, disponibilità, affetto…
L’orma di Dio sta in ogni cuore, ma a volte bisogna cercarlo perché è stato ricoperto dagli assilli terreni, dalle macerie delle passioni, dal fango degli egoismi…
Il lavoro suggerito nella scheda precedente, riguardo all’assunzione delle negatività del coniuge, per aiutarlo a liberarsi, voleva essere proprio questo mettere mano alla terra, con pazienza, amore, attenzione per rimuoverla e ritrovare il tesoro nascosto.
Un’opera demolitrice, disattenta, irosa, sdegnata è paragonabile all’intervento di quei manovali dell’archeologia, che danno di zappa, rovinando i tesori che la terra custodisce.
Solo il cammino nell’amore, che inizia con la paziente ricerca dell’impronta di Dio nascosta nel proprio cuore, saprà farsi aiuto valido per l’analogo lavoro che il coniuge sta facendo, per la sua e la vostra felicità, perché Dio sia glorificato in lui, perché la propria umanità sia portata a perfezione, perché la vostra coppia sia specchio del divino che è in voi.
Per esemplificare, perché la cosa non sembri più difficile di quello che realmente è, si può dire che ogni volta che tu riveli, riconoscendolo, qualcosa di positivo notata nel tuo coniuge, lo aiuti, per così dire, a trovare la vena dell’oro dentro di sé. Il piccolo incoraggiamento lo disporrà positivamente verso se stesso, verso di te, verso la famiglia, verso la società e gli farà evidenziare altre qualità che neanche lui pensava di avere, si stupirà di scoprirsi capace di riflessione, di dialogo, di perdono, di dedizione alla famiglia e al prossimo, di abbandono in Dio, di fiducia in se stesso, mentre prima sembrava non esservi traccia di tutto ciò dentro di lui.
Man mano che queste positività emergono, come vero tesoro nascosto nel proprio campo, è bene utilizzarle per moltiplicarle.
E’ un po’ come uno che si scopre proprietario di un capitale e, se è saggio, lo mette a frutto investendolo in un’impresa produttiva o almeno depositandolo in banca per averne gli interessi.
La “banca” che dà migliori garanzie per questo tipo di investimenti è l’impegno cristiano della coppia. Investite a favore del prossimo, le risorse si moltiplicano e il capitale cresce a vista d’occhio. Per la coppia, invece, che preferisce godersi solo nel privato della propria casa il bene ritrovato, c’è il rischio che dopo un po’ la normalità, come polvere che si deposita su tutte le cose, faccia perdere la brillantezza dell’oro, fino a nasconderlo nuovamente.
Uscendo dalla similitudine, si può dire che è quanto avviene a tante coppie le quali, dopo aver scoperto la via luminosa, vera via aurea a cui Dio li chiamava, attraverso l’Incontro Coniugale o per altra via di Chiesa, hanno pensato di goderne indisturbate… ma dopo un po’, non hanno più trovato dentro di sé la disponibilità, la sensibilità per gli altri, che li avrebbe resi apostoli della famiglia, poi non hanno più trovato neanche il tempo per dialogare in coppia e per pregare… quindi si sono fatte ricatturare dagli affanni del quotidiano e forse oggi vivono nell’angoscia, come quelli che non hanno mai scoperto Dio. Il Tesoro nel loro cuore è stato nuovamente coperto dalla terra e questa volta ritrovarlo sarà anche più difficile, perché bisogna disincrostare la coltre dell’egoismo, che ha pavimentato il cuore e riconoscere la propria incorrispondenza alla grazia, che avrebbe voluto ben altro dalla propria coppia.
Facciamo oggi questo lavoro di revisione del nostro cuore, per capire se siamo capaci di aiutare l’altro/a a ritrovare il meglio di sé, a potenziarlo e a metterlo al servizio degli altri, insieme al bene che c’è dentro di noi, perché questo capitale non venga sciupato.
Interroghiamoci con coraggio, per vedere se siamo vigili, se siamo al lavoro, se Dio diventa sempre più importante per noi, se il nostro prossimo è sentito come parte di noi.
Chiediamoci, per essere concreti, cosa abbiamo fatto in questa settimana, per mettere a frutto i talenti che Dio ha messo dentro di noi, cosa abbiamo fatto per la nostra coppia, per le altre coppie…
Se dovessimo scoprire che non abbiamo trovato tempo altro che per noi, stiamo in guardia! E’ un campanello d’allarme, che ci avverte che l’egoismo sta riprendendo quota e potrebbe farci ripiombare nella tiepidezza e nella mediocrità.
Non è certo questo ciò che Dio vuole da noi. Egli vuole farci pionieri di un mondo nuovo, a partire dalla coppia e dalla famiglia.
CHIEDIAMOCI:
- Ho scoperto il tesoro nascosto dentro il mio cuore?
- Ho capito che per addentrarmi nella terra devo rimuovere ogni maceria di egoismo che vi si è depositata sopra?
- Sto aiutando il coniuge a trovare il suo Tesoro, indicandogli il bene che c’è in lui, rispettandolo nelle sue fragilità, incoraggiandolo a riprovare?
- Stiamo valorizzando insieme questo Tesoro, investendolo in un intenso impegno cristiano della coppia, via maestra perché il bene cresca e si moltiplichi?
- Il nostro amore si dilata, passando per una gerarchia di valori che vede al primo posto il coniuge, poi i figli, i parenti, la comunità, la società, ogni fratello?
- Ci lasciamo interpellare dalla Parola di Dio, per capire ciò che il Signore vuole da noi coppia in particolare?
Arricchiamoci di Dio, in questo tempo di grazia, perché Dio ci arricchisca di Sé e ci conduca alla pienezza dell’amore coniugale e alla pienezza della fecondità. Non pensiamo di aver fatto molto partecipando a qualche riunione… Bisogna produrre frutti!
*******************************
La voce del cuore
Gribaudi Editore
Ecco il primo comandamento:
“Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il cuore,
con tutta l’anima,
con tutto lo spirito”.
E il secondo
CHE E’ SIMILE AL PRIMO:
“Amerai il prossimo tuo
come te stesso”.
Comprendi perché
questi due comandamenti
sono simili?
Se Io sono te,
Io sono anche coloro
che tu chiami “gli altri”,
e tutti siete UNO in ME.
In verità non ci sono “altri”.
Ci sono solo Io.