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GENNAIO 2011

     

 

LE QUALITA’ DELL’AMORE

 

AMORE GENEROSO

 

Le qualità dell'amore sono tante; ne ha elencate molte San Paolo nella prima lettera ai Corinti (I Cor. 13) in cui fa l'apologia del vero amore. La carità (nome dell'amore che nasce da Dio), è paziente, è benigna, non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, non dice mai basta.... è l'unica cosa che resterà anche dopo la vita".

Un amore che dice: "Basta!", infatti, ha smesso di essere amore.

Sicuramente per coltivare l'amore, perché produca frutti che si intensifichino con la perseveranza, occorre una creatura che vigila sul suo cuore, che ha in mano le redini della sua vita e sa dove dirigerla.

La nostra generazione, che vede l'esaltazione dell'immediato, del provvisorio, del "carpe diem",  non arriva a raffinare i suoi sentimenti e la sua volontà, non approfondisce neanche la conoscenza, si accontenta di una giustizia commerciale (tanto mi dai, tanto ti do) e, quando si sente defraudata  di  qualcosa, preferisce la rivincita dell'orgoglio alla conquista dell'umiltà. Come, parlare di generosità in questa situazione? Si può definire generosa la persona che si trova in costante, atteggiamento di dono e anche quando non potesse dar niente o non fosse in suo potere risolvere un problema, è però in atteggiamento di ricerca, di condivisione, di preghiera... è una persona di buona volontà, disposta al dono. Una persona generosa è una persona ricca non tanto in termini economici (benché anche questo è probabile ripagando Dio sempre con il centuplo), ma soprattutto in umanità, in amore, in capacità di assorbire le altrui sofferenze e gioie. Questo perchè l'amore donandolo si moltiplica e non si divide. L'invidia, che vuole l'amore dell'altro/a tutto per sé, vedendo perfino nei figli dei rivali, è una malattia dell'amore; la gelosia è una malattia provocata dallo stesso virus; sono tutte forme che, tendono ad imbavagliare l'amore, a fermarlo, a canalizzarlo esclusivamente verso la propria persona. Ma l'amore, come l'acqua, non tollera freni che non rispettano la sua natura e,  se mortificato, può provocare disastri.

Certo, qui si parla del retto amore, quello in linea con la sua sorgente che è Dio, quello di una persona che orienta i suoi sentimenti ad un fine di bontà e di salvezza. Oggi, al contrario, osserviamo il fenomeno di amori instabili e capricciosi che dove arrivano provocano disastri. Proprio come accade in un terreno dissestato al sopraggiungere di un temporale: inondazioni, frane, smottamenti, distruzione... Le riflessioni sulla maturità umana avrebbero dovuto convincerci all'autocontrollo, alla capacità di confronto, all'impegno di ridimensionarci, cioè di ridisegnarci, di ridefinirci al variar di ogni circostanza, per sfruttarla ai fini della crescita e non lasciarsi travolgere da essa; ci avrebbe dovuto aiutare ad affinare le antenne dello spirito, mediante la riflessione profonda, per capire su quali sentieri il Signore ci chiama; dovremmo, in sintesi, essere persone mature che gestiscono  un  amore  maturo, capace di produrre frutti di comprensione, di pazienza, di perdono, di tenerezza infinita sull'esempio del nostro Dio, ma di una tenerezza che non soffoca la persona, bensì l'avvolge in quel tepore che le permette di schiudersi al bene, al bello, al buono, al duraturo.

L'altrui persona non è vista mai in funzione dei propri tornaconti, ma per la sua pienezza e felicità, che in fondo è anche la felicità di chi ama.

E' sicuramente sbagliato il discorso di quelle persone in crisi d'amore, che dicono al coniuge: "Se tu vuoi la mia felicità, lasciami andare con 1'altro/a"

In questo caso non si aiuterebbe il retto amore ma l'egoismo. E' certo che se questa sarà la sua volontà, nessuno potrà impedirglielo con la violenza, ma il coniuge che ama non potrà disinteressarsi dell'altro che sta confondendo terribilmente le cose e sta barattando "la sua primogenitura con un piatto di lenticchie", che sta, cioè, barattando la volontà di Dio, la serenità della propria coscienza, la felicità del coniuge e dei figli, il suo buon nome nella comunità cristiana... con la sua soddisfazione egoistica e irresponsabile.

L'amore generoso anche in questi casi non si risparmia, fa tutto il possibile, dopo di che, chiaramente, aspetta che la coscienza dell'altro/a .si risvegli e intanto paga con la sua sofferenza, senza vendicarsi.

A questi traguardi non dovrebbe arrivare nessuna coppia e in particolare non deve arrivare la tua coppia. Urge allora amare sempre, amare in ogni circostanza, amare senza misura. L'amore deve trovare la sua direzione, il suo alveo nella persona amata; è lei che con le sue esigenze, con i suoi bisogni, con i suoi stati d'animo, con gli avvenimenti che vive, ti indica come deve esprimersi la tua sollecitudine. Amare significa creare legami. lasciarsi coinvolgere nella vita dell'altra/o, mettersi a disposizione.

Quanto sono lontane dall'amore quelle persone che si lasciano abbagliare dal luccichio dei soldi e calpestano la propria fedeltà; quanto sono deviate quelle che, per l'orgoglio di un'effimera carriera, trascurano la famiglia; a quale meschina bassezza si riducono quelle che, per il sesso facile, lasciano la via del sacrificio e della giusta temperanza, che costruisce la "casa sulla roccia".

L'amore vero equivale al cammino di santificazione. L'amore coniugale è il cammino di santificazione della coppia. La santificazione è adesione all'opera di Dio nella nostra vita. La vita ci va limando e modellando attraverso le circostanze. Non irrigidiamoci se la sofferenza fa capolino al nostro orizzonte. Il tempo è solo il periodo di prova che ci è stato concesso per decidere della nostra eternità. Siamo saggi: non scegliamo l'oggi, l'immediato a scapito dell'eterno; siamo generosi anche con noi stessi, vogliamoci bene, scegliamo il meglio per noi, il meglio per la nostra anima immortale, il meglio agli occhi di Dio.

 

  1. COME TI  TROVI  IN FATTO DI GENEROSITÀ? 
  2. SEI  IN  COSTANTE ATTEGGIAMENTO D'AMORE 0 HAI DETTO QUALCHE “BASTA"?
  3. CE' QUALCHE VIRUS CHE MINACCIA IL TUO AMORE?
  4. DENTRO TI SENTI RICCO 0 POVERO?
  5. IL TUO AMORE E' CORRISPOSTO 0 IGNORATO E CALPESTATO?
  6. SEI GENEROSO CON DIO, IL CONIUGE, TE STESSO, GLI ALTRI?

 

 

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Mosca 1959 (Da “Poesie d’amore” di Nazim Hikmet)

 

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale

come se anzandomi la notte bruciante di febbre

bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto

ti amo come guardo il pesante sacco della posta

non so cosa contenga e da chi

pieno di gioia pieno di sospetto agitato

ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo

ti amo come qualche cosa che si muove in me

quando il crepuscolo scende su Istambul poco a poco

ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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