Cari giovani,
Oggi non si riflette più … siamo tutti intontiti dalle parole che travolgono e che ci esonerano dalla fatica di pensare con la nostra testa, di riflettere, di approfondire, di farci dei convincimenti personali motivati … Televisione, radio, pubblicità, discorsi … tutta impressione … la nostra vita è diventata un “carosello” di falsità, una dopo l’altra …
La verità è unica, il resto è passionalità, vanità di pensiero, superbia dello spirito.
Agganciatevi alla profondità delle cose, cercate la Verità, quella oggettiva, che non blandisce e non scende a compromessi con quella che può apparire più comoda.
“Se rimarrete fedeli alla mia parola - ha detto Gesù – sarete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv. 8,32).
Fate un’esperienza: se siete capaci, meditate un libro che è diventato difficile e piuttosto raro: “L’imitazione di Cristo”.
E’ un testo scritto nel secolo decimoterzo, sul quale si sono formati otto secoli di santi. Quanto ci abbiamo pensato e meditato noi nella nostra giovinezza! E’ il libro più bello dopo la rivelazione del Testamento Nuovo e Antico.
Prendete cinque righe: siete caoaci di meditarci sopra per un quarto d’ora?
Anche voi seminaristi: siete capaci di meditare cinque righe di Vangelo e di morirci sopra per un’ora di meditazione? … Scusatemi, ma penso che non siate più capaci di farlo abitualmente.
Allora non si vive più nella fede. Siamo dei superficiali, siamo dei correntisti alla banca della fatuità o della notorietà o dell’interessa …
S’impone, quindi, questo sforzo di ritrovare la fede, aperta, consapevole, vera. Eccola:
Credo in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo;
Credo in te, o Maria, vergine, immacolata, purissima concezione di Dio prima che i secoli fossero, concezione dell’uomo nella santificazione della redenzione del Figlio tuo;
Credo all’inferno! E ci credo all’inferno, perché se non ci credessi ci andrei dritto dritto;
Credo al Paradiso, al Purgatorio, alle anime dei miei cari che pregano per me;
Credo a voi Santi e Sante, credo alla sofferenza umana, alla preghiera, alla comunione dei santi, alle indulgenze e, fra tutte queste cose, credo al diavolo …
Credo al diavolo presente, combattente, condottiero delle schiere nemiche di Dio a tutti i livelli …
I grandi sconvolgimenti del mondo, le rivoluzioni e le persecuzioni, i vari razzismi e le violente lotte di classe, le ideologie sovvertitrici e i grandi ritorni di cui è disseminata la storia, non si spiegano con la sola volontà degli uomini …
E’ tremendo il momento, lo sentite?
Il mondo è sconvolto da un capo all’altro: nel pensiero, nell’ec0onomia, nella politica, nella formazione dei giovani, nel discernimento di ogni ideale, nell’impurità, nella famiglia, nella verità, nella bontà, nella generosità.
Non esiste più Europa, America, Africa, Asia, siamo un unico continente.
Questo mondo in cui una notizia si diffon in un decimo di secondo, la velocità in cui le onde elettromagnetiche della radio e della televisione, attraverso i satelliti, arrivano da un capo all’altro della terra.
E’ il momento più grande della storia, molto più della battaglia di Lepanto, molto più della conquista delle mura di Gerusalemme.
Oggi è mondo contro mondo … esiste solo che vuole dio e chi odia Dio …
Allora, giovani, sta a voi la battaglia, a voi!
A voi gli atleti di Dio, gli appassionati difensori di Dio.
Di questo Dio che è qui presente, che ascolta la mia parola e segue il vostro ascolto.
Questo Dio che ci conserva ogni istante la possibilità di vivere, di scegliere, di amare.
Questo Dio che non dimentica il volo di una rondine, le lacrime di un uomo, il sorriso di un bimbo, il palpito di amore di un cuore.
Mio Dio, mio Dio, sei accanto a me, sei vicino a me in ogni istante, in ogni momento! …
Laudati sii o mi Signore, per frate sole, laudato sii mi Signore per sorella Luna, per sirocchie stelle …
Laudato sii o mi Signore per l’amore che accendi nel cuore mio guardando il volto di un fratello o di una sorella, per queste mani che si stringono, per questa Chiesa piena di cuori palpitanti all’unisono per Te.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome!
Ecco, giovani, la nostra preghiera, la cosa più grande, chi ce la può togliere? Nessunoo!
Nessuna tempesta può toglierci Dio dal cuore!
Dovesse venire l’ora dei martiri sarebbe il meno. Siamo pronti a dare la vita per Te, Signore! E’ facile morire per Te.
E’ difficile amarti giorno per giorno, ora per ora credere in Te, sospiro per sospiro, attimo per attimo.
Questo è difficile, ma questa è la nostra fede …
Signore, io credo e, se credo in Te, innamorato mio, l’anima mia è piena di festa.
Siate felici, siate contenti, chi ci può togliere Dio dal cuore? E quando Dio è nel nostro cuore, la felicità ridonda: piangiamo, soffriamo, lacrimiamo, versiamo gocce di sangue dal nostro cuore, ma ogni goccia è un canto, ogni lacrima un sospiro, ogni nostro strazio si trasforma in preghiera di gioia che sale verso Te.
Come Cristo nell’orto del Getsemani: sofferenza e amore, gioia e gaudio, contemplazione e vita, morte e risurrezione, speranza e canto di lode!
Questa è la nostra fede!
Ecco quello che si apre dinanzi a noi con splendore di bellezza. E ancora, cari giovani, la seconda cosa dopo la fede è il dolore …
Del dolore non si parla più … ma finché La morte e il dolore esistono, tu sei l’unica nostra speranza, o Crocifisso figlio di Dio! Perché solo nel tuo dolore e nella tua croce, nel tuo sangue e nelle tue piaghe, io consolo il mio dolore, la mia croce, le piaghe e il sangue mio.
Dove vado a consolarmi o Signore, quando tutto è perduto, quando nessuno mi comprende più, quando sento la solitudine del cuore che rapisce l’anima mia?
La durezza del cuore è la disgrazia più grande che possa capitare a un essere umano …
Attenti a preservare la fortezza dello spirito , ma che questa fortezza dello spirito non diventi vanità. Attenti anche a questo …
Cari fratelli … sappiate che anche oggi ci sono fra voi dei giovani meravigliosi.
Quando parlo con loro, quando vengono da me, quando li incontro, dentro ogni giovane c’è un grido, un grido per riempire il vuoto che gli abbiamo lasciato: un grido che vuole amore.