L'ADOLESCENZA Dott. Eraldo Cavagnini - Psicologo e Dott. Ezio
Manzato Psichiatra
L'adolescenza è il periodo che si colloca tra gli 11/12
e i 19/20 anni, tra la conclusione dell'infanzia e l'inizio dell'età
adulta.
E' una fase della vita caratterizzata da alcune contraddizioni:
· Il desiderio di autonomia e il bisogno di protezione.
· La ricerca di ribellione e la necessità di conformismo.
· Il disprezzo per il passato da "bambino" e
la presenza di comportamenti immaturi.
· La molteplicità di interessi e l'apatia - passività.
Le difficoltà che l'adolescente deve affrontare sono di
diversa natura:
· Il distacco dai genitori e dagli educatori che lo invitano
ad essere autonomo.
· La trasformazione del corpo cresciuto che spesso fatica
a riconoscere.
· Il problema della sessualità.
Per l'adolescente ha un significato particolare il gruppo dei
coetanei perché solo mediante il confronto con altre persone
"in evoluzione" e con le stesse difficoltà, può
iniziare il doloroso abbandono dell'identità infantile
e la ricerca della propria identità.
L'adolescente nella società moderna industriale/urbana
si trova di fronte ad un'ennesima contraddizione, data dall'eccezionale
disponibilità di stimoli e di offerte alle quali non corrisponde
uno spazio sufficiente per esprimersi come protagonista. I valori
"sbandierati" dalla generosità e del rispetto
della persona e dell'ambiente trovano di contro lo spreco e il
consumo in eccesso, la discriminazione razziale e sessuale, l'egoismo
e la chiusura verso gli altri.
L'adolescente si trova ad affrontare una carenza di "punti
di riferimento" alla quale reagisce con diversi atteggiamenti
e comportamenti:
· Il ritiro nel mondo dell'infanzia e il rifiuto della
crescita.
· La fuga dalle difficoltà e l'ingresso in scappatoie
"devianti" quali ad esempio la droga.
· L'avventura nella ricerca di un "qualcosa"
di sconosciuto, con la speranza della "salvezza".
· L'unione nel gruppo dei coetanei come "palestra"
nella quale esercitare le proprie potenzialità e come preziosa
fonte di aiuto per superare le incognite del percorso di crescita.
La Relazione adolescente - adulto
Nonostante l'importanza del gruppo dei coetanei per l'adolescenza
è fondamentale il ruolo che gli adulti rivestono nella
vita dei giovani "adulti". Essi rappresentano un modello
al quale rapportarsi e dal quale diversificarsi. Un'occasione
di confronto "protetto" per imparare a canalizzare ed
investire positivamente la turbolenza affettiva tipica di questa
età.
. Ma come si pone l'adulto nei confronti dell'adolescente?
Quali ricordi ed immagini conserva della sua esperienza adolescenziale?
L'adulto - guida per l'adolescenti in questa fase si ritrova inevitabilmente
a confrontarsi anche con il suo passato di adolescente, correndo
il rischio di essere poco attento ai bisogni e alle potenzialità
attuali del giovane. Può risultare più facile considerare
i giovani come "categoria", secondo delle conoscenze
"prefabbricate" applicabili a tutti i giovani indistintamente
solo perché rientrano nella fascia di età identica
come adolescenza.
Ecco le parole di Bianca, 17 anni
.
Gli adulti, i loro sogni sono soffocanti, i loro sogni si susseguono,
ma a fuoco lento, non si realizzano mai. Mi fa paura il loro modo
di parlare perché troppo spesso è la testa che parla
al posto del cuore e il cuore, quando esplode, non trova sempre
il giusto mezzo. E noi adolescenti che veniamo dietro, noi ricalchiamo
tutto quanto con la rabbia di non poter cambiare nulla su questo
pianeta che sta andando a farsi benedire. Io vedo molti adulti
che somigliano a adolescenti stanchi, frustrati nell'energia vitale.
Non bisogna generalizzare, ne conosco anche che non sono così,
ma in generale mi piacerebbe che fossero felici, che parlassero
meno tra loro, e solo tra loro, del loro sistema educativo, dei
loro pregiudizi, del loro lavoro, della loro cultura personale,
di tutto, di niente, così tanto per farlo.
Mi piacerebbe molto che non fossero così duri nei loro
ordini, nelle loro direttive, che ci aiutassero a costruire il
futuro smettendo di dire "il futuro è in mano ai giovani"
considerandosi fuori del gioco, mi piacerebbe un maggior rispetto
reciproco, più amore, perché questo è costruire
l'avvenire, è dai nostri rapporti che bisogna cominciare.
E' come il piccolo principe che addomestica la volpe. Ci vuole
tempo per comunicare e gli adulti non hanno mai tempo. Gli adulti,
e talvolta ne ho paura, mi richiamano agli aspetti materiali della
vita. Io mi sottraggo al loro sguardo perché ho paura del
loro giudizio. Sogno un dialogo semplice, senza rancore e senza
cattiveria, fatto di humour e di tenerezza, ascoltandosi l'uno
con l'altro senza pregiudizi. Io sogno troppo intensamente e sono
adolescente fin tanto che ci credo. Resto bambina e vi amo e vi
voglio bene, credo in voi. Credete in noi.
L'adulto di fronte ai propri problemi
Un adulto che si trova a vivere con un adolescente deve necessariamente
riproporre a se stesso alcuni conflitti precedenti. Un figlio
che cresce dà al genitore la misura del tempo che passa
e diventa un "nuovo adulto" che propone, critica e giudica.
Anche il nucleo familiare per adattarsi deve sopportare cambiamenti
importanti.
Il genitore risponde ai problemi del figlio con diversi comportamenti.
· Con l'entusiasmo per i progressi e la maturazione del
suo "bambino".
· Con il rimpianto per l'autorità perduta nei confronti
del giovane che preferisce fare da sé.
Il genitore maturo fa in modo che l'adolescente abbia, senza ricatti,
lo spazio necessario per "costruire" la propria identità,
con la consapevolezza che eventuali suoi sbagli non distruggeranno
l'amore dei suoi genitori.
La Relazione disturbata dell'adulto
La relazione dell'adulto con l'adolescente è caratterizzata
da alcuni problemi ricorrenti appartenenti a tre aree principali:
· Area dell'inclusione (comprende i tentativi dell'adulto
di tenere sotto controllo il giovane anche relativamente alle
situazioni più personali, comprende i tentativi di trattare
il giovane come un bambino e la mancanza di disponibilità
ad accettare il bisogno di autonomia).
· Area dell'esclusione (comprende quei comportamenti che
mancano di rispetto al giovane come persona: imposizioni, rimproveri,
percosse, umiliazioni).
Per quanto riguarda le modalità dell'uso della forza esiste
una scala con agli estremi una situazione "autocratica"
da un lato e "indifferente" dall'altro:
· Modalità autocratica: l'adolescente non partecipa
in nessun modo alle decisioni che lo riguardano.
· Modalità autoritaria: l'adolescente può
contribuire in alcune situazioni che lo riguardano anche se la
decisione finale spetta solo all'adulto.
· Modalità democratica: l'adolescente è invitato
dall'adulto a rendersi partecipe delle decisioni del nucleo familiare.
· Modalità egualitaria: non c'è differenza
d'importanza tra l'opinione del figlio e quella dei genitori.
· Modalità laisser faire: l'adolescente è
libero nelle decisioni che lo riguardano.
· Modalità indifferente: i genitori sono disinteressati
rispetto al comportamento e alle prospettive future dell'adolescente.
I bisogni dell'adolescente
Relativamente al bisogno dell'adolescente è possibile fare
riferimento ad alcune questioni "chiave":
· Il bisogno di chiarezza: il giovane chiede una relazione
leale, pulita e senza ambiguità, all'interno della quale
si possa sentire sicuro.
· Il bisogno di non sentirsi "assistito" come
se la sua età rappresentasse una "malattia".
· Il bisogno ei coerenza da parte degli adulti che lo circondano.
· Il bisogno di fiducia, che equivale al bisogno di sostegno
ed incoraggiamento nella sua crescita.
· Il bisogno di assunzione di responsabilità solida
ma flessibile capace di trovare un compromesso fra la pretesa
e la richiesta.