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I BAMBINI E IL SONNO ( tratto da una relazione di P. Lombardo a cura di Anna Maria Rasponi)
(continuazione)
Le fasi del sonno
Bisogna sapere che nel sonno ci sono delle fasi che determinano l'ampiezza e la profondità del sonno stesso, per cui non sempre mentre dormiamo abbiamo la stessa identica ricezione di quello che accade all'esterno; la prova evidente di questo è che durante il temporale alcune persone si svegliano altre non si svegliano. Questo può dipendere proprio dal fatto che il temporale cade in un periodo del ciclo del sonno, in cui la persona è nel sonno profondo, in quella fase di sonno più intrapsichica, nella fase in cui si entra dentro di sé, quella che corrisponde di più alla vita intrauterina.
Ci sono altre fasi in cui si dorme ma si è molto più sensibili a un rumore che non rientra nella normalità e che dunque tende a svegliare.
Ci possono essere anche i casi clinici di sonno leggero. Vi porto un esempio: Si presentò un bambino di 10 giorni che non riusciva ad addormentarsi profondamente, in presenza di una persona che badava a lui. Questo bambino ritrovava il sonno profondo quando questa persona era assente. Ci si è accorti, facendo un'analisi, che quella persona viveva un'angoscia di tipo ossessivo. A contatto con i rumori della famiglia il bambino non era per niente disturbato e dormiva un sonno calmo e profondo, mentre accanto a quella sola persona che aveva quest'ansia ed era ossessionata da questa paura, il bambino diventava ansioso, come se il bambino fosse innestato in questa persona subendone il contagio. Allontanata questa persona, il bambino riprese subito il sonno normale e regolare. Questo esempio clinico è abbastanza significativo per far comprendere che i bambini sono estremamente ricettivi nei confronti dell'atmosfera, soprattutto durante il sonno.
E' chiaro che per un fattore ereditario ci sono bambini più o meno sensibili a tale atmosfera, ma quando c'è un bambino che dorme male, escluse le cause mediche, la prima cosa da domandarsi è se qualche persona ansiosa gli sta attorno. Se la persona ansiosa è la madre stessa è chiaro che questo bambino farà molta fatica a dormire e il fatto che il bambino non dorme renderà anche più nervosa e ansiosa la madre e qui si instaura un ciclo vizioso.
Diciamo chiaramente che non è il rumore di una famiglia che disturba un lattante, ma le persone ansiose che gli sono attorno. In questi casi è bene mettere a dormire il bambino in un'altra stanza lontano dalla persona ansiosa, in maniera che possa godere di un'atmosfera rilassata.
Ci sono persone ma anche bambini che in determinati posti (mare, montagna) non riescono a dormire o viceversa, in posti di villeggiatura dormono e durante l'anno soffrono d'insonnia. E' evidente che la tensione nervosa è causata da qualche fattore presente nell'ambiente, può essere che il luogo gli dà insicurezza o, viceversa, che non riesce ad elaborare l'esperienza scolastica…
Dunque la prima condizione per entrare nel sonno è la sicurezza, cioè il sentirsi sicuro e per un bambino piccolo è fondamentale sentirsi sicuro con la madre.
(continua al numero successivo)


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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