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DICEMBRE 2003

     

I BAMBINI E IL SONNO ( tratto da una relazione di P. Lombardo a cura di Anna Maria Rasponi)
(continuazione)
Nel sonno ci sono molti significati; anche se adesso li vediamo dal punto di vista del bambino piccolo (parleremo del bambino fino ai sette otto anni), credo che alcune regole possono essere utili anche alle persone adulte.
Il primo significato del sonno è che bisogna imparare a rilassarsi, a entrare nella fase del veglia - sonno, quella che attraversa la zona di frontiera, il cosiddetto "dormiveglia". Questa operazione non è così facile, bisogna lasciarsi andare, bisogna perdere il contatto con la realtà; addormentarsi, infatti, significa in un certo senso entrare in un altro mondo, nel mondo dell'incon-scio, nel mondo che assomiglia alla condizione fetale, quando la coscienza della realtà e di ciò che ci circondava era ridotta ai minimi termini. Abbiamo scoperto che, a differenza di quanto si poteva pensare, il feto già avverte, c'è chi dice che anche l'embrione ha una primordiale vita psichica basata soprattutto sulle emozioni più che su dei pensieri, diciamo una vita di tipo emotivo non di tipo cognitivo, ma comunque c'è una traccia amnestica, cioè una traccia di memoria di questa esperienza, che si fissa nell'inconscio. Ecco perché oggi anche i pediatri consigliano di vivere la gravidanza in una determinata atmosfera e si dà una serie di suggerimenti e consigli per permettere alla madre e al padre di iniziare questa relazione e questo rapporto in modo armonioso, positivo, sereno.
Da questo punto di vista il sonno è un'attività che ci porta a dover abbandonare il controllo mentale; noi durante il giorno siamo in uno stato di vigilanza continua e siamo soprattutto capaci di tenere sotto controllo la situazione che viviamo. Il problema si pone se una persona è estremamente in stato di difesa psichica, se le sue energie sono tese a controllare determinate situazioni per lei fondamentali (ad esempio pensiamo al bambino di tre anni che deve controllare il rapporto con la mamma che ha un altro figlio e vuol sapere cosa farà la mamma col bambino piccolo), questa persona o questo bambino potrebbe non fidarsi di quel momento in cui entra in zona di distensione, ed avere difficoltà a rilassarsi. Distendersi significa imparare a lasciare che le tensioni della nostra vita, originate da un sistema di vita relazionale, possano essere in qualche modo lasciate.
Ecco perché per alcuni bambini prender sonno non è cosa così facile. Per addormentare questi bambini, i genitori sono costretti ad impiegare molto tempo. Le modalità per addormentare questi bambini possono non essere sempre le stesse: non è necessario che venga addormentato nella sua camera, può essere il divano, il lettone dei genitori, un altro qualsiasi ambiente. Nei casi di necessaria preoccupazione, di paura di perdere qualcosa, il sonno può essere visto come un fattore negativo, perché lo stato di sonno rende l'individuo molto più dipendente, sul piano del suo sistema psichico, dal mondo che lo circonda.
Vi porto un dato che forse non è molto conosciuto: Litigare quando un bambino dorme e non capisce le ragioni delle controversie che provocano il litigio, è un fatto molto più dannoso che farlo quando il bambino è sveglio. Nella mentalità comune, si è sempre pensato che quando un bambino dorme non è più in grado di cogliere quello che gli capita. Questo è un concetto da sfatare, infatti anche da addormentato il bambino assorbe l'atmosfera familiare; non solo l'assorbe ma la subisce a livello inconscio molto di più che se fosse sveglio, questo avviene soprattutto prima del compimento dei tre anni e in particolar modo se le persone che litigano sono gli adulti dai quali la sua vita dipende materialmente e affettivamente: la madre, il padre o le persone che ne fanno le veci. Quando il bambino è sveglio può in qualche modo dare una spiegazione o provare ad elaborare quel litigio; non solo, ma anche i genitori possono rivolgersi a lui e dirgli che non è successo niente di grave, che è normale che il papà e la mamma qualche volta non siano d'accordo, ma quando è addormentato, quando magari è in uno stato di sonno leggero, non sa da cosa è stata causata quell'energia negativa che lui ha assorbito. (continua al prossimo numero)


 

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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