I BAMBINI E IL SONNO ( tratto da una relazione di P. Lombardo
a cura di Anna Maria Rasponi)
(continuazione)
Nel sonno ci sono molti significati; anche se adesso li vediamo
dal punto di vista del bambino piccolo (parleremo del bambino
fino ai sette otto anni), credo che alcune regole possono essere
utili anche alle persone adulte.
Il primo significato del sonno è che bisogna imparare a
rilassarsi, a entrare nella fase del veglia - sonno, quella che
attraversa la zona di frontiera, il cosiddetto "dormiveglia".
Questa operazione non è così facile, bisogna lasciarsi
andare, bisogna perdere il contatto con la realtà; addormentarsi,
infatti, significa in un certo senso entrare in un altro mondo,
nel mondo dell'incon-scio, nel mondo che assomiglia alla condizione
fetale, quando la coscienza della realtà e di ciò
che ci circondava era ridotta ai minimi termini. Abbiamo scoperto
che, a differenza di quanto si poteva pensare, il feto già
avverte, c'è chi dice che anche l'embrione ha una primordiale
vita psichica basata soprattutto sulle emozioni più che
su dei pensieri, diciamo una vita di tipo emotivo non di tipo
cognitivo, ma comunque c'è una traccia amnestica, cioè
una traccia di memoria di questa esperienza, che si fissa nell'inconscio.
Ecco perché oggi anche i pediatri consigliano di vivere
la gravidanza in una determinata atmosfera e si dà una
serie di suggerimenti e consigli per permettere alla madre e al
padre di iniziare questa relazione e questo rapporto in modo armonioso,
positivo, sereno.
Da questo punto di vista il sonno è un'attività
che ci porta a dover abbandonare il controllo mentale; noi durante
il giorno siamo in uno stato di vigilanza continua e siamo soprattutto
capaci di tenere sotto controllo la situazione che viviamo. Il
problema si pone se una persona è estremamente in stato
di difesa psichica, se le sue energie sono tese a controllare
determinate situazioni per lei fondamentali (ad esempio pensiamo
al bambino di tre anni che deve controllare il rapporto con la
mamma che ha un altro figlio e vuol sapere cosa farà la
mamma col bambino piccolo), questa persona o questo bambino potrebbe
non fidarsi di quel momento in cui entra in zona di distensione,
ed avere difficoltà a rilassarsi. Distendersi significa
imparare a lasciare che le tensioni della nostra vita, originate
da un sistema di vita relazionale, possano essere in qualche modo
lasciate.
Ecco perché per alcuni bambini prender sonno non è
cosa così facile. Per addormentare questi bambini, i genitori
sono costretti ad impiegare molto tempo. Le modalità per
addormentare questi bambini possono non essere sempre le stesse:
non è necessario che venga addormentato nella sua camera,
può essere il divano, il lettone dei genitori, un altro
qualsiasi ambiente. Nei casi di necessaria preoccupazione, di
paura di perdere qualcosa, il sonno può essere visto come
un fattore negativo, perché lo stato di sonno rende l'individuo
molto più dipendente, sul piano del suo sistema psichico,
dal mondo che lo circonda.
Vi porto un dato che forse non è molto conosciuto: Litigare
quando un bambino dorme e non capisce le ragioni delle controversie
che provocano il litigio, è un fatto molto più dannoso
che farlo quando il bambino è sveglio. Nella mentalità
comune, si è sempre pensato che quando un bambino dorme
non è più in grado di cogliere quello che gli capita.
Questo è un concetto da sfatare, infatti anche da addormentato
il bambino assorbe l'atmosfera familiare; non solo l'assorbe ma
la subisce a livello inconscio molto di più che se fosse
sveglio, questo avviene soprattutto prima del compimento dei tre
anni e in particolar modo se le persone che litigano sono gli
adulti dai quali la sua vita dipende materialmente e affettivamente:
la madre, il padre o le persone che ne fanno le veci. Quando il
bambino è sveglio può in qualche modo dare una spiegazione
o provare ad elaborare quel litigio; non solo, ma anche i genitori
possono rivolgersi a lui e dirgli che non è successo niente
di grave, che è normale che il papà e la mamma qualche
volta non siano d'accordo, ma quando è addormentato, quando
magari è in uno stato di sonno leggero, non sa da cosa
è stata causata quell'energia negativa che lui ha assorbito.
(continua al prossimo numero)