LA TEORIA DEL GENDER
(Continuazione dal numero precedente)
III.
Perché questa ideologia ha un così grande impatto?
3.1 è un concetto ambiguo
Senza dubbio la vaghezza del concetto di genere lo rende capace di servire una molteplicità di rivendicazioni. Le “lotte di genere” possono federare attivisti, accademici, politici e masse di persone con obiettivi non sempre compatibili. In questo modo femministe preoccupate dell’uguaglianza tra uomini e donne, che confermano implicitamente una differenza binaria, si trovano oggi accanto a militanti di minoranze sessuali che cercano il riconoscimento dei diritti di tutte le presunte identità e orientamenti di genere, attivisti trans* e queer in lotta contro una società eterosessista ed etero normativa che afferma il dimorfismo sessuale.
3.2 I governi sono piegati all’Agenda Gender
Le oligarchie politiche dell’Europa di oggi affrontano due pesanti limitazioni nel loro lavoro: in primo luogo i vincoli della globalizzazione (che diventa la versione corrente del Fato greco e il pretesto di un neo-fatalismo), in secondo luogo i requisiti di Bruxelles. Allo stesso modo gli stati nazionali perdono la sovranità, cedendola in buona parte alle direttive europee, un’insieme di risoluzioni e report che costituiscono una “road map” del genere. In politica estera l’Unione Europea si sta preparando a sanzionare alcuni paesi africani, colpevoli di non aver adottato le nuove strategie di genere occidentali. Allo stesso modo Obama nel viaggio in Africa un anno fa indicava come il problema fondamentale del continente fosse1l’omofobia. L’Occidente sta precipitando in una nuova caccia alle streghe, dove gli “untori” sono i presunti omofobi, ovvero quelli che mantengono un pensiero critico nei confronti di questa ideologia post-moderna.
3.3 La storia è un progresso perpetuo, dobbiamo adeguarci alla post-modernità
Questa è la tesi principale di coloro che non si oppongono a questi cambiamenti. Hanno paura del giudizio dei media, della storia o semplicemente del loro vicino. Combattere il progresso significherebbe diventare reazionari, fascisti, monarchici o nostalgici dell’Ancient Regime. La Rivoluzione Francese è stata infatti la prima delle rivoluzioni antropologiche che hanno condotto l’uomo, attraverso le rivoluzioni industriale, marxista e sessuale (Sessantotto), all’attuale rivoluzione gender. Il segnale d’allarme che segue queste trasformazioni antropologiche è la crisi della famiglia. Una riflessione approfondita sull’Ideologia mira a rimettere in discussione quelle che vengono definite le conquiste delle donne, il divorzio, l’aborto e la contraccezione ecc. Inutile ribadire che cercare di difendere una verità oggettiva, come il fatto che si nasca maschi e femmine, non vuol dire essere nostalgici di un passato che non ritorna più, bensì semplicemente leali ed onesti con se stessi e con la realtà, cercando la verità in un mondo che ha perso ogni punto di riferimento.
3.4 Occorre distruggere l’ordine vecchio per costruire
un Nuovo Ordine Mondiale
È in questa direzione che l’ideologia è portata al massimo. Differenziare significa discriminare: il genere, ha detto Joan Scott, è “un fattore primario del manifestarsi dei rapporti di potere”. In altre parole, ciò che è in gioco negli “stereotipi di genere” è sempre una forma di dominanza: il dominio degli uomini sulle donne, la presunta superiorità eterosessuale sui gay, degli straight sui queer, ecc.
Le categorie marxiste vengono riprese per sovvertire le norme e le sovrastrutture: si tratta di una critica radicale a tutto ciò che rimanda all’“eteronormatività”, cioè al “privilegio” socialmente costruito dell’eterosessualità. Da qui si muovono le premesse del paradigma queer. Secondo Judith Butler se il genere è socialmente costruito, esso va de-costruito, in altre parole smantellato con una serie di non-identità atipiche e infinitamente mutevoli. Il genere è come un abito o una maschera che si può cambiare ogni giorno e in questo sistema individualistico il corpo anatomico viene ridotto ad una tabula rasa. Questa tesi che trova il terreno fertile nel relativismo e nel soggettivismo, mira alla realizzazione utopica di una società dove nessuna differenziazione è legittima. In questo senso l’ideologia di genere è un attacco alla differenza sessuale e l’entusiasmo attuale per tali teorie si dimostra assolutamente cieco a quelle che sono invece evidenti e drammatiche conseguenze.
3.5 La distruzione della società non danneggia il business
Negli ultimi mesi le istanze LGBT sono state fortemente sostenute ufficialmente presso la Corte Suprema degli Stati Uniti da 278 imprese private. Tra queste, ci sono i giganti digitali Apple, Google, Facebook, Amazon, Microsoft, Adobe, eBay, Intel, Oracle, Twitter… Occorre aggiungere ancora molte grandi imprese in altri settori: Goldman Sachs, Johnson & Johnson, Nike, CBS, Starbucks e anche Disney. Queste aziende si prendono così cura della propria immagine: Jane Schacter, docente di diritto dell’università di Stanford, osserva che per queste aziende sostenere il matrimonio gay è un modo di dire: “siamo il futuro”. Più profondamente, gli appassionati di mercantilismo sembrano interessati in un’esplosione delle strutture familiari, sulla base dell’alterità sessuale. L’ideologia omosessualista con tutte le sue varianti è il movimento dell’affermazione estrema dell’individuo, demiurgo di se stesso e consumatore insaziabile. La famiglia è vista come un bastione che perpetua gli stereotipi, i valori tradizionali, la solidarietà del gruppo, il prestigio dell’autorità: come tale deve essere sottoposta all’azione decisa dei riformatori sociali, sulla guida da “esperti” della liberazione individuale.
Per chi vuole vendere sempre il nuovo, l’effimero, l’individualismo e l’isolamento dell’individuo, il movimento perpetuo e la distruzione dei parametri di riferimento sono condizioni più favorevoli. Tuttavia l’alleanza del neo-capitalismo e dei “diritti gay” non è altro che un fatto ideologico di particolare tornaconto economico nel breve termine, legato all’attivismo personale di una manciata di grandi patroni che mostrano la propria omosessualità o l’atteggiamento gay-friendly. La frase “Gay marriage is good for business” (il matrimonio gay fa bene agli affari) è anch’essa ideologica, tutt’altro che accettata da molti tra economisti, imprenditori ed esperti del settore. 22
IV.
Perché questa ideologia è pericolosa
Vediamo perché l’ideologia del genere è distruttrice, oscurantista, anti-sociale e antipopolare.
4.1. L’ideologia del genere è nella sua essenza rivoluzionaria
Dal 1990, l’ideologia del genere esce dagli ambienti accademici e diventa una sorta di macchina da guerra di un pensiero decostruzionista basato sul sospetto. Da questa prospettiva le differenze genererebbero rapporti di discriminazione tra dominante e dominato che condurrebbero necessariamente a una lotta violenta e implacabile, la quale potrà terminare solamente con la trasformazione rivoluzionaria dei rapporti sociali. L’ideologia gender comporta quindi un’auspicata sovversione delle relazioni sociali su cui è basata ogni cultura, in primis la differenza sessuale.
(Continua al numero successivo)