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OTTOBRE 2020

     

Luci ed ombre della famiglia oggi

            Oggi la famiglia vive grandi trasformazioni culturali. La cultura evangelica viene minata dal discredito e dalla banalizzazione se non dal disprezzo. Chi rimane fedele ai valori evangelici, viene discriminato, umiliato, quasi fosse una cosa inutile, un rudere del passato.

 

La Chiesa Madre e Maestra

            La Chiesa, Madre e Maestra, sta vicina alle famiglie per incoraggiare le incerte, per illuminare quelle che si perdono per la via larga del mondo, ed aiutarle a ritrovare la strada.

La Chiesa non può disinteressarsi della famiglia perché la famiglia è istituzione divina, è la prima comunità educante, la prima catechista dei suoi figli. I valori evangelici si assorbono sulle ginocchia, il nome di Dio si impara dalla bocca materna: la riverenza, l’adorazione, il rispetto si somatizzano empaticamente dai genitori che vivono questi atteggiamenti di amore e riverenza. In famiglia i bambini imparano a discernere la loro vocazione e missione.

Il Matrimonio è un bene prezioso ma il suo significato profondo ci viene illuminato dallo Spirito Santo e la Chiesa ce lo dona mediante la predicazione della Parola di Dio e i sacramenti.

La Chiesa è convinta che solo con l’accoglienza del Vangelo si può realizzare la speranza di una convivenza matrimoniale serena, rispettosa, fedele. Solo alla luce del Vangelo si può scorgere la misura alta del Matrimonio.

Voluti da Dio, il Matrimonio e la famiglia sono interiormente ordinati a compiersi in Cristo e hanno bisogno della sua grazia per essere guariti.

Il discernimento evangelico non lo fanno solo i Pastori ma anche i fedeli. La Chiesa dà il suo contributo come servizio alla verità, alla libertà e alla dignità di ogni uomo e di ogni donna. I fedeli, a loro volta accolgono il dono del matrimonio nella fede che permette loro di attuare il progetto di Dio. Cristo li costituisce suoi testimoni e li provvede del senso della fede e della grazia della Parola, perché la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana familiare e sociale. I Laici, per la loro particolare vocazione hanno il compito specifico di interpretare alla luce di Cristo la storia del mondo, perché sono chiamati proprio a illuminare e ordinare le realtà temporali secondo il disegno di Dio creatore e redentore. La Chiesa si affianca ai fedele con il servizio della Verità, che non coincide con l’opinione della maggioranza. Ascolta la coscienza e non il potere.

In un momento storico nel quale la famiglia è oggetto di numerose forze che cercano di distruggerla o comunque di definirla, la Chiesa, consapevole che il bene della società e di se stessa è profondamente legata al bene della famiglia (Gaudium et spes, 47), sente in modo più vivo e stringente la sua missione i proclamare a tutti il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia, assicurandole la piena vitalità e promozione umana e cristiana, e contribuendo così al rinnovamento della società e dello stesso Popolo di Dio.

 

Necessità di conoscere la situazione

            E’ infatti alle famiglie del nostro tempo che la Chiesa deve portare l’immutabile e sempre nuovo Vangelo di Gesù Cristo, così come sono le famiglie implicate nelle presenti condizioni del mondo che sono chiamate ad accogliere e a vivere il progetto di Dio che le riguarda.

            In sintesi: La Chiesa accetta ciò che non si oppone alla fede e alla sana dottrina trasmessaci da Gesù Cristo, vaglia e giudica autorevolmente la genuinità delle sue espressioni, educa i fedeli ad un discernimento evangelico sempre più maturo. Ma per un discernimento autentico gli sposi cristiani possono e devono dare il loro contributo insostituibile. A questo li abilità la grazia del sacramento del Matrimonio.

 

La situazione della famiglia nel mondo si oggi

            Oggi dalla coppia e dalla famiglia si esige più di quanto non si esigesse in passato quando i ruoli dei coniugi erano ben definiti e la donna che si sposava sapeva che ormai si sarebbe dedicata alla famiglia, alla casa, alla cura del marito, che riteneva capo della famiglia, anche se la supremazia del maschio sulla donna non fosse giusta.

Oggi, dopo la rivoluzione culturale e la lotta per ottenere la parità della donna e per il fatto che la donna accedendo all’istruzione e alla cultura come i maschi ha uguale diritto di parola, di opinione e di autorevolezza, i ruoli sono tutti da ridefinire. La famiglia deve fare il “Ridimensionamento di sé”, si deve ridefinire includendo questo tipo di fatto.

            Questo che dal punto di vista democratico e culturale è un traguardo positivo, riconosciuto anche dalla Chiesa, perché anche la Chiesa si può considerare una famiglia che deve ridisegnarsi per includere nel suo organico non più una donna passiva, magari molto virtuosa e sottomessa, ma una donna che reclama un ruolo che la veda protagonista anche nell’ambito dell’approfondimento della fede e della dottrina di Gesù.

            Sia la famiglia che la Chiesa devono saper gestire questa nuova emergenza, valorizzarla al massimo anche per la propria crescita e il proprio progresso verso la pienezza della vita a cui Gesù ci invita. La donna ha il suo contributo da dare sia nella famiglia dove si può dire che è regina, sia nella società che nella Chiesa, per quel suo modo di leggere anche la Parola con quella sua intelligenza empatica che cala nella vita la parola stessa, senza tanti raggiri logici che ne diluiscono l’efficacia.                                                      

“Da una parte, infatti, vi è una coscienza più viva della libertà personale, e una maggiore attenzione alla qualità delle relazioni interpersonali nel matrimonio, alla promozione della dignità della donna, alla procreazione responsabile, alla educazione dei figli; vi è inoltre la coscienza della necessità che si sviluppino relazioni tra le famiglie per un reciproco aiuto spirituale e materiale, la riscoperta della missione ecclesiale propria della famiglia e della sua responsabilità per la costruzione di una società più giusta. Dall'altra parte, tuttavia non mancano segni di preoccupante degradazione di alcuni valori fondamentali: una errata concezione teorica e pratica dell'indipendenza dei coniugi fra di loro; le gravi ambiguità circa il rapporto di autorità fra genitori e figli; le difficoltà concrete, che la famiglia spesso sperimenta nella trasmissione dei valori; il numero crescente dei divorzi; la piaga dell'aborto; il ricorso sempre più frequente alla sterilizzazione; l'instaurarsi di una vera e propria mentalità contraccettiva.

Trovare il giusto equilibrio quando c’è un cambiamento culturale, non è facile ma è il compito che compete a noi uomini e donne del terzo millennio. Alcuni errori già ci hanno fatto vedere le conseguenze dannose. I rimedi li stiamo cercando ma sono tante le interferenze che contrastano questo compito di riequilibrio familiare. Mai come oggi si sono presentati alla ribalta tanti modelli di famiglie alternative a quella naturale, biblica e cristiana e i giovani ne sono suggestionati, quindi le sconfitte sono all’ordine del giorno e mortificano i sentimenti puri dei giovani che magari, credendo nell’amore, avevano stretto relazioni sponsali che poi si sono rivelate instabili con grave danno del proprio sentimento e della famiglia stessa se già si era costituita.

“Alla radice di questi fenomeni negativi sta spesso una corruzione dell'idea e dell'esperienza della libertà, concepita non come la capacità di realizzare la verità del progetto di Dio sul matrimonio e la famiglia, ma come autonoma forza di affermazione, non di rado contro gli altri, per il proprio egoistico benessere”.

Sicuramente la libertà è un grande valore datoci da Dio ma non sempre ci è dato di potercela gestire sapientemente, perché condizionati da discorsi fuorvianti, presentati come elementi di progresso, mentre in realtà i frutti che si raccolgono sono di morte e non di vita.

 

Influssi sulla coscienza dei fedeli

Questi elementi di carattere filosofico culturale hanno trovato il cristiano del terzo millennio molto debole nella fede e molto ignorante in fatto di conoscenza della rivelazione, per cui hanno accettato le novità esaltate dai mezzi di comunicazione di tendenza ateo-relativista, che non si pongono come coscienza critica delle nazioni, favorendo una deriva preoccupante-

“Fra i segni più preoccupanti di questo fenomeno, i Padri Sinodali hanno sottolineato, in particolare, il diffondersi del divorzio e del ricorso ad una nuova unione da parte degli stessi fedeli, l'accettazione del matrimonio puramente civile, in contraddizione con la vocazione dei battezzati a «sposarsi nel Signore»; la celebrazione del matrimonio sacramento senza una fede viva, ma per altri motivi; il rifiuto delle norme morali che guidano e promuovono l'esercizio umano e cristiano della sessualità nel matrimonio”.

 

Evangelizzazione della cultura

            In questo nostro tempo il vero malato è il pensiero: il materialismo, accompagnato dal relativismo, assecondano perfettamente le nostre concupiscenze (piacere, avere e potere) e perciò ci predispongono ad accettare il più facile, il più piacevole, il più irresponsabile e quindi a fare scelte di comodo, a esaltare il culto dell’immagine, la pseudo emancipazione. Questa situazione pone alla Chiesa una forte responsabilità, quella di evangelizzare la cultura.

“ Si pone così a tutta la Chiesa il compito di una riflessione e di un impegno assai profondi, perché la nuova cultura emergente sia intimamente evangelizzata, siano riconosciuti i veri valori, siano difesi i diritti dell'uomo e della donna e sia promossa la giustizia nelle strutture stesse della società. In tal modo il «nuovo umanesimo» non distoglierà gli uomini dal loro rapporto con Dio, ma ve li condurrà più pienamente”

La politica intralcia questo delicato lavoro con le sue scelte cosiddette democratiche che tendono a orientare la società, ma spesso sono anti famiglia, anti cristiane, anti umane, perché facilitano la stagnazione della personalità in una perenne adolescenza narcisista e miope

“Si rende, pertanto, necessario ricuperare da parte di tutti la coscienza del primato dei valori morali, che sono i valori della persona umana come tale. La ricomprensione del senso ultimo della vita e dei suoi valori fondamentali è il grande compito che si impone oggi per il rinnovamento della società. Solo la consapevolezza del primato di questi valori consente un uso delle immense possibilità, messe nelle mani dell'uomo dalla scienza, che sia veramente finalizzato alla promozione della persona umana nella sua intera verità, nella sua libertà e dignità. La scienza è chiamata ad allearsi con la sapienza”.

“Tra questi, oggi emergono chiaramente i seguenti:

  1. protezione della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del suo concepimento fino alla morte naturale;
  2. riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, e la sua difesa di fronte ai tentativi di far sì che sia giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo ruolo sociale insostituibile;
  3. la protezione del diritto dei genitori ad educare i loro figli.

Questi principi non sono verità di fede, anche se sono illuminati e confermati dalla fede; sono insiti nella natura umana, e pertanto sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nella loro promozione non è quindi di carattere professionale, ma si dirige a tutte le persone, indipendentemente dalla loro affiliazione religiosa.

Questa azione è anzi ancor più necessaria nella misura in cui questi principi sono negati o fraintesi, perché in questo modo si compie un’offesa alla verità della persona umana, una grave ferita provocata alla giustizia stessa.

Cari amici, esortandovi ad essere testimoni credibili e coerenti di queste verità fondamentali con la vostra attività politica, e in modo ancor più fondamentale con il vostro impegno a vivere in modo autentico e coerente, invoco su di voi e sul vostro lavoro la continua assistenza di Dio, in pegno del quale imparto a voi e a quanti vi accompagnano la mia benedizione.”

E’ necessaria la rieducazione delle coscienze per riappropriarsi dei principi o valori non negoziabili. La coscienza morale ci rende capaci di giudicare, di discernere, di scegliere ciò che è opportuno e rifiutare ciò che, analizzandoli, ferirebbe qualcuno o qualcosa

E' l'alleanza con la Sapienza divina che deve essere più profondamente ricostituita nella cultura odierna. Di tale Sapienza ogni uomo è reso partecipe dallo stesso gesto creatore di Dio. Ed è solo nella fedeltà a questa alleanza che le famiglie di oggi saranno in grado di influire positivamente nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno.

 

Gradualità e conversione

 Alla ingiustizia originata dal peccato - profondamente penetrato anche nelle strutture del mondo di oggi - e che spesso ostacola la famiglia nella piena realizzazione di se stessa e dei suoi diritti fondamentali, dobbiamo tutti opporci con una conversione della mente e del cuore, seguendo Cristo Crocifisso nel rinnegamento del proprio egoismo: una simile conversione non potrà non avere influenza benefica e rinnovatrice anche sulle strutture della società.

E' richiesta una conversione continua, permanente, che, pur esigendo l'interiore distacco da ogni male e l'adesione al bene nella sua pienezza, si attua però concretamente in passi che conducono sempre oltre. Si sviluppa così un processo dinamico, che avanza gradualmente con la progressiva integrazione dei doni di Dio e delle esigenze del suo amore definitivo ed assoluto nell'intera vita personale e sociale dell'uomo. E' perciò necessario un cammino pedagogico di crescita affinché i singoli fedeli, le famiglie ed i popoli, anzi la stessa civiltà, da ciò che hanno già accolto del Mistero di Cristo siano pazientemente condotti oltre, giungendo ad una conoscenza più ricca e ad una integrazione più piena di questo Mistero nella loro vita.

 

Inculturazione

E' conforme alla costante tradizione della Chiesa accogliere dalle culture dei popoli tutto ciò che è in grado di meglio esprimere le inesauribili ricchezze di Cristo (cfr. Ef 3,8; «Gaudium et Spes», 15 e 22). Solo col concorso di tutte le culture, tali ricchezze potranno manifestarsi sempre più chiaramente e la Chiesa potrà camminare verso una conoscenza ogni giorno più completa e profonda della verità, che già le è stata donata interamente dal suo Signore.

Tenendo fisso il duplice principio della compatibilità col Vangelo delle varie culture da assumere e della comunione con la Chiesa universale, si dovrà proseguire nello studio, particolarmente da parte delle Conferenze Episcopali e dei Dicasteri competenti della Curia Romana, e nell'impegno pastorale perché questa «inculturazione» della fede cristiana avvenga sempre più ampiamente, anche nell'ambito del matrimonio e della famiglia.

E' mediante l'«inculturazione» che si cammina verso la ricostituzione piena dell'alleanza con la Sapienza di Dio, che è Cristo stesso. La Chiesa intera sarà arricchita anche da quelle culture che, pur essendo prive di tecnologia, sono cariche di saggezza umana e vivificate da profondi valori morali.Perché sia chiara la meta di questo cammino, e di conseguenza, sicuramente indicata la strada, il Sinodo ha, in primo luogo, giustamente considerato a fondo il progetto originario di Dio circa il matrimonio e la famiglia: ha voluto «ritornare al principio», in ossequio all'insegnamento di Cristo (cfr. Mt 19,4ss).

 

QUESTIONARIO DI APPROFONDIMENTO

    1. Per quale motivo la Chiesa è tenuta a prendersi cura del Matrimonio e della famiglia?
    2. Quali sono gli elementi che hanno contribuito a disorientare la famiglia dal suo alveo cristiano?
    3. Quali altri modelli di famiglia sono proposti oggi in alternativa alla famiglia cristiana?
    4. Quali altri danni ha procurato la “Rivoluzione culturale” per ciò che concerne la vita?
    5. Cosa è necessario oggi per riappropriarci del “Principi non negoziabili”?
    6. Il Vangelo ha la forza di rievangelizzare la cultura odierna?
    7. Questo compito compete solo alla Chiesa gerarchica o anche ai semplici fedeli?
    8. Qual è il ruolo specifico del fedeli nel compito di riordinare tutte le cose in Cristo?
    9. Quali sono le prerogative che la famiglia deve rivendicare a sé e che lo Stato non può gestire?
    10. Perché l’educazione dei figli compete alla famiglia e non allo Stato?
    11. Da dove originano questi diritti della famiglia?

     

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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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