CERCATI DALLA MISERICORDIA
“L’uomo è come l’erba che germoglia al mattino, al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca” (Salmo 90), eppure è una creatura teneramente amata da Dio, nonostante la sua debolezza sia fisica che spirituale. Le parole del salmo si addicono bene alla nostra condizione fisica ma anche alla nostra realtà spirituale: chiamati a virtù divina “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” siamo così altalenanti nella risposta! Alterniamo momenti di buona volontà a momenti di regressione nel nostro egoismo, veramente pericolosi, che rivelano la nostra stoltezza. Davvero, come Esaù, barattiamo la nostra “primogenitura”, la nostra elezione, con un piatto di lenticchie, che ci appagano un momento e poi ci lasciano l’amaro nello stomaco.
Eppure Dio è incredibilmente pazzo d’amore per noi! “Sembra che non possa essere felice senza di noi” sono parole di Madre Speranza.
E questa è la nostra fortuna. Le favole dicono sempre l’intima aspirazione dell’uomo, ma cosa c’è di più incredibilmente vero di questo amore di Dio per noi?
L’UOMO SI ALLONTANA DA DIO
L’uomo, creatura uscita dalla mente creatrice di Dio, corredato di intelligenza, volontà affettività e fantasia è in stretta relazione con Dio suo Creatore.
“Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti». (Genesi 2:15-17)
Dio, nell’Eden, scendeva, cioè si metteva a livello dell’uomo, per rendergli noto il suo grande amore il suo incredibile progetto che aveva su di Lui: Accoglierlo nel suo alveo divino, dargli l’immortalità nella gloria trinitaria!
Ma Dio propone, non impone e perciò, avendolo creato intelligente e libero, aspettava il suo consenso.
Ed ecco, necessaria permissione di Dio, il serpente infernale viene a presentare l’alternativa al progetto di Dio:
“Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture”. (Genesi 3:1-7)
In sintesi il serpente dice: “Non avete bisogno di ricevere da Dio l’immortalità nella gloria, potete essere addirittura voi stessi come Dio se mangerete il frutto proibito”, cioè se varcherete il limite che Egli ha posto alla vostra umanità!
Come splendeva, agli occhi di Eva quel frutto proibito! Il demonio, invidioso e bugiardo, era riuscito a gettare un dubbio su Dio stesso e far balenare nella mente di Eva l’idea di essere lei stessa Dio.
Ed Eva lo coglie, lo addenta e lo da ad Adamo, che a sua volta non fa riflettere la donna su quell’atto di disobbedienza. L’avidità non fa riconoscere loro l’inganno e consumano la prima disobbedienza.
Ma il bel castello, dipinto dal serpente crolla immediatamente e si accorgono di essere nudi, si vergognano, si nascondono … loro non sono diventati Dio, al contrario sono due creature spaventate, che hanno paura di ripresentarsi a Dio. La delusione, la paura, la vergogna invadono i loro cuori, mentre l’immortalità nella gloria, promessa loro da Dio, diventa solo un nostalgico ricordo.
Si nascondono tra il fogliame, strappano foglie dagli alberi per farsi una cintura …
E’ la prima esperienza del peccato: senso di vuoto, disorientamento, paura di Dio, senso di fallimento totale, rammarico, senso di aver sbagliato tutto e ormai non poter più aspirare al progetto di Dio.
DIO VA A CERCARE I DUE DERELITTI
Ma Dio va a cercarli:
“Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».
Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?».
Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». (Genesi 3:8-13)
Dio freme di compassione vedendoli umiliati e confusi e dilata il suo Cuore e s’inventa il perdono. Il perdono è un dono non un diritto e questo dono permette alla storia d’amore tra Dio e l’uomo di continuare. Se fossero rimasti fedeli avrebbero sentito crescere l’amore verso Dio loro Creatore e Signore e in un’estasi d’amore sarebbero passati alla gloria. Così non è stato e Dio, fedele a se stesso, li allontana dal paradiso terrestre e li manda sulla terra, dove già erano stati mandati Lucifero e gli angeli ribelli. Quello hanno scelto, quello hanno ma Dio promette il Salvatore, e chi sarà questo Salvatore? Un angelo?, una creatura speciale? No, sarà il suo stesso Figlio, persona divina che accetta la proposta del Padre di prendere un corpo umano e offrire il sacrificio di sé per i figli ingrati:.
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà» (Sal 39,7-9 LXX).
La giustizia divina esige riparazione e allora è il Figlio che si fa uomo per riparare e il Padre accetta il sacrificio del Figlio per non perdere noi!
I filosofi greci dissero a Paolo: “Questo è troppo, su questo argomento ti sentiremo un altro giorno” . Infatti è inverosimile che un Dio onnipotente si annienti nella condizione umana in favore di creature ingrate e ribelli, ma i Greci, come noi, non conoscevano l’Amore e tanto meno l’Amore Misericordioso. Nel momento in cui Dio s’inventa il perdono, intride il suo amore di perdono e diventa Amore Misericordioso. Ora il nome di Dio è proprio questo, perché questo Amore è la sua stessa essenza.
DIO OFFRE ALL’UOMO LA SALVEZZA
Dio aveva detto all’uomo e alla donna quelle che sarebbero state le conseguenza della loro scelta sbagliata: Procurarsi il cibo con il sudore della fronte, partorire i figli nel dolore, essere dominata dall’uomo ma il serpente viene maledetto:
“Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».
All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». (Genesi 3:14-19)
L’uomo e la donna subiranno le conseguenze della loro scelta scellerata, ma Dio accende la luce della speranza: “Una donna ti schiaccerà la testa”, una nuova Eva: la Donna dell’Ave e del Fiat, la Donna umile e obbediente, che non cederà alle insidie del serpente infernale. Ora noi sappiamo chi è questa Donna, è Maria, la nostra vera Mamma celeste: Eva ci ha dato la morte, Maria ci ha dato la Vita. Nasciamo con l’eredità di morte lasciataci da Eva, ma Maria ci ha dato Gesù Redentore, che nel Battesimo ci ridona la Vita divina.
Tutto questo è stato possibile perché Maria ha sempre tenuto il suo piede sulla testa orgogliosa di Lucifero e si è immersa nella luce e nell’amore divino, senza lasciarsi ingannare.
Ecco come Dio, Amore Misericordioso è venuto a cercarci nella terra del nostro esilio, facendo strada con noi in Gesù, insegnandoci come comportarci tra le insidie diaboliche, senza cedere alle sua false promesse, rimanendo nell’amore che è l’unico elemento che vince il peccato e lo redime.
GESU’ BUON PASTORE
«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”. (Luca 15:4-7)
Gesù nel Vangelo continua l’opera del Padre e, per rivelarci il Suo Cuore, ci racconta le parabole della misericordia. Anche questa pecorella della parabola aveva disobbedito come Adamo ed Eva ed era uscita dalla sorveglianza del pastore; anche lei voleva la sua libertà lontana da Lui, anche lei aveva sognato paradisi artificiali, che le avrebbero fatto sperimentare la gioia, il godimento pieno, senza regole. E invece si trova nel buio e, al calar delle tenebre l’ululato dei lupi le dà terrore. Nel tentativo di nascondersi cade nel precipizio e per lei non ci sono più speranze. Risalire per lei è impossibile e poi all’imbocco ci sono i lupi pronti a sbranarla. Rimpianto, angoscia, senso di fallimento totale, impotenza … Questi i sentimenti della povera pecorella.
Ma il Pastore si è accorto della sua assenza e, assicurate le 99 nell’ovile, torna sui suoi passi per cercare la pecorella smarrita. L’amore trova sempre la via dei cuori, sente sempre il richiamo dell’amata e s’interna nel groviglio dove lei si è cacciata, incurante dei rovi e delle spine, sfidando l’avida ferocia dei lupi, per portarle soccorso.
Questo amore generoso è quello di Gesù per ciascuno di noi, sentiamo a questo proposito cosa ci suggerisce Madre Speranza:
La pecora impigliata tra le spine
Un giorno mi fu mostrato come devo cercare di districare le anime che, come pecore si impigliano tra le spine delle loro passioni: vidi come Gesù, vedendo una pecora impigliata, si abbassò fino a lei, non restò in piedi o a distanza ma si inginocchiò accanto a lei, senza strappare le spine per non farle male ma le andò levando con molta attenzione: prima tolse quelle che tormentavano la sua testa, poi quelle che turbavano il suo cuore e poi la consegnò a me perché portassi a compimento l’opera.
Solo l’Amore Misericordioso si comporta così con noi, perché solo Lui ci ama con amore perfetto. Quando noi ci allontaniamo dal sentiero dei comandamenti e dei sacramenti, il suo Cuore freme di compassione perché ci stiamo facendo male e, proprio quando ci vede angosciati e smarriti ci viene incontro e ci tira fuori dai grovigli e dai dirupi dei nostri peccati. Sempre la Madre Speranza dice: “Anche la persona che fosse caduta nel più profondo abisso di peccati può salvarsi, perché anche là la seguono l’Amore e la Misericordia del suo Dio”. In sintesi: nessuno può cadere più in basso delle mani di Dio, perché dovunque abbia voluto cacciarsi, trova le mani di Dio pronte a ritirarlo su, se lo vorrà.
“Il nostro Salvatore, dice ancora Madre Speranza, ha istituito il sacramento della Riconciliazione per riabilitare il peccatore: lo fa risalire dall’abisso in cui era sprofondato per innalzarlo ad un grado che lui non avrebbe osato neppure immaginare”.
Proprio attraverso il sacramento della Riconciliazione Gesù scende nelle profondità del nostro peccato, illuminando il nostro cuore con la luce della verità; per buio e tenebroso che lo trovi, illuminato dalla Sua luce, rivive e riacquista forza e bellezza. Solo Lui può toglierci le spine dalla mente, cioè i pensieri falsi e bugiardi che il tentatore vi aveva messo, solo Lui può togliere dal nostro cuore le dipendenze sbagliate che lo rendevano fragile e vulnerabile, solo a quel punto ci consegna alla Chiesa, perché ci indichi il cammino verso il cielo.
Questo lavoro nel cuore, nella mente e nelle coscienze lo può fare solo Gesù, Amore Misericordioso, sceso sulla terra per insegnarci l’arte di amare, per indicarci la via del ritorno a casa se l’avessimo smarrita e può accendere la speranza che forse le traversie della vita avevano spento.
Solo Lui, perché solo Lui non si spaventa del nostro disordine e della nostra confusione mentale, perché solo Lui ci ama come un Padre e una tenera Madre, che sa sempre ridare dignità e bellezza al suo figlio, nonostante si fosse sporcato da rendersi irriconoscibile. L’Amore sa sempre vedere oltre l’apparenza e non si lascia condizionare dalle impressioni.
Questo è l’Amore che ci cerca, questo l’Amore da cui dobbiamo farci ritrovare. Facciamolo presto, non perdiamo tempo.
QUESTIONARIO PER L’APPROFONDIMENTO PERSONALE:
- Quando l’Amore di Dio è diventato Misericordioso?
- Cosa aveva fatto l’uomo per allontanarsi da Dio?
- Come si chiama quel peccato commesso alle origini dell’umanità?
- Quali sono state le conseguenze di questo peccato in Adamo ed Eva?
- Chi aveva indotto i nostri progenitori a disobbedire al desiderio di Dio?
- Perché Dio ha permesso che fossero provati dal serpente?
- Perché il serpente infernale ha ingannato la prima coppia umana?
- Chi ha fatto il primo passo per ristabilire la relazione tra Dio e le sue creature?
- Dio ha annullato lo sbaglio fatto da Adamo ed Eva?
- Il perdono cosa esige?
- Chi ha accettato di riparare l’offesa fatta a Dio?
- Come l’ha riparata?
- Quando è venuto Gesù, come ci ha parlato dello’Amore Misericordioso del Padre?
- Sai quali sono le parabole della misericordia?
- Quali sono i mezzi pratici per riconciliarsi con Dio?
- In base a quale motivo possiamo credere che quando il sacerdote ci assolve, Dio ci assolve?
- Quali condizioni occorrono per essere perdonati?
- Cosa significa la penitenza che ci dà il confessore?
- La confessione è per te un momento importante della tua vita?
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