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OTTOBRE 2014

     

“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore”.

 

            Il Magnifica di Maria esplode quando Elisabetta scopre il prodigio che Dio sta operando nel Suo seno.

            Maria è un’umile ragazza, ignora il privilegio di essere stata concepita senza il peccato originale e, fino all’annuncio dell’Angelo, ignorava anche la sua prerogativa di essere stata scelta per dare la carne al Figlio di Dio. Dio preferisce rivelare gradualmente i suoi progetti sulle anime, forse anche in base alla loro corrispondenza.

            Maria, vergine di Nazareth, aveva offerto la sua verginità al Signore, come sacrificio a Lui gradito, perché il Messia promesso affrettasse i tempi e venisse a redimere i suoi figli, condannati dal peccato dei loro progenitori oltre che dai loro stessi peccati.

            Questa era Maria prima dell’annuncio dell’Angelo: una fanciulla aperta al bene, disposta al sacrificio di sé per il bene degli altri, un’umile ragazza, che poteva aspirare al massimo di essere la serva della Madre di Dio.

            Ma sono queste le anime che piacciono al Signore, su esse volge lo sguardo compiacente, per esse fa progetti grandiosi che stupiscono le stesse persone prescelte. Così fu per Maria: si stupì che l’angelo del Signore avesse scelto proprio Lei, insignificante creatura, per compiere i suoi prodigi. Ed ecco come avvennero i fatti narrati da S. Luca: (Lc 1:26-38).

 

            Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

                   

            Il turbamento di Maria è stupore di fronte alla sua inadeguatezza e poi c’è la domanda sulla sua chiamata alla verginità: Dio non l’ha gradita? Lei aveva accettato, in obbedienza alla Legge la promessa matrimoniale con Giuseppe, sperando nella sua comprensione riguardo al suo voto, ma ora una maternità extraconiugale la esponeva addirittura alla lapidazione, se Giuseppe l’avesse denunciata… La risposta dell’Arcangelo “Nulla è impossibile a Dio” le dà l’ardire per l’atto di abbandono totale, nella certezza che Lui si prenderà cura di risolvere tutti i problemi aperti; lei, con atto veramente eroico, chiuderà nel suo cuore il suo segreto, sicura che Dio si sarebbe preso cura del Suo Messia e della Madre di Lui. Ed ecco la grande adesione di Maria: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».Il cielo esulta, la terra ignora.

Neanche la rivelazione del privilegio farà uscire Maria dalla sua umiltà: E’ la serva del Signore ed Egli può servirsi di lei come vuole.

 

 

IL MAGNIFICAT DELLA COPPIA

            Il magnificat della coppia esplode, forse, quando una creatura fa esultare il cuore e un fremito di gioia attraversa le sue membra, perché pensa di aver riconosciuto l’interfaccia che Dio ha destinato per lui/lei.

            L’innamoramento è un fatto psicologico, è un fatto fisiologico?

            Forse è meglio dire che è un fatto divino: un intervento dall’Alto che sveglia nel cuore l’amore – dono: un amore puro che né il bimbo, né il fanciullo, né il giovane desideroso solo di soddisfazioni, avevano scoperto. Questo sentimento fa capire all’anima che ormai il suo interesse si è decentrato da sé per orientarsi verso la creatura incontrata e che ha fatto vibrare il suo cuore.

            A volte è bastato un incrocio di sguardi per definire un’intesa, l’intesa del cuore. Poi seguiranno tanto altri piccoli approcci per verificare che il cuore non si è ingannato: un sorriso, una parola, un complimento, un piccolo invito…

            Se nasce la corrispondenza, inizia una storia d’amore, una storia che gravita intorno alla persona amata, senza la quale, ormai, la vita non avrebbe senso.

            E’ strano: di lui/lei forse non si conosceva ancora neanche il nome, eppure è balzato/a in primo piano negli affetti, scavalcando anche i genitori, i fratelli, gli amici di lunga data.

            Un fatto così sconvolgente non viene dalla ragione, non viene dal sentimento, esso si può paragonare a una nuova nascita e ogni nascita viene da Dio.

            Da Dio è venuta la nascita che Elisabetta scopre in Maria e da Dio è nata anche la nuova coppia, con tutte le sue esigenze di radicalità, di espropriazione, di gratuità che essa comporta.

            Ma ad ogni nascita segue una crescita e per crescere è necessario nutrirsi. Il nutrimento del cuore si ha attraverso il dialogo profondo, un dialogo che svela alla persona amata la propria intimità, il segreto che racchiude il proprio cuore, che forse neanche i genitori avevano avuto il privilegio di condividere. E’ un denudarsi per mostrarsi all’altro/a nella verità.

            Nella verità si presenta la sposa del Cantico dei cantici:

          "Bruna sono ma bella,

                  o figlie di Gerusalemme,

                  come le tende del Kedar, come i padiglioni di Salma.

                  Non state a guardare che sono bruna,

                  poiché mi ha abbronzata il sole”.

         

            Perché mettere a paragone la bellezza con il colore “bruno”  dei capelli e l’abbronzatura del volto? Il “bruno” era la normalità di una ragazza avvezza ai lavori dei campi, mentre il biondo era prerogativa di chi se ne stava ad oziare  nei palazzi dei gaudenti.

            Lei dice all’Amato anche i problemi familiari che ha prodotto questo tipo di amore nuovo:

                             

                  “I figli di mia madre si sono sdegnati con me:

                  mi hanno messa a guardia delle vigne;

                  la mia vigna, la mia, non l'ho custodita".

 

            L’amore ormai l’ha presa al punto che non riesce a pensare ad altro, ad impegnarsi in altro se non alla ricerca della conquista di questo nuovo amore così coinvolgente.

            Che forza è mai questa che produce effetti così nuovi?

            E’ la forza dell’amore-dono, dell’amore sponsale, che genera cose nuove, tirandole fuori dal groviglio psicologico ed egoistico nel quale era nascosto, ma soprattutto dal Cuore di Dio.

 

COS’E’ L’AMORE?

            E allora chiediamoci: “Ma cos’è l’amore?”

            Ma questa forza di benevolenza e di altruismo può mai venir fuori dall’egoismo giovanile, elevato a potenza dalla società attuale e bramoso solo di piaceri?

            Questa è forza trasformante che può venire solo da Dio.

            Solo Dio è l’Autore delle cose pure, dei sentimenti sani, delle gioie intime.

            Noi forse pensiamo che Dio sia il disturbatore dei nostri sogni, un nemico dell’amore, solo perché ci dà le regole dentro cui incanalare questa forza sconvolgente; ma non è così, Dio non è nemico del nostro amore, Lui desidera la nostra felicità più di quanto noi stessi la desideriamo, ma sa che senza regole non vi sarà fedeltà, responsabilità, unicità, spirito di sacrificio… sa che l’amore libero, l’amore vizio, l’amore ballerino, che salta da una persona all’altra, seminerà intorno a noi solo delusione, sofferenza, solitudine.

            L’amore può essere paragonato ad un fiume ma un fiume senza argini straripa e crea danni.

            E allora il periodo del fidanzamento serve proprio per stabilire e consolidare le regole che mettono al sicuro il nostro amore, perché resista anche alle tempeste della vita.

 

L’ESULTANZA DELLA COPPIA

            E allora come non esultare il Dio, come non magnificarlo, come non lodarlo e benedirlo, per le grandi cose che ha operato in noi?

 

            Ed è l’anima che magnifica il Signore, cioè il divino che è in noi, la vita che anima il nostro corpo.

            Questa la forza vitale che scosse la sposa del Cantico dei cantici e la tirò fuori dal suo pudore giovanile, per lanciarla nella rischiosa dichiarazione:

 

            "Dimmi, amore dell'anima mia,

                  dove vai a pascolare il gregge,

                  dove lo fai pascolare al meriggio,

                  perchè io non sia vagabonda

                  dietro i greggi dei tuoi compagni".

E la sapiente risposta:

                  “Se davvero non lo sai

                  bellissima tra le donne,

                  segui le orme delle greggi

                  e i tuoi capretti falli pascolare

                  dove sono gli ovili dei pastori”.

 

Cioè: conoscimi prima di decidere, non bruciare le tappe.

            Tutte le tappe della vita vanno vissute e non bruciate, vanno accolte, godute o sofferte e offerte senza inutili frette, perché il cuore si orienti al dono di sé nella verità e nella libertà e con la dovuta predisposizione a non mettere limiti all’amore che è eterno come Dio da cui proviene.

 

AGGUANTARE L’AMORE

            Se dobbiamo sollevare un peso, è bene che prima lo agguantiamo bene, perché la presa non ci sfugga.

            Agguantare l’amore perché non ci sfugga non è cosa da poco conto, è l’affare degli affari, è l’affare di tutta la vita. Dobbiamo agguantarlo in ogni piccola circostanza, magari sorridendo e perdonando le piccole offese, per trasformarle in amore umile, respirando forte e accettando un tradimento seguito dal pentimento, per trasformarlo in amore fedele, lavorando nell’angolo più buio o nel servizio più umile, per trasformarlo in amore servizievole, ecc.

            Questo significa agguantare l’amore: non lasciarsi sfuggire l’attimo in inutili ragionamenti umani… e allora sentiremo esultare il cuore e magnificheremo il Signore per la gioia e l’armonia che mette dentro la nostra anima e nella nostra coppia.

 

E L’ANIMA SI RIEMPIE DI BELLEZZA

            Quando lo sguardo si posa sui prati e si vede sbucare dall’erba la margherita o il miosotis, sembra di vedere gli occhi sorridenti di Dio che ci guardano e ci danno il “Buon cammino”; possono trovarsi negli angoli più sperduti e lontani dal traffico, quindi non apprezzati, diremmo inutili, eppure Dio li cura, li riempie di bellezza e in essi si delizia.

            Così Maria, umile, semplice, povera, in un paesino insignificante… e Dio sceglie proprio Lei che tutti diranno beata; così Madre Speranza, disprezzata, rifiutala, perseguitata, niente davanti agli uomini, tutto davanti a Dio… che la sceglie per dire al mondo il Suo Amore Misericordioso; così ogni piccola anima, che vive la sua quotidianità nell’anonimato di una casa, intenta ai lavori umili richiesti dalla gestione familiare, ma che risponde all’amore di Dio  e Dio la orna di bellezza, ne fa la sua delizia.

            Il fatto che non siamo esposti all’esaltazione del mondo può essere segno che il Signore non vuole che veniamo sciupati dalla vanità.

            E chi impedisce a te coppia, di essere uno di questi capolavori della grazia che deliziano il cuore di Dio?

 

TUTTA LA VITA COME UN MAGNIFICAT

            Nell’intimità della vostra casa potete dare valore soprannaturale ad ogni piccolo gesto: dal risveglio, iniziato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, alla colazione, mettendo a tavola insieme al pane per il corpo anche  quello per l’anima: la Parola e nutrirsene magari leggendo una sola frase, per ruminarla durante il giorno ed estrarne tutta la sostanza che racchiude; santificando il giorno con quanto esso ci presenta di lavoro, incontri, sacrifici, occasioni, trasformando il tutto in offerta gradita a Dio. E se è possibile deporre ogni giorno o almeno ogni domenica, sull’altare di Cristo il tesoro della vostra vita familiare, perché sia offerta gradita a Dio. Il Signore non ci chiede cose straordinarie ma ci chiede un amore straordinario e questo dipende solo da noi. Certo è necessaria l’armonia di coppia. Se la coppia vive nella discordia vuol dire che i cuori sono discordanti e se non si accordano viene fuori una cacofonia che  disturba l’udito. Per cui il primo compito della coppia che vuol fare della sua vita un Magnificat è trovare l’accordo, sintonizzare gli animi, farsi un progetto familiare accettato dai due e, se è possibile, condiviso con i figli.         Anche i figli devono collaborare all’armonia familiare, i loro capricci disturbano il clima familiare i loro atteggiamenti ribelli fanno soffrire i genitori e creano un clima conflittuale in famiglia. Anche i figli devono convenire che la vita senza regole non può funzionare bene. Neanche il gioco funziona bene se non si rispettano le regole del gioco e loro sono molto attenti perché queste regole vengano rispettate; perché allora non accettare le regole richieste per realizzare una famiglia armoniosa?

            Queste regole, questi concetti vanno inculcati nei figli da quando sono molto piccoli, perché diventino parte della struttura della loro personalità.

            Ovviamente non basta dare ai figli le regole se poi non si dà l’esempio di rispettare le stesse regole. Ovviamente le regole sono per gli uomini non gli uomini per le regole, cioè non dobbiamo essere così intransigenti da non tollerare il minimo adattamento. La vita non dovrà diventare neanche per i figli un assillo, un’angoscia, motivo di ansia morbosa, ma la comunicazione degli imprevisti deve avvenire nel rispetto di chi vive con noi e magari, perché ci ama, aspetta nostre notizie. Ovviamente questo atteggiamento implica il rispetto reciproco e la reciproca relazione nella verità, tanto bella quando si riscontra nelle nostre famiglie. Anche i figli possono magari essere coinvolti in una conversazione interessante che prolunga l’orario del rientro patteggiato con i genitori. L’importante è che i figli mettano al corrente i genitori circa questa esigenza. S. Paolo mentre dice ai figli di obbedire ai genitori, esorta i genitori a non esasperare i propri figli con regole soffocanti, che poi possono tradursi in atteggiamenti di falsità e di inganno.

 

QUESTIONARIO PER L’APPROFONIDIMENTO PERSONALE

    1. Senti anche tu la gioia di magnificare Dio per il dono della vita e della vocazione?
    2. Quando sei messo alla prova resisti alla tentazione di pensare che la vita non abbia senso?
    3. Sai, come Maria, abbandonarti fiduciosamente in Dio, sicuro che Lui si prenderà cura di te?
    4. Hai capito bene in quale campo il Signore ti ha chiamato a servirlo?
    5. Vivi la tua vocazione stupendoti, come Maria, per la fiducia che Dio ha riposto in te?
    6. Hai provato nella tua vita momenti di esultanza? Ne vuoi parlare? Fa bene ricordare le grandi cose che il Signore ha fatto per noi.
    7. Sai decifrare l’amore che Dio mette nel tuo cuore, traducendolo in fedeltà, gratitudine, benevolenza, responsabilità, spirito di sacrificio, ecc?
    8. Hai imparato ad agguantare l’amore, non lasciandoti sfuggire i tanti piccoli atti d’amore che la giornata ti offre?
    9. Hai accolto e vivi le regole che Dio ha posto al vero amore?
    10. Sai  equilibrare rigore e comprensione per educare e nello stesso tempo non esasperare i figli?
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Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2021
 
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